Nel 2015 l’Isis ha perso terreno, più grazie ai curdi che ai raid aerei

Di Redazione
24 Dicembre 2015
A causare la maggior parte delle sconfitte all'Isis sono state le Unità di protezione popolare curde, le stesse che la Turchia ha bombardato a inizio anno

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Lo Stato islamico nel 2015 ha perso il 14 per cento dei territori (12.800 chilometri quadrati) che controllava in Siria e Iraq all’inizio dell’anno. Le sconfitte più importanti sono state nella città strategica di Tal Abyad, al confine siriano con la Turchia, nella città irachena di Tikrit e nella raffineria di Baiji. Anche la perdita di un tratto di autostrada che collegava Raqqa e Mosul è stata un duro colpo per i terroristi.

SUCCESSO DEI CURDI. Il calcolo è stato realizzato dal centro britannico di studi militari Ihs Jane’s. L’Isis è tutt’altro che sconfitto, visto che occupa ancora 78 mila chilometri quadrati, e quest’anno ha conquistato città importanti come Palmira o Ramadi (che l’esercito iracheno sta recuperando), ma fatica a combattere su tutti i fronti. A causare la maggior parte delle sconfitte all’Isis sono stati i curdi, in particolare le Unità di protezione popolare (Ypg), le stesse che la Turchia ha bombardato all’inizio dell’anno. Poco efficaci, invece, sono stati ancora una volta i raid aerei in mancanza di una forza affidabile sul terreno.

ASSAD PERDE TERRENO. Nel 2015 il governo di Baghdad è riuscito a recuperare il 6 per cento del suo territorio, mentre i curdi sono avanzati notevolmente sia in Iraq sia in Siria, arrivando ad aumentare le terre controllate del 186 per cento. Si conferma in difficoltà il regime di Assad, che occupa solo 30 mila chiometri quadrati in Siria, il 16 per cento in meno rispetto a inizio anno. È rimasto invece invariato il territorio in mano alla ribellione siriana (13 mila chilometri quadrati), che comprende gruppi islamisti e terroristi.

Mappa Nyt/Ihs Jane’s

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12 commenti

  1. Menelik

    Non è per aggiungere legna al fuoco, ma se non fossero intervenuti i Russi ad agitare le acque, la situazione era diventata pericolosamente stagnante, tra l’America che se ne fregava di fare qualcosa di serio contro l’isis mentre a chiacchiere il loro presidente ripeteva il mantra che l’isis verrà sconfitto, che sarà una guerra molto lunga e bla e bla e bla e bla, l’Europa tutta presa dai “nuovi diritti” e del tutto disinteressata a quello che succedeva laggiù.
    E’ inutile menare il can per l’aia: con l’America e l’Europa come erano fino a 6 mesi fa, l’isis sarebbe durato in eterno ed avrebbe occupato molto più territorio, con l’unica eccezione di quello che dovrebbe essere la nazione Curda.
    Ecco: armare pesantemente ed addestrare i Curdi è davvero un’opera buona.
    Io ho letto che il PD ed il Movimento 5 Stelle hanno proposto a Bruxelles un piano di intervento particolare per il reinserimento sociale dei foreign fighters daesh che tornano in quella che era la loro Patria.
    Non so se è tutta la verità intera, ma se lo fosse sarebbe un atto di tradimento di quei due partiti, una cosa disgustosa, se fosse vero sarebbe la conferma che se c’è una democrazia ed un po’ di giustizia questa risiederebbe a Mosca, e a Bruxelles ci sarebbe un gran lupanare spacciato per parvenza di democrazia finta.
    A questo punto mi auguro che i foreign fighters, in primis eventuali italiani, vengano catturati dai militari iraniani e se la vedano con loro………da quanto gli voglio bene (ai daesh).

  2. Filippo81

    I bombardamenti dei Russi sono invece stati fondamentali per l’avanzata dei Curdi,dell’Esercito Siriano e di quello Irakeno, che guadagnano terreno anche grazie alle enormi perdite inflitte ai terroristi islamici dall’Aviazione di Putin.

  3. francesco taddei

    i curdi sono in maggioranza cristiani ( anche per questo osteggiati dalla turchia) che hanno talmente tanta voglia di vivere che si difendono con le armi e a fare i martiri lo evitano se possono, grati al Signore per il dono della vita. alla loro difesa delle proprie vite, case e terre si è aggiunta la voce del patriarca Sako che più volte ha chiesto l’aiuto in armi dell’occidente. noi ci siamo divisi su tutto: sull’opportunità dell’intervento armato, su chi lo deve fare, su cosa prospettare per il dopo. ma cosa ancor più grave i cristiani si sono divisi sul diritto alla difesa di se stessi. ho sentito solo sussurri e incertezze dai nostri pastori.

    1. underwater

      I curdi sono in maggioranza musulmani. I cristiani hanno capito tutti che Isis è un pericolo. Le divergenze sono solo quella minoranza di cattolici adulti confusi su tutto, quindi anche in politica estera. Finiamola gettare pesi sulle spalle di tutti i vescovi, con le fatiche che hanno già da sopportare a causa di alcuni confratelli.

      1. francesco taddei

        si i vescovi hanno da fare coi buchi di bilancio delle diocesi, con i convegni sulla cultura rossa e non hanno tempo di parlare di sacro. della rettitudine e l’avvicinarsi alla santità poi neanche gli sfiora la testa.

        1. underwater

          Cosa avevo detto? Basta con le generalizzazioni!

          1. francesco taddei

            tu rifiuti la verità.

    2. Mappo

      Francesco Taddei, mi dispisce, ma i curdi sono in stragrande maggioranza mussulmani e purtroppo anche all’interno del loro popolo esiste una frangia integralista e jihadista che ha creato la costola curda di ISIS. Alcuni loro esponenti sono stati arrestati dalla polizia italiana poche settimane fa a Bolzano.
      Riguardo all’articolo di Jane si può aggiungere solo che nel complesso la situazione delle forze lealiste è nettamente migliorata negli ultimi due mesi. Le forze di Assad hanno ricevuto grossi rifornimenti in armi e materiali, hanno ricevuto i carri T-90 e godono finalmente di un appoggio aereo massiccio, nell’ultimo mese hanno riconquistato notevoli porzioni del loro territorio

      1. recarlos79

        secondo jean micalessin nelle sue conferenze dove mostra i filmati da lui girati in quei luoghi, i curdi vengono combattuti dall’isis e dalla turchia perché cristiani.

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