Germania, dona seme a coppia di lesbiche e ora deve pagare gli alimenti

Di Caterina Giojelli
01 Marzo 2011
Lo racconta il quotidiano Der Spiegel: a Francoforte un professore decide di donare il seme a una coppia di lesbiche che vogliono un figlio e quelle, quattro anni dopo, gli chiedono gli alimenti. Secondo il diritto di famiglia tedesco è costretto a pagare, nonostante abbia già due figlie a carico. Tremano le banche del seme in Germania

Donatore di seme “incastrato” dalla madre del bambino: succede in Germania, protagonisti un professore tedesco molto altruista e una coppia di lesbiche che desidera metter su famiglia. La singolare vicenda, raccontata dal quotidiano Der Spiegel, ha inizio a Francoforte nel 2006 quando l’uomo, insegnante in una scuola superiore, durante la lettura di un quotidiano locale si imbatte nella richiesta di aiuto della coppia, alla ricerca di un donatore che esaudisca il loro desiderio di maternità. A quell’epoca l’uomo non ha ancora figli: decide di accogliere la richiesta ed ecco venire alla luce un bambino.

La vicenda potrebbe dirsi conclusa se non che, a quattro anni di distanza dalla nascita, il professore, oggi anche padre di due bambine, si vede recapitare a casa un’ingiunzione di fornire copia della busta paga degli ultimi 12 mesi: scopo della richiesta, proveniente dall’avvocato della madre del bambino concepito attraverso la donazione, documentare tutti i redditi percepiti dall’insegnante per valutare «l’ammontare della richiesta di mantenimento». Una sorta di “sforzo supplementare di generosità” preteso dalla coppia che secondo la legge tedesca non dovrà essere inferiore a 270 euro mensili da qui alla maggiore età.

Nessuna via di uscita: secondo il diritto di famiglia tedesco prima di qualsiasi atto di rinuncia ad ogni pretesa economica futura, preso dalle parti alla vigilia della nascita, viene il benessere del bambino, a prescindere da come sia stato concepito. Se si rifiuterà di pagare, la vicenda passerà nelle mani dei giudici dove a inchiodarlo alle sue responsabilità sarà la prova del dna.

Il caso, si capisce, sta facendo tremare le banche del seme in Germania. Secondo la Costituzione tedesca infatti ogni figlio ha diritto di venire a conoscenza dell’identità del padre biologico e gli ospedali sono obbligati, su richiesta della madre o del concepito, a rivelare il nome del donatore anonimo (lo stesso principio confermato dal diritto nel 1989 portò a un calo drastico del numero dei donatori). Un precedente, quello del professore tedesco, che ha messo in agitazione ben più di un padre inconsapevole.

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