Inter e Milan: 10 motivi per non piangere

Di Roberto Perrone
18 Novembre 1999
Sport Uber Alles

Milano vicino all’Europa, cantava Lucio Dalla quando nessuno avrebbe creduto di vedere due squadre romane col vento in Coppa e neanche una di Milano. Almeno calcisticamente, Milano è fuori dall’Europa. Inter e Milan non mangeranno il panettone con le Coppe. L’Inter ha disdegnato l’Intertoto, percorso umilmente dalla Juve (a Torino sui soldi non scherzano, poi parlano dei genovesi), il Milan è stato massacrato, nel primo turno di Champions League, da squadre di incredibili pippe come l’Hertha Berlino e il Galatasaray. Peccato. Ma da tutta questa mestizia possiamo trarre alcuni vantaggi. 1) i tradizionali scassaballe non pietiscono più biglietti omaggio; 2) Ronaldo può sposarsi tranquillamente con Milene; 3) Berlusconi ci spiega il calcio solo alla domenica; 4) Moratti, che già ha speso tanto, risparmia sulle trasferte; 5) Si dimezza il pericolo dell’influenza, evitando quelle notturne pericolose a San Siro; 6) Si passano tante belle serate in famiglia, magari guardando in Tv l’Udinese che gira il vecchio continente; 7) Si può rivalutare Roy Hodgson il miglior allenatore dell’Inter morattiana: 3° in campionato, una finale Uefa persa ai rigori con una squadra improbabile; 8) Si può rimpiangere, dopo averlo ridicolizzato, Arrigo Sacchi; 9) Zaccheroni può licenziare il suo insegnante d’inglese e tornare al romagnolo stretto; 10) Marcello Lippi può fumare meno sigari in panchina, che è tutta salute.

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