Ordini professionali

Di Contri B. Giacomo
21 Luglio 1999
Simplicissimus

Si discute di Ordini professionali, e di libertà o illibertà. Ma “libertà” è una moneta spendibile solo tornando a conoscerne il valore. Io dico che il suo valore è quello dell’equazione: libertà di pensiero = libertà di psicologia. Nella storia mondiale della civiltà il punto cui siamo è questo. Anche per gli Psicologi è stato voluto un Ordine. Prendiamo un paragone. Si è discusso di abolire l’Ordine dei Giornalisti. Ma il problema radicale di libertà si porrebbe se l’obbligo di iscrizione a un tale Ordine valesse per ogni genere di scrittori, anche pubblicanti presso case editrici o riviste varie: in tal caso il paragone con la vecchia Bulgaria impallidirebbe. Ebbene, l’ordine degli Psicologi – aggravato da un elenco degli psicoterapeuti – ne è l’analogo. O anche l’analogo dell’obbligo, per uomini e donne che vogliano sposarsi, di appartenere a un Ordine degli sposabili e, per quelli che vogliono avere figli, di appartenere all’Ordine dei generanti autorizzati. Il totalitarismo ha assunto forma psicologica. Infatti la parola “psicologia”, comunque la si tratti o maltratti, ricoprirà sempre l’intero ambito di senso ricoperto dalla parola “persona”. La competenza in psicologia è della persona e non è alienabile in nome di nulla, neppure, come si fa da un secolo, in nome della scienza.

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