
Dio paperone
Non è vero che il ricco Occidente si sia spogliato di ogni interesse per lo spirito e la trascendenza. Anzi, da qualche tempo, si è diffuso un nuovo alito di spiritualità, un afflato mistico che porta chi ne è contagiato a purificarsi dai legami col mondo materiale, dal successo, dal potere, dalla schiavitù dei miliardi che, da sempre, mal si conciliano con le vie religiose dell’ascesi.
E sono soprattutto finanzieri, attori celebri, star del rock, famosi stilisti e modelle affermate, uomini di spettacolo e intellettuali, a impegnarsi per ripulire l’anima dai falsi bisogni e dai vizi di una vita agiata, che ne soffocano le vere esigenze.
Tra i folgorati dell’ultima ora spicca il sex symbol Raoul Bova. Il carismatico attore ultimamente è più meditabondo, rifugge dalla mondanità e dal successo, è quasi complessato. Perché? “Ho avuto la certezza tangibile dell’esistenza di Dio”. È lui stesso a spiegare come: “Mi trovavo nel deserto a girare un film… in un luogo appartato, su una duna di sabbia, nel rumore e nell’odore del vento, con il sole che tramontava, rosso e fiammeggiante… e la luna bianca e algida. Mi sono sentito attraversare da un flusso d’energia e ho sentito un forte trasporto verso l’assoluto”. Una esperienza che ha avvicinato Bova a un’altra “convertita”, la star della musica pop Madonna, da qualche tempo appassionata di Cabala e seguace del guru Deepak Chopra, santone new age che si occupa dell’anima di star del rock e divi di Hollywood, sfruttando tutte le potenzialità del loro spirito (e, soprattutto, della loro carta di credito: Chopra guadagna 25milioni di dollari all’anno…).
Sembra che i due abbiano passato molto tempo insieme, ma chi pensa all’ennesimo flirt di Lady Ciccone stavolta sbaglia. Madonna e Bova hanno semplicemente discusso a lungo sulla vita e sulla morte, aiutandosi con le esemplari sentenze de “L’Alchimista” di Paolo Coelho, uno dei migliori successi editoriali di Bompiani degli ultimi anni, bibbia delle nuove religioni.
Seguace di Chopra è pure la principessa Diane Von Furstenberg, scrittrice, stilista, regina delle vendite via cavo, uno stuolo di mariti ricchissimi e amanti celebri (da Alain Elkann a Richard Gere). Tra un salotto e l’altro, la navigatissima signora trova ancora il tempo per dedicarsi all’ayurvedica, l’antica medicina indiana che considera strettamente collegate salute fisica e spirituale. Ma l’agiata nobildonna si preoccupa anche di diffondere questa dottrina meravigliosa fra la gente comune.
Dopo ogni acquisto dei suoi prodotti, il cliente è salutato con questo mantra: “Dio ti benedica. Goditelo in salute”.
Bill Clinton è un altro vip che cura molto il suo rapporto con Dio, anche se al di fuori delle religioni tradizionali. Preferisce affidarsi ai consigli della veggente Rosemary Altea che, grazie ai suggerimenti del suo spirito guida, Aquila Grigia, ha un filo diretto con l’al di là (“Un mondo che non è tondo (?), ma si espande in mille universi. Dove il verde è più verde, il blu è più intenso, come se qui avessimo la vista offuscata da un velo”).
È capace, l’Altea, di indicargli quali sono le circostanze che rispondono alla volontà dell’Onnipotente e quali quelle che possono essere piegate al volere dell’uomo più potente della terra.
Bill Gates, patron della Microsoft, uno degli uomini più ricchi del mondo (patrimonio personale stimato: 182mila miliardi di lire), è invece stressato, “poverino”: il superlavoro non gli concede tregua e non ha tempo che per gestire i suoi affari e tenere a bada la concorrenza.
Ogni anno però, dopo essersi sudato le sue solite centinaia di miliardi, Bill vola a Taormina col suo jet privato. Qui, ospitato fra le antiche mura dell’ex convento di san Domenico, il genietto dell’informatica si riconcilia finalmente con lo spirito, seguendo “esercizi di riflessione” con sottofondo di musica sacra.
E tra gli italiani? In un paese dove un ex presidente del Consiglio, ora presidente della Commissione europea, aveva una tale consuetudine con l’oltretempo da farsi suggerire da La Pira il luogo dove le Br tenevano sequestrato Aldo Moro, non può che esserci una spiccata sensibilità per il trascendente. Infatti, perfino il laicissimo Eugenio Scalfari predilige vacanze all’insegna della meditazione.
E si rifugia all’eremo delle Grazie di Spoleto, dove trascorre periodi di silenziosa e profonda riflessione. Sempre in Umbria, a Spello, si raccolgono i personaggi più noti del mondo della moda, soprattutto le modelle che, tolto il vestito, frequentano le spoglie celle dell’Eremo della Trasfigurazione.
Anche il colto filosofo Massimo Cacciari frequenta i conventi: da buon sindaco di Venezia preferisce però tenersi entro i confini della Serenissima, dove soggiorna a san Francesco del Deserto, nei pressi di Burano. Altri raffinati, al cenobio preferiscono i testi orientali, ad esempio le opere di Osho Rajneesh, il fondatore degli “Arancioni”.
Il poeta Guido Ceronetti, collaboratore della Stampa, è stato visto addirittura sgranare rosari di bacche sul monte Amiata, nel tempio tibetano di Meregar. Ma questo rinnovato interesse per lo spirito è soprattutto una straordinaria possibilità di fare buon business.
Lo ha intuito il figlio del premio Nobel Dario, Jacopo Fo. Da rivoluzionario lanciatore di pietre dell’estrema sinistra anni ’70, si è infatti trasformato in un pio e quieto seguace del New Age, aprendo un centro agrituristico vicino Gubbio, la Libera Università di Alcatraz, attrezzato per accogliere signore benestanti e avviarle alla meditazione joga o alla comicoterapia.
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