Ikea, nati con la mobilia

Di Addis Piero
16 Giugno 1999
Ufficio Reclame

Viale Zara, traffico lento, raffica di poster sei metri per tre. Una giovane coppia su un divano non proprio intenta a guardare la Tv: la famiglia si allarga? Intanto passa un tram con un pancione di donna e una esortazione: allargatevi. Al terzo semaforo un manifesto, centoquaranta per duecento: pappa, cacca, nanna, Ikea. E il primo piano di un bambino di pochi mesi. Ecco tre soggetti della nuova campagna del famoso marchio svedese tutta dedicata a chi ha messo su famiglia. Pur avendo conservato lo stesso format, Ikea ha cambiato tono di voce passando da una comunicazione giocherellona (“che rompiscatole questi svedesi”) a una più provocatoria, tipica di chi ha consolidato la propria marca e non teme di usare immagini e parole più trasgressive: infatti “cacca, Ikea” si ricorda; senza far ricordare la consistenza dei suoi mobili (comprati, peraltro, da molti architetti di grido che dicono di aver preso in liquidazione da De Padova). Miracoli della pubblicità, astuzie delle più sofisticate strategie di marketing. Se la campagna avrà successo, come sembra, è probabile che oltre alle vendite aumentino anche le nascite. E sarà un altro miracolo. “In Italia nasce un bambino al minuto. Non vorrete farlo piangere per la cameretta”.

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