Per Rodotà difendere la Costituzione significa «tagliare alla scuola privata». Anche se è pubblica

Di Redazione
07 Ottobre 2013
Il costituzionalista lancia con Landini una "nuova" sinistra di piazza. Ma comincia dal vecchissimo slogan dell'istruzione di Stato

Se qualcuno avesse ancora dubbi sulla matrice ideologica del movimento “in difesa della Costituzione” che si riunirà a Roma in piazza del Popolo il prossimo 12 ottobre sotto lo sguardo austero dei giuristi Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky e del leader della Fiom Maurizio Landini, può chiarirsi le idee riascoltando l’intervista concessa dallo stesso Rodotà a Radio Popolare in vista dell’evento (qui la sintesi proposta dell’Huffington Post Italia).

COME A BOLOGNA. Nel colloquio, per esempio, Rodotà riprende e rilancia il tema intorno al quale è stato costruito nella primavera scorsa a Bologna il referendum consultivo per togliere i fondi assegnati dal Comune alle scuole paritarie della città. Già da diversi mesi, infatti, nei circoli di una certa sinistra – quella per così dire vendolian-grillina – si parla della possibilità di estendere l’esperimento anti-paritarie dall’Emilia al resto d’Italia, a partire dalla Lombardia. Ebbene, la nuova “cosa” politica patrocinata da Landini e Rodotà (che non a caso si meritò la carica di presidente onorario del Comitato Articolo 33, promotore della consultazione bolognese) sembra essere pronta ad assumersi questo compito.

LA PARITÀ NON ESISTE. A Radio Popolare Rodotà ha infatti ribadito che bisogna «tagliare alla scuola privata» e bisogna farlo «non per altri fini, ma per rendere la scuola pubblica adeguata ai propri fini». In realtà le “scuole private” che lo Stato italiano sovvenziona (con poche briciole, a dire il vero) sono “scuole paritarie” e dunque “pubbliche” a tutti gli effetti; ma è inutile ripeterlo: per la sinistra vendolian-grillina di Rodotà e Landini la scuola è solo un’altra bandiera ideologica da agitare per entusiasmare i propri elettori. «Quando ci sono risorse scarse e il denaro pubblico disponibile si è ridotto a causa della crisi economica – insiste il costituzionalista come se la parità scolastica non esistesse – qual è il criterio per ripartirlo tra le varie esigenze, bisogni, finalità? Non può essere un criterio puramente economicistico, né un criterio di assoluta discrezionalità del governo. Il criterio lo troviamo nella Costituzione. Ci sono dei diritti fondamentali che la Costituzione indica e allora i criteri di ripartizione vanno proprio in questa direzione. Quindi, ammesso pure si possa pensare di dare denaro alla scuola privata, può avvenire solo dopo che tutte le esigenze della scuola pubblica siano state effettivamente soddisfatte». Cioè mai.

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22 commenti

  1. Alocin

    Rodotà ha ribadito che bisogna «tagliare alla scuola privata» e bisogna farlo «non per altri fini, ma per rendere la scuola pubblica adeguata ai propri fini».
    Con questo io voglio dire che i SUOI AMICI borghesi e falsi comunisti potranno mandare i figli nelle migliori scuole : SANTORO ( costosa scuola francese CHATEABRIAND) NANNI MORETTI ( AMBRIT INTERNATIONAL SCHOOL AMERICA) GIOVANNA MELANDRI ( COLLEGIO CATTOLICO S. GIUSEPPE) , I NIPOTI DI ANNA FINOCCHIARO, DELL’ EX MINISTRO ALLA PUBBLICA ISTRUZIONE BEPPE FIORONI, I NIPOTI DEL LEADER MAXIMO FAUSTO BERTINOTTI ecc… tutta questa gente si erge a paladini dei cassaintegrati e/o disoccupati.
    Mentre io non avrò la LIBERTA’ di poter scegliere la scuola per i miei figli perchè guadagno 1300 euro al mese.
    L’ unica nazione dove c’è parità e libertà di scelta è la Svezia con il sistema dei voucher e lo stato risparmia il 60% per ogni studente.

  2. Jack

    La proposta di Andrea – non tassarmi la quota per ls scuola statale se scelgo quella paritaria -sarebbe già un passo avanti. Purtroppo la domanda è realizzabile? In un Paese dove non sanno più cosa tassare, non è realistico. E invece perchè non riconoscere che la scuola statale è oltremodo costosa e favorire un altra modalità?
    I Cattolici farebbero la scuola con gli ideali cattolici e i Comunisti quella con le idee comuniste.
    Certo lo Stato deve vigilare che tutte perseguino il bene comune, quindi niente lotta di classe e madrasse islamiste..
    Cordialità

    1. cosimo

      stia sereno.. i compagni da quando esistono son buoni solo a chiacchierare e mungere allo Stato. Ha mai visto una scuola o un ospedale ispirato dai compagni?? Io fino ad ora no. Eppure non è che c’è una legge che lo vieta.. la ragione è semplice, quando si tratta di trattare le persone concrete.. i compagni non ci sanno fare..

  3. GLS

    Chissà perché chi invoca a ogni pie’ sospinto l’Europa, si guarda bene dal farlo in materia di sostegno finanziario degli Stati al sistema scolastico misto, statale e non statale. Inclusa la vicina Francia.
    Da noi, abbiamo gli ultra’ della scuola pubblica= solo statale. Con buona pace, ovviamente, della Legge Berlinguer che istituisce il Sistema pubblico di istruzione, includente statali e non statali paritarie.
    Qui il rispetto della legalità, altro parolone del pasdaran laicista Rodota’, viene abilmente eluso..

    A proposito, su questo argomento Rodota’ non cerca di “comprendere”, preferisce riservare la sua comprensione ai proclami No tav delle Br – salvo poi arrampicarsi sui vetri, vero?

  4. Fabio

    Rodotà proviene da un’ideologia totalitaria (quella marxista) e quindi è normale che non abbia “il concetto di dignità della persona”.
    Solo la persona è la sorgente del diritto e quindi non lo stato. “La persona è il diritto sussistente” (A. Rosmini).
    Se lo stato vuole il monopolio delle coscienze, diventa un idolo da abbattere.
    Non ci potrà essere una vera libertà di insegnamento fino a quando le famiglie non avranno realmente la possibilità di scegliere tra percorsi educativi diversi.
    E’ una vergogna che ancora oggi in Italia ci si debba confrontare con certi ridicoli e vetusti personaggi.

  5. Mappo

    Se il “Trota” si è laureato in Albania, mi domando in che postribolo si sarà mai laureato (per di più in giurisprudenza) questa bestia di Rodotà?

  6. Cisco

    Il trio Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky e Maurizio Landini e’ l’apoteosi dello statalismo giacobino in salsa stalinista. Dico ad Andrea che se il criterio fosse solo quello “economicistico”, per dirla con il Presidente (fortunatamente) mancato, avrebbero ancor più ragione i sostenitori delle paritarie, che costano molto meno. Lo stato si occupi di pagare gli insegnanti, come educare lo deve decidere la società civile.

  7. Il Filarete

    Il professore Rodotà-tà-tà, inesperto di diritti dell’uomo fa finta di ignorare che, in base alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo,approvata dall’Assemblea ONU il 10.12.1946, i genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai figli (art. 28 3° comma).
    Qualunque tentativo di limitare l’istuzione alla sola offerta statale è un vergognoso sopruso ai danni dei genitori e del loro personale ideale di vita (si parla di papà e mamma, non dei bestiali genitore 1 e 2 che a lui tanto piacciono).
    Si vergogli lui e Zagrebelski. Noi non siamo disposti a patire le vostre prepotenze.

    1. andrea

      sono gli stessi argomenti che usarono alcuni anni fa a Milano per cercare di aprire una scuola “paritaria” islamica. (mi par di ricordare che non ci riuscirono)

      Io su queste cose sono comunista duro e puro, se non ci sono soldi (e non ci sono) la priorità va alle scuole pubbliche pubbliche. Se avanzano anche a quelle “paritarie” pubbliche (giro di parole per dire catto_private)

      So che nel sito sono in minoranza, ma credo che l’istruzione pubblica (veramente pubblica) sia la più grande conquista civile degli ultimi 200 anni. E’ l’unico modo per garantire in maniera reale e concreta il diritto di poter accedere all’istruzione di base.

      Se uno vuole la scuola col volantone di Tracce in aula magna se la paghi e gli venga giustamente detratto dalle tasse la quota destinata a pagare il pubblico servizio di cui fa rinuncia: ma non si chieda (anzi, imponga) a tutti di finanziarle.

      Qua va a finire che ci toccherà sganciare grana anche alle scuole di Scientology.

      1. carlo

        forse in minoranza qui…ma maggioranza nel paese !

      2. viccrep

        Andrea si svegli
        i genitori che scelgono le scuole peritare lo fanno per la loro scelta educativa, e pagano tranquillamente le tasse con cui si finanzia la scuola pubblica scuola di sprechi,
        Infatti i costi per alunno nelle paritarie sono inferiori al costo per alunno nelle scuole statali.
        Sarebbe necessario dare un contributo pro capite a ogni bambino che paga la scuola paritaria o statale che sia , come si fa in inghilterra, eliminando la scuola di stato e responsabilizzando genitori e gestori della scuola.
        Addirittura il ministro inglese a chiesto alla chiesa anglicana, dato che le loro scuole sono gestite meglio, di gestire per lo stato le loro 4000 scuole.
        La scuola statale italiana è di tutti e non è di nessuno, molto sindacalizzata e utilizzata per aumentare a dimisura i posti di lavoro.
        Gli stipendi assorbono oltre il 90 % del bilancio del ministero della p.istruzione
        Viva la scuola paritaria

        1. andrea

          Istituto Leone XIII, gesuiti, Milano “paritaria”

          1050€ di aiuto statale all’anno su una retta di 7500€ all’anno e un’ISEE di 45000€ nel 2010

          C’è gente che con ISEE molto, molto più bassi deve pagare le tariffe massime su asili nido. Gente che non può fare a meno del nido, o lavorano in due o saltano i pasti.

          Non mi venga a dire che il Leone XIII è “pubblica” per la miseria! Se ti piace giocare con le parole di pure che è diversamente pubblica, ma la sostanza è privata. Mi sta bene finanziare i nido se le strutture pubbliche sono insufficienti, ma le superiori se uno le vuole private se le paghi.

          Roma ha 870milioni di debiti, Parma 840, Milano 500 e la si mena col buono scuola!??

          Io voglio una scuola efficiente, con bravi insegnanti, l’istruzione di base (fino alle superiori) deve essere accessibile a tutti!!!

          NON CI SONO PIU’ SOLDI, bisogna guardare alle priorità. E se un comunista dice la cosa giusta, è giusta anche se lo dice un comunista.

          Mi dica VICCREP se le sta bene questo principio:

          Vuoi la scuola privata? Te la paghi e scali dalle tasse in ragione dei servizi pubblici di cui non usufruisci.

          Allora, le sta bene o no?

          A fare i liberali coi soldi degli altri son capaci tutti.

          1. beppe

            quelli di sinistra appena gli tocchi la scuola partono a raffica. un imbuto senza fondo dove spadroneggiano i sindacati, il menefreghismo, il conformismo alla sinistra . sei disposto a sostenere che vengano rimborsati i soldi che lo stato ” risparmia ” per ogni studente delle paritarie ?

          2. andrea

            Certo che si.
            Conti alla mano, equiparando situazioni analoghe.

            Io ho risposto.

            A: “Vuoi la scuola privata? Te la paghi e scali dalle tasse in ragione dei servizi pubblici di cui non usufruisci.” cosa rispondi?

            All’esempio della “paghetta” da 1050€ per le famiglie “bisognose” della “paritaria”&”pubblica” scuola gesuita menzionata cosa rispondi?

            Libertà educativa? Per dire che Darwin è un impostore e Galileo Galilei un testone che meritava la “rieducazione” con gli arresti domiciliari e la messa all’indice?? (cose che si leggono qui, a giorni alterni)

            Se è questa la libertà educativa che desideri PAGATELA CON I TUOI SOLDI, altrimenti non fare il comunista che fa i comodi propri con i soldi degli altri.

          3. Gianluca Mariani

            Andrea lo sa quanto costa al Comune di Milano un posto in un asilo comunale? Quasi 6.116 euro a bambino. E lo sa quanti posti offre il Comune alle famiglie di Milano? 300 posti IN MENO degli iscritti alle liste.

            Ai quali vanno AGGIUNTI 7.300 bambini iscritti alle scuole paritarie, che nelle liste nemmeno ci sono. In tutto quasi 8.000 famiglie con bambini che sono senza un posto negli asili comunali ma che hanno GIA’ PAGATO le tasse per averlo!!! E sa quanto costano questi bambini al Comune di Milano? Circa 584 euro, non 6.116!!!

            Sa quanto risparmia il Comune, che non è in grado di fornire un servizio al quale sarebbe obbligato, servendosi delle le scuole paritarie? RISPARMIA quasi 47 MILIONI DI EURO!!!

            Lei che è comunista faccia subito questa proposta: ciascuna famiglia scelga dove spendere i propri 6.116 euro. Le assicuro, saranno moltissimi quelli che sottoscriveranno al volo la sua proposta!!!

            Se invece la proposta è “niente soldi alle scuole paritarie” mi deve spiegare:

            1) dove va a prendere lo Stato i soldi che attualmente NON SPENDE per 1.000.000 di studenti che vanno nelle paritarie;

            2) perchè una famiglia che decide di offrire ai propri figli un’educazione coerente con i propri principi, così COME GARANTITO dalla Costituzione, deve PAGARE DUE VOLTE come un cittadino di serie B per un servizio che lo Stato E’ TENUTO a garantire ma che NON E’ IN GRADO di garantire;

            3) perchè SOLO I RICCHI dovrebbero avere per i propri figli le scuole migliori mentre I POVERI si devono accontentare, nella maggior parte dei casi, di scuole dove moltissimi insegnanti sono impreparati al ruolo che dovrebbero svolgere e sono lì solo per evitare un incremento della disoccupazione.

            Perchè la qualità del sistema scolastico non è dovuta tanto all’efficienza delle strutture ma soprattutto al valore e alla preparazione degli insegnanti che, quando si comportano con i loro alunni come grigi contabili dell’istruzione, sono la principale causa di morte del sistema scolastico italiano e dell’ignoranza dei propri alunni.

          4. Cisco

            Andrea, il tuo desiderio di una scuola di qualità accessibile a tutti è’ sacrosanto, ma non capisco come tu faccia a non vedere che è proprio la situazione attuale che lo impedisce. Il Leone XIII costa così tanto proprio perché non ha finanziamenti sufficienti dallo stato. Se venisse finanziata con gli stessi criteri della scuola statale sarebbe gratuita e allo stato costerebbe meno di un scuola con i muri che cadono a pezzi.

          5. andrea

            il Leone XIII costa tanto per le strutture che offre. Anche a me sarebbe piaciuta una scuola con piscina interna ma e impossibile offrire a tutti queste cose, ecco perchè il contributo di 1050 mi sembra un insulto. Sarebbe come pretendere le case popolari con la jacuzzi e gli interni in marmo per tutti. Lo sai benissimo che non si può fare.

            Quanto agli altri commenti so benissimo che la scuola statale è ricettacolo di fancazzisti (MA MOLTO MENO DI QUELLO CHE SI PENSA), è inevitabile: se tieni in ordine il registro di classe anche se spieghi male, svogliato, senza aggiornarti (altra pretesa degli insegnanti, se non hanno il corso vidimato uficializzato non fanno il minimo sforzo per aggiornarsi) NESSUNO può toccarti. Non esiste un sistema meritocratico.

            Lo dico perchè, appena laureato, ho fatto come molti ingegneri meccanici: mi sono iscritto alle graduatorie, non si sa mai mi sono detto. Ho avuto così occasione di insegnare. Una bellissima esperienza, specie i corsi serali per adulti: ma ho visto il lato oscuro della scuola.

            Scrutini con le frasette precompilate, griglie di valutazione assurde comuni per materie differenti, cavilli perditempo per distinguere competenza/conoscenza/saper fare (ce lo chiede la stramaledetta europa, bisogna uniformare forzatamente gli insegnamenti) ragazzi che non venivano bocciati (altrimenti salta la classe e qualche collega deve dividersi fra più istituti, poveretto.), farse assolute sul recupero crediti etc.etc.etc.

            Si dovrebbe dare ai presidi la facoltà di licenziare, usare le prove invalsi non solo per statistica ma per valutare la qualità dell’istruzione offerta e modulare i finanziamenti di conseguenza (pensa che comunista bacato che sono)

            Allora perchè mi è cara la scuola pubblica?
            Perchè sono un invasato?

            No, la voglio efficiente, meritocratica, pubblica perchè nel bene e nel male solo così è garantita l’istruzione di base a tutti. L’università sia pure privata, non tutti devono spaccarsi la testa per capire la fenomenologia di Hegel o gli autovalori dei modi normali di vibrare di una struttura.

            La scuola costa, l’istruzione costa, dotare di torni, turbine francis/pelton!!! (istuto Marconi, Padova) un istituto professionale è un bagno di sangue finanziariamente. Ed è un patrimonio comune, non lo voglio in mano a privati.

            Il problema della scuola pubblica è l’equivalente laico dei matrimoni gay per la chiesa: concedi l’unione civile senza adozione e ti ritrovi un sistema scolastico alla Leone XIII per figli di papà che per capire la filosofia hanno bisogno di piscina e campo di tennis.

            E io finanzio!!

          6. Gianluca Mariani

            Tutti i cittadini già finanziano la scuola pubblica con una montagna di soldi che arrivano dalle tasse ma lo Stato NON E’ IN GRADO DI GARANTIRE a tutti i propri cittadini, COME PREVEDE LA COSTITUZIONE, nè un’educazione dei propri figli che non sia in contrasto con i propri principi nè un posto dove educarli.

            Crede davvero che tanti operai e impiegati farebbero grandi sacrifici, trattati come cittadini di serie B e costretti a pagare due volte per un servizio che lo Statto dovrebbe erogare ma non eroga, se la cosiddetta scuola statale offrisse a tutti gli studenti un’istruzione di alto livello (come dovrebbe essere sempre ma accade rararmente!!!) e fosse rispettosa degli ideali in cui credono le loro famiglie (come non accade quasi mai!!!)?

            Ci sono forse ideali che hanno maggiore dignità e altri che non ce l’hanno? E quali siano questi ideali lo decidono Rodotà e compagni? Con quale diritto?

            Sono forse loro ad avere il diritto di decidere che la Scuola serve anzitutto a sfornare posti di lavoro per insegnanti in sovrannumero rispetto agli studenti? Fregandosene altamente della preparazione di tanti insegnanti e del livello penoso di istruzione di tanti alunni? Mentre loro – i loro di figli però!!! – li mandano nelle “famigerate” scuole paritarie?

            Perché devono essere i figli degli operai, degli impiegati, del ceto medio a pagare l’incapacità di tanti nel mondo della scuola con un’istruzione da terzo mondo che li penalizzerà nel lavoro e nella vita? E lei questi ragazzi ce li vorrebbe mandare a forza in una bolgia simile solo perché i soldi sprecati sono un patrimonio comune? Ma lei ha più a cuore che i soldi continuino ad essere sperperati – ma nel pubblico! – oppure che i ragazzi, anche quelli dei poveri, abbiano un’educazione degna di questo nome?

            Sa che se oggi lo Stato dovesse sostenere i costi relativi all’educazione del 1.000.000 di studenti che frequentano le scuole paritarie si ritroverebbe al collasso perché la cosa gli costerebbe qualcosa come 5 MILIARDI DI EURO in più all’anno? Soldi che, lo dice lei, non ha.

            Allora la ricetta quale sarebbe? Continuiamo nello sperpero dissennato di risorse, nel costruire una classe di insegnanti incapaci e sindacalizzati che, intoccabili, fanno le sanguisughe ai danni dei loro colleghi capaci e sforniamo generazioni di studenti ignoranti?

            E chi giustamente aspira per i propri figli ad un’educazione adeguata e che li porti nella vita con uno sguardo positivo si arrangi e se la paghi due volte?

            E noi finanziamo!

      3. Mattia

        Vivo a Londra, mio figlio ha cominciato ad andare a scuola questo Settembre, in una Private school cioè pagata coi soldi dello Stato e quindi sottostante alle regole dello Stato ma gestita da Cattolici, come ci sono scuole gestite da Anglicani o da Laici che seguono un certo tipo di educazione. La scuola si trova in una zona di Londra abbastanza varia sia per tipo di etnia che per tipo di classe sociale. La scuola è di medio alto livello, niente a che vedere con le nostre scuole statali.
        Con gioia ho notato, portando mio figlio a scuola, che molte famiglie di ceto basso se non decisamente basso possono mandare i loro figli in una scuola di livello medio alto.
        Quindi garantito a tutti il diritto di accedere all’istruzione di base e il diritto di scegliere il tipo di scuola per i propri figli.
        Andrea non essere ideologico.

      4. Il Filarete

        Infatti sei un comunista.
        L’espressione “senza oneri per lo stato” è contraria ai principi stessi della Costituzione ed è, soprattutto per i comunisti alla Rodotà-tà-tà, un autogol.
        L’articolo 28, 3° comma, della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo approvata dall’Assemblea
        Generale dell’ONU il 10-12-1948 afferma:
        “I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai figli”
        La nostra Costituzione, forse perché formulata qualche mese prima ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948 non reca chiaramente questo diritto inalienabile.
        Ma all’art. 33 dice che l’arte e la scienza sono liberi e libero ne è l’insegnamento (1° comma), e poi nel famigerato 3° comma dice che Enti e privati hanno diritto di istituire scuole private senza oneri per lo Stato.
        Però all’articolo 3 Cost, primo comma dice che tutti hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge (ma tu ti senti più uguale di me …….). Poi al 2° comma dice: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
        Allora, se la Dich Univ dei diritti dell’uomo mi garantisce come uomo di avere il diritto di poter scegliere l’educazione che voglio per mio figlio (dico con le suore, i preti, i crocefissi e le preghiere mattina e sera), e se poi però lo Stato mi corbella col “senza oneri”, vuol dire che la scuola che voglio per mio figlio me la devo costruire e pagare.
        Bene.
        Ma questo è proprio uno di quegli ostacoli che lo Stato si era impegnato a rimuovere per rispetto della mia dignità col 2° comma dell’art. 3 Cost. Dunque il “senza oneri” dell’art. 33 3° comma Cost, che voi laicònzoli poco avveduti invocate, è semplicemente anticostituzionale e dovrebbe essere espunto – se qualcuno si decidesse ad adire la Corte Costituzionale ed almeno la Corte Europea.
        Perché fa parte della logica che in un dispositivo, se una norma particolare (art. 33) contrasta con un
        principio generale (art. 3), la prima deve decadere.

  8. cosimo

    ma quando succederà che il sig. Rodotà toglierà il disturbo?? Alla sua età non dovrebbe giocare con i nipotini al parco??

    1. carlo

      …e alla tua qualunque sia, berti una camomilla rilassante…

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