
Sconfitto Leoluca Orlando, erede di Sorge e Pintacuda
Transit Leoluca Orlando: finisce la storia siciliana di padre Sorge, la storia del centro Pedro Arrupe, l’invenzione del gesuita moderno, la grande scoperta della Compagnia di Gesù negli anni ’70: l’abbandono della Dc e l’accordo col Pci sulla questione morale. Applicare in Sicilia la teologia della liberazione e trattare la mafia come i dittatori sudamericani, il blocco militare proprietario. E cioè: riformare il partito comunista, disintegrarlo come forza ideologica, fare della questione politica la questione morale e della questione morale la questione politica. Trattare l’Italia del Vaticano, del Pci e della Dc come l’America latina. L’idea ebbe successo con Paolo VI, basta ricordare il convegno del cardinale Poletti sui mali di Roma. La Compagnia induceva il Vaticano a prendere posizioni critiche contro Roma democristiana. L’ultimo Montini sentiva la profondità della Chiesa postconciliare per permettere a Roma il convegno di Poletti e Bartoletti sui “mali di Roma” nel ’74: ad una tale linea non diede credito a Roma, ma la Sicilia fu assegnata a padre Sorge e a padre Pintacuda. Da allora l’Italia visse all’insegna dell’antimafia, tutti diventammo spettatori della Piovra come se la Sicilia fosse un altro paese. Leoluca fece politica dello sforzo ideologico di padre Sorge divenuto per alcuni anni maestro del pensiero della Cei. Poi Sorge tramontò, sorse la stella di Ruini. L’Ulivo saltava la Dc e faceva con i comunisti non una lotta per la morale ma un compromesso politico. Leoluca giocò allora tutte le bandiere, padre Sorge lo aveva messo in orbita e come sapeva girare bene Leoluca. Divenne ausiliare dei nemici di Falcone e Borsellino, tacciò anch’essi di mafiosi, infine la teoria che la cupola della mafia fosse la Dc è anche opera sua. Leoluca è una figura politicamente repellente, infine giustamente nascose sempre il suo nome Cascio che lo legava a una famiglia fortemente mafiosa, e non gli mancarono mai nelle difficoltà i voti dei quartieri mafiosi. Cuffaro in confronto è una liberazione: transfuga dalle sigle politiche del centrodestra e del centrosinistra siciliano, di natura, ma non perfido: fedele all’infedeltà, nei limiti del mondo democristiano che in Sicilia esiste e resiste, ma è divenuto bipolare. Andreotti, più che D’Antoni, ha raccolto in Sicilia una nuova sconfitta della sua assurda lotta per il centrosinistra reso possibile dalla proporzionale. Infine non temiamo mai gli uomini carnali, la perfidia è un vizio intellettuale di cui Leoluca fu dotato. Compiango i comunisti: è difficile per un onesto comunista normale aver a che fare con la perfidia gesuitica nella sua miglior forma. Ci sarà nella Chiesa il meglio di tutti ma, Satana operante, vi è anche il peggio di tutto.
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