In morte della cultura cattolica. Uccisa dalla teologia politica

Di Gianni Baget Bozzo
06 Settembre 2001
La tecnologia è uno dei frutti buoni prodotti dall’Occidente cristiano. Chi ricorda la lezione di san Tommaso d’Aquino su natura e grazia lo sa bene. Ma il neognosticismo no global ha la memoria corta di Gianni Baget Bozzo

Non sappiamo se Roma sarà indenne da un Roma Social Forum. Ho visto con piacere che i movimenti cattolici che avevano aderito alla linea antiglobalizzazione hanno ritirato il capo sotto l’ala. Non so se l’abbiano fatto i Focolarini che furono i primi a lanciarsi nella lettura cattolica dei No Global. Ho sempre pensato che i Focolarini facessero un uso troppo sentimentale ed immediato della parola “amore”. Per chi ha esperienza dei mistici cristiani è chiaro che l’Amore divino (sia l’amore di Dio per noi che l’amore di noi per Dio) sono realtà misteriose. Gesù ha predicato la fede e solo nella fede ha predicato l’amore. Mi pare che i discepoli della signora Lubich nei loro intermezzi politici ignorino queste differenze. Furono ulivisti ora sono no global. Quali scherzi fa l’amore.

Berlusconi ha evitato al Papa di trovarsi in una città divisa tra poliziotti e globalizzatori. Ma infine qualche cosa la Chiesa dovrà dire su questo tema che è divisivo per i cattolici. Questo non lo dico per noi che siamo per il globale, riconosciamo che la società ed il suo sviluppo appartengono alla natura. Certo la natura è influenzata dalla grazia sollecitata da essa. E per noi l’Occidente tecnologico è frutto di questa sollecitazione della grazia. Infine l’idea della universalità della civiltà e l’idea della trascendenza dell’uomo sulla natura fisica sono una conseguenza del Cristianesimo, che ha creato la cultura dell’Occidente. Le radici dell’Occidente sono cristiane e producono il loro frutto. Il vero missionario del Cristianesimo è la tecnologia. Lo è il capitalismo, tecnologia e capitalismo hanno distrutto la potenza comunista, la città di Satana. E quindi un cattolico tradizionale che ha nel suo bagaglio culturale san Tommaso d’Aquino non ha bisogno di altre parole del Papa per essere per l’unità del mondo. Tecnologia, computer e televisione creano l’unità materiale del mondo: e questa è la base materiale per il formarsi del sentimento in ciascuna delle responsabilità verso il mondo, come sostiene la Sollicitudo rei soscialis. Ma l’importante è liberarsi della nuova teologia politica: essa vede nel movimento antiglobalizzatore il messia immanente che deve liberare il mondo dalla potenza malefica del “brutto potere che a commun danno impera”. Insomma il capitalismo e la globalizzazione come il sole di Satana questa linea neognostica pervade a tutti i livelli il mondo cattolico. Sembra che essere cattolico non sia essere partecipe della vita divina ma attore della rivolta della “collera dei poveri”. Una lettura molto secolarizzata dell’Antico Testamento.

Berlusconi ha impedito il nuovo sacco di Roma. Non sappiamo se sarà evitato del tutto, ma infine Berlusconi ha mandato al Vaticano il giusto messaggio: non si scherza col fuoco no global, come è accaduto a Genova. O torniamo a san Tommaso ed alla distinzione tra natura e grazia o il vizio della teologia politica rimarrà sempre una malattia mortale per la cultura cattolica, il blocco che le impedisce di nascere. In nome dei poveri, dell’opzione per i poveri, della Chiesa per i poveri ed altri strumenti micidiali che il neognosticismo ha ancora a sua disposizione.

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