La rabbia e l’orgoglio (cattolico)

Di Gianni Baget Bozzo
01 Novembre 2001
Duecento morti in Nigeria, un’altra ventina in Pakistan: il dialogo con i musulmani procede come ha sempre proceduto

Duecento morti in Nigeria, un’altra ventina in Pakistan: il dialogo con i musulmani procede come ha sempre proceduto. E perciò anch’io venero i miei santi particolari, tutti i cristiani che combatterono contro i turchi e i mongoli. Chi ricorda Gengis Khan, mongolo musulmano che distrusse nel XIII secolo Ungheria e Polonia? Chi ricorda le nostre coste mediterranee sfregiate, le nostre donne cristiane stuprate e rese schiave, i nostri uomini presi schiavi (e forse stuprati anch’essi visti i buoni costumi islamici del sesso) e i morti a decine, a migliaia. Penso a Costatinopoli saccheggiata e bruciata, Mosca dominata dall’orda d’Oro. Penso a Marcantonio Bragadin, piallato a legno per aver difeso Cipro, penso ai nostri ragazzi cristiani rapiti per le tasse del sangue per diventare i giannizzeri del sultano. E infine questa è la mia Chiesa Cattolica, la Chiesa che è in cielo, e che è nella storia, la storia di Covadonga di Las Navas, delle glorie castigliane e portoghesi. Ricordo nel Novecento la prima vittoria genovese sul mare, ricordo Roma saccheggiata nel VII secolo dagli arabi, e la gloria della conquista normanna di Palermo: e mi fermo al pensiero di gioia se penso alla conquista di Granata da parte dei Re Cattolici. Di questa Chiesa io sono cattolico. Sarò contento di trovare in paradiso i coniugi Beltrami, ma sulla terra non mi dicono niente. Mi dicono di più gli ufficiali polacchi uccisi nelle fosse di Katyn, i morti delle Solovky, i cristiani morti sofferenti nei campi comunisti dell’Europa e dell’Asia. Io mi sento cristiano di questa Chiesa dei martiri che ora i musulmani aumenteranno ancora. E mi sento in guerra con l’islam. Sì in guerra; come i combattenti di Poitiers e di Costantinopoli o di Kulisciovo, questo è l’ecumenismo cattolico e ortodosso che mi piace, che torna, e di cui è oggi leader un protestante: George Bush. Di un cattolicesimo vile preoccupato solo di essere dalla parte dei poveri, ma non dei poveri cristiani, mi vergogno. Cari fratelli di Tempi, della nostra difesa dagli arabi, dai turchi, dai mongoli, dai tartari non mi vergogno. Penso che in questi giorni ci sono altri che dovranno vergognarsi di aver avuto tanta compassione dei poveri e non dei poveri cristiani. Penso che Satana sia riuscito nel suo capolavoro: di sostituire la carità alla fede, di abolire la fede in nome della carità. E con ciò giungere all’odio della Chiesa del passato che è oggi la Chiesa in Paradiso. Ci sono vescovi che odiano il passato della Chiesa dimenticando che essi con ciò non potranno parteciparne in Paradiso. Sono per il Cristo Re di Pio XI e dell’Apocalisse e non per il Gesù abbandonato dal Padre di Chiara Lubich, che infine è un tema di dubbia spiritualità e di dubbia ortodossia. Bin Laden ci riporta nel medio Evo, ci riporta a prima dell’illuminismo. Saranno giorni duri, ma non giorni vergognosi come quelli di abbandono della fede, pezzo a pezzo, che viviamo da quarant’anni. Il Papato può essere fragile ma Pietro è la Roccia di Cristo.

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