Abu Omar condannato per terrorismo internazionale

Di Chiara Rizzo
06 Dicembre 2013
Il Gup ha inflitto sei anni di carcere all'ex imam di viale Jenner per associazione a delinquere finalizzata al terrorismo internazionale. Intanto il 16 dicembre il processo a Pollari per il rapimento dell'imam giunge in Cassazione
Abu Omar al Cairo, in Egitto, già nel 2007, era libero dal carcere

Abu Omar, l’ex imam della moschea di viale Jenner che poi è stato al centro e di un arresto-rapimento internazionale messo in atto dalla Cia (una presunta extraordinary rendition, che travolse i vertici del Sismi, a cominciare dall’allora numero uno Nicolò Pollari) oggi è stato condannato dal giudice per l’udienza preliminare di Milano Stefania Donadeo, in effetti proprio per associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale. Undici anni dopo il rapimento della Cia è arrivata la sentenza di primo grado, di un processo celebrato in contumacia, perché Abu Omar vive libero ad Alessandria d’Egitto.

UN CASO INTERNAZIONALE. Il caso di Abu Omar ebbe una risonanza internazionale, quasi senza precedenti: il 17 febbraio 2003 a Milano l’ex imam fu sequestrato da uomini della Cia e dei nostri servizi segreti. Per quei fatti sono state condannate 33 persone, di cui in via definitiva 23 agenti della Cia. Il 16 dicembre il processo arriverà in Cassazione per Nicolò Pollari e Marco Mancini, i vertici del Sismi, condannati finora a 10 e 9 anni di reclusione. Abu Omar fu rapito mentre la Digos indagava sul suo conto per i reati per cui oggi è stato condannato a sei anni di reclusione. Nel 2005 i pm milanesi hanno ottenuto un mandato di cattura internazionale per l’ex imam, ma dall’Egitto non arrivò mai alcuna risposta.

LA CONDANNA. Per il Gup Donadeo, l’associazione guidata a Milano da Abu Omar ha avuto “lo scopo di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo in Italia e all’estero all’interno di un’organizzazione sovranazionale localmente denominata con varie sigle (tra cui ‘Ansar Al Islam’)” e operava “sulla base di un complessivo programma criminoso condiviso con similari organizzazioni attive in Europa, Nord Africa, Asia e Medio Oriente”.

 

 

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