L’ideologia dei forum (virtuali)

Di Fabio Cavallari
03 Ottobre 2002
“Chi partecipa a queste discussioni in rete ha poco a che fare coi problemi concreti”

Per un breve periodo ho “navigato” all’interno dei cosiddetti luoghi di discussione virtuali, soffermandomi essenzialmente su quelli di carattere politico. A prima vista (lettura) i forumisti che frequentano le discussioni politiche sembrano non solo dotati di ottime capacità concettuali, ma si proclamano anche politicamente attivi sul territorio. I forum politici sono colmi di analisi pseudo-teoriche ed invettive intellettuali. L’impressione che colsi in quel periodo fu quella di essere al cospetto di soggetti che immaginavano di essere all’interno del Parlamento. Tra gli argomenti discussi non mancavano disquisizioni sui massimi sistemi, ma all’appello scarseggiavano sistematicamente racconti di situazioni vissute. Ad un certo punto lanciai una proposta, talmente concreta che il velo di presunzione cadde immediatamente. Chiesi semplicemente di fare del forum un luogo dove le esperienze reali di ognuno, potessero diventare strumento di confronto per tutti gli altri. M’impegnai a raccontare come nella mia provincia si erano affrontate particolari problematiche legate al territorio. Come risposta ricevetti il nulla. Mentre io ponevo domande concrete, loro continuavano a rispondere attraverso l’esasperata esposizione del loro individualismo egocentrico, spesso figlio del copia-incolla. Capii ben presto che i problemi di cui discutevano erano ben poca cosa rispetto a quelli che cercavano di mascherare con la loro grafomania. Giocavano a fare i politici senza essersi mai sporcati le mani con il popolo. Li salutai cercando di provocarli, l’ultimo mio messaggio suonò pressappoco così: «Spegnete quel maledetto computer, staccate la spina e uscite da quella stanza buia nella quale vi siete cacciati, scendete nelle strade e cercate di conoscere quegli uomini e quelle donne che costituiscono l’anima e la forza della nostra società». Mi accorsi soltanto dopo che lo stesso invito poteva essere rivolto a tanti di coloro che siedono realmente in Parlamento. Come i forumisti anche loro soffrono di “supponenza virtuale”.

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