
Operazione Artemide (fuga dalla Cgil)
La frattura nella sinistra è iniziata. Lo prova il documento dei presidenti regionali di sinistra che chiedono alla Cgil di rinviare lo sciopero generale e di ristabilire i rapporti con le altre confederazioni. Si costituisce a Milano, all’interno della Cgil, un gruppo non omogeneo alle posizioni di Cofferati. I presidenti delle regioni sono tutti diessini, eppure sostengono le posizioni di Rutelli e della Margherita. Anche il linguaggio del nuovo segretario, Epifani, è diverso da quello di Cofferati. I Ds, D’Alema compreso, sostengono lo sciopero. I presidenti delle regioni sono stati eletti nella coalizione dell’Ulivo e rappresentano quindi anche gli elettori della Margherita. Lo sciopero di Cofferati dunque si farà ed avrà successo. La vicenda Fiat porta acqua al mulino del leader della Cgil. E darà alla sinistra il sogno di una classe operaia all’opposizione. La vita pulsa nella Cgil e languisce nelle sedi diessine. Cofferati ha deciso di fare lui il leader dell’opposizione, rifacendo il tandem con Prodi al di sopra dei partiti; egli non vuole riformare il Ds, vuole liberarlo di D’Alema e dei dalemiani. Manterrà l’opposizione politica forma di protesta sindacale contro il governo ponendo il Ds nel dilemma: o appoggiare lui o Berlusconi. Insomma Cofferati ha deciso che egli deve fare con la sinistra ciò che Berlusconi ha fatto con i democristiani: assorbirli. D’ora innanzi Cofferati avrà come avversario D’Alema e come alleato il correntone, obbligando D’Alema ad incassare o a ribellarsi. Ma come? Cofferati ha in tasca la Margherita attraverso Parisi e Prodi. Quando verrà Prodi, Cofferati tornerà riformista ma avrà giocato, in tandem con Prodi, il ruolo di departitizzazione della sinistra che Berlusconi ha fatto nei confronti del centro. Ora il solo problema di Cofferati è quello di massacrare il gruppo dalemiano, usando anche della Margherita. Perché a Cofferati giova che la Margherita tenga caldo il posto di Prodi quando avverrà il grande ritorno. D’Alema ha una sola carta innanzi a Cofferati; fare quello che non ha mai fatto: sfidarlo, ma non con le fondazioni ed i dialoghi con Amato, ma nei fatti, spaccando il Ds ed cacciando il “correntone”. Ma D’Alema ha il coraggio di riprodurre il Psi? Lui, il grande avversario di Craxi dovrebbe ricreare un partito socialdemocratico senza spalle sindacali, ed anzi con le spalle sindacali contro, come il Psi. I suoi peggiori avversari saranno i prodiani della Margherita. D’Alema deve scegliere: lasciare che Cofferati assorba il Ds o rilanciare il partito in opposizione a Cofferati, mettendo in crisi la doppiezza dei prodiani della Margherita. La via di salvezza dei postcomunisti è quella di rompere con il carisma di Cofferati. Lasciarsi assorbire da esso significa cessare di esistere come forza politica e diventare un “correntone” cofferatiano. Forse Artemide, il gruppo parlamentare provvisorio dei comunisti di Morando, è la prima mossa di una strategia di liberazione dei Ds dalla Cgil.
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