
La solitudine dei Gilgamesh
ercando libri storico politici da far recensire per www.ragionpolitica.it, il sito della formazione politica di Forza Italia, mi trovo di fronte al paradosso: vedo solo libri di sinistra mentre il pensiero della sinistra, la rivoluzione, che ha dominato il ‘900 con il comunismo, il nazismo e il fascismo, è assente. Ma le loro reliquie storiche sono ancora vive: l’editoria italiana pratica il culto delle reliquie. Che cosa è il pensiero della sinistra dopo la fine della rivoluzione? Esso è un pensiero contro, ma non contro il capitalismo o l’Occidente, ma contro Bush e Berlusconi. Non è un tatticismo esagerato: è che la negatività assoluta è efficace solo quando ha obbiettivi visibili. Essere antiamericani e antiberlusconiani è sufficiente a dare una forte identità? La realtà non è oggi di sinistra, il nuovo proletariato è la nuova generazione stretta tra la competizione e il lavoro interinale. I più fortunati sono quelli che mettono su un’impresa o possiedono, per capacità, fortuna propria o per successione paterna, una attività in proprio. Il marxismo non ha nulla a che fare con la società dei soli, in cui la massa d’urto è fatta dai privilegiati, i pensionati per anzianità. Ma non esistono nemmeno spazi ideali alternativi, il mondo cattolico non parla di vita eterna. E nella vita temporale offre il criterio di appartenenza. Si è creato un circolo vizioso, lo vedi nelle librerie Feltrinelli, il lettore di sinistra legge politici di sinistra. Quando vai in una libreria Mondadori trovi lettori che scelgono romanzi. Nella società dei soli la letteratura va forte. E poi del resto il telepubblico ha sostituito il pubblico, televisione e Internet aboliscono la cultura mandarina. Come cristiano non piangerei sulla società dei soli: la forza della fede sta nel cuore del singolo, la comunità vive la compagnia e l’appartenenza. Come dice Agostino, solo il singolo possiede la via del cuore a Dio: il desiderio. E persino le inchieste di Repubblica ci mostrano un’Italia fatta di credenti in Dio e nell’immortalità dell’anima. Che cosa crea questa realtà? Non la pratica ecclesiastica perché la teologia non parla più di Provvidenza e la liturgia di anima immortale. I soli cercano una Provvidenza e, come l’uomo di tutti i tempi sin da Gilgamesh, cercano l’eternità. Quando guardo i clienti della Feltrinelli mi domando cosa trovano sentendosi contro Bush e Berlusconi: non una risposta alla solitudine, semmai il desiderio di legittimazione, di una conformità con la stampa e con i mezzi di opinione, una lenta anestesia della coscienza, un modo di non vivere la coscienza infelice e di sostituirla con una identità a buon mercato. Così anche le letture di sinistra conducono nella società dei soli, quella che sostituisce la società di massa in cui l’angoscia toglie clienti alla psicoanalisi così come la discriminazione generazionale aggiunge una punta di astio generazionale verso i privilegi della società di massa. Quello che la Helord ha espresso in Francia creando una manifestazione contro i sindacati che manifestavano contro l’allungamento dell’età pensionabile.
bagetbozzo@ragionpolitica.it
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