Patrizia Aldrovandi: «Chiedo ai poliziotti onesti che sollevino la loro voce con la mia»

Di Chiara Rizzo
30 Aprile 2014
La mamma di Federico, ucciso da 4 poliziotti applauditi ieri dal sindacato Sap: «Il fatto che indossino ancora la divisa "legittima" quegli applausi». Oggi l'incontro con il capo della polizia Pansa

«Mio figlio, purtroppo, è diventato il simbolo delle vittime di delinquenti che indossano la divisa impropriamente. Però quelli che hanno tolto la vita a mio figlio sono altrettanto simbolo della violenze perpetrate in divisa. Credo che anche un provvedimento nei loro confronti sia importante»: lo ha chiesto Patrizia Moretti, la mamma di Federico Aldrovandi, nel corso di una conferenza stampa al Senato, dopo le polemiche sugli applausi tributati dal congresso del Sindacato autonomo di polizia (il Sap) ai quattro agenti condannati dalla corte di Cassazione nel 2012 per eccesso colposo in omicidio colposo proprio per il caso Aldrovandi.

«MI SOTTRAGGO A DIALOGO “MALATO”». Moretti ha proseguito: «La solidarietà non basta più, la politica deve entrare nella questione e deve far cambiare anche la polizia, perché le famiglie non possono restare sole». Si è augurata «che nell’ambito della polizia si cambiasse registro. È un discorso più esteso alle forze dell’ordine: vorrei una polizia su cui poter contare, non una di cui aver paura. Lo chiedo anche per i poliziotti onesti, so che molti di loro non meritano questo». Sui poliziotti responsabili dell’omicidio, la donna ha detto: «Mi sottraggo al dialogo malato con gli assassini di mio figlio, con chi vuole fare prove di forza. Non voglio più parlare con loro. La parola ora deve passare alla politica e alle istituzioni».

REATO DI TORTURA. Uno dei nodi centrali del processo Aldrovandi è stato la mancata presenza nel nostro codice penale del reato di tortura (mancanza che ha portato alla condanna definitiva, molto esile, di 3 anni e 6 mesi). Nel corso della conferenza di oggi Patrizia Aldrovandi ha spiegato che «Queste persone hanno disonorato la divisa e andavano radiate e, come ripeto da tempo, va introdotto il reato di tortura (un disegno di legge, dopo l’esame del Senato, ora è al vaglio della Camera, ndr.). Chi è diventato il presidente del Sap al congresso di ieri ha fatto della vicenda di mio figlio la propria campagna elettorale, portando i delegati ad applaudire. Quello che chiedo, anche per i poliziotti onesti, è che la loro voce si sollevi insieme alla mia, vorrei che questa diventasse voce pubblica». Ancora sull’applauso la donna ha commentato: «Al di là dell’applauso, il fatto che i tre poliziotti condannati continuino ad indossare la divisa ha legittimato quell’applauso». Ai cronisti che chiedevano se fosse giusto radiarli dalla polizia, la donna ha replicato: «Non lo chiedo solo io, sono nati dei movimenti per chiederlo».

INCONTRO CON PANSA E ALFANO. Oggi alle 16 Patrizia Moretti Aldrovandi incontra il capo della polizia, Alessandro Pansa, che l’ha chiamata stamattina per esprimerle solidarietà e condannare gli applausi ieri al Sap. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, sempre in segno di solidarietà, oggi ha disdetto un appuntamento in calendario con il Sap, e ha fatto sapere che «Se gli impegni istituzionali (il Csm nel pomeriggio, ndr.) me lo consentiranno, sarà un piacere incontrare la signora Aldrovandi».

 

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2 commenti

  1. filomena

    Strano che nessuno di voi tanto critici nei confronti dei sindacati, su questa indegna vicenda non dite una parò lo contro il SAP. Che sia perché è sostenuto dalla destra autoritaria che tanto vi piace? Non sia mai….

    1. gianni

      Filomena occhio che i poliziotti incriminati erano trans e no tav travestiti in divisa.

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