Venezuela nel baratro. Lettera dei vescovi contro il governo e il «marxismo socialista»

Di Benedetta Frigerio
14 Gennaio 2015
Il paese è in ginocchio e i vescovi attaccano il «sistema totalitario e centralizzato, che ha preso il controllo dello Stato in tutti gli aspetti della vita»

Con un’esortazione pastorale pubblicata il 12 gennaio i vescovi del Venezuela hanno condannato con forza l’operato del governo e il suo retroterra ideologico che ha messo in ginocchio il paese: «Questo sistema è totalitario, è centralizzato, ha preso il controllo dello Stato in tutti gli aspetti della vita dei suoi cittadini e delle istituzioni pubbliche e private», si legge nella lettera.

DIRITTI MINACCIATI. Secondo i vescovi la colpa è del «marxismo socialista, una strada erronea che non deve essere imboccata», perché «minaccia la libertà e i diritti delle persone e delle associazioni e ha portato all’oppressione e alla rovina in tutti i paesi in cui è stato stabilito». Negli ultimi mesi, oltre ai manifestanti uccisi dalla polizia, la situazione è precipitata per via della caduta del prezzo del petrolio, dell’inefficienza crescente del governo, del debito estero enorme, di un’inflazione incontrollata, della svalutazione della moneta e della mancanza dei prodotti di prima necessità.

CORRUZIONE E IMPUNITA’. Il fatto che la povertà stia raggiungendo quasi tutta la popolazione separata dai pochi ricchissimi, dai rappresentanti dell’esecutivo e dai militari, dipende da un «sistema economico imposto dal governo» che dovrebbe «mettere da parte le rigide e fallaci ideologie, così come il desiderio di controllare ogni cosa, e dare il via a riforme per risolvere l’impasse produttiva, per frenare l’inflazione e porre fine al problema della carenza dei beni di prima necessità». Sulla corruzione e l’impunità che hanno praticamente azzerato la sicurezza dei cittadini la colpa va ai militari che «devono agire secondo l’imparzialità stabilità dalla Costituzione». Rispetto agli scontri di piazza che causarono 43 morti all’inizio del 2014 i vescovi hanno parlato delle «forze politiche» e dei «venezuelani in generale» che «devono respingere ogni forma di violenza. Se agiamo senza violenza, saremo capaci di ricostruire una società di pace», sempre ricordando la centralità della famiglia, «il nucleo fondamentale della società».

GIURAMENTI VIOLATI. La lettera esorta a «un rinnovamento morale e spirituale che porta a linee di azione concrete» perché «Dio e la patria giudicheranno e puniranno coloro che commettono qualsiasi ingiustizia e violino il giuramento di agire rettamente».
Questa analisi drammatica nasce, come si legge, «dalla nostra vicinanza alle persone che soffrono. (…) Ci sentiamo solidali con coloro che si sentono particolarmente angosciati». Ma «nel bel mezzo di questa crisi, noi predichiamo: Cristo crocifisso e risorto è la nostra speranza. Ha superato le avversità e il male. Egli ci dona il suo Spirito Santo per rinnovare il mondo. La speranza non è la passività e il conformismo. Nonostante le difficoltà previste per quest’anno, i cristiani sanno che siamo nelle mani di Dio. In Gesù, “Dio con noi” (Mt 1, 23), poniamo la nostra fiducia. Senza disfattismo, agiamo con entusiasmo per superare la crisi che abbiamo di fronte».

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7 commenti

  1. Eolo

    Il boicottaggio e il sabotaggio economico delle “élites” parassitarie e anti-cristiane che non vogliono perdere definitivamnte i loro privilegi sono la causa principale della crisi venezuelana.
    Il fatto che si sia ridotto il tasso di povertà di un 50% grazie al chavismo non conta per i vescovi delle “élites”?
    Il Vangelo e i poveri , come cuore del Vangelo, non l’hanno mai sentito dire in Vaticano di recente?
    Perchè i “vescovi del capitalismo” in venezuela non condannano i privati che accaparrano i beni di prima necessità per destabilizzare il paese e incitare all’insurrezione?
    Perchè non hanno condannato le “guarimbas” (barricate assassine nsurrezionali) nel momento giusto e preciso l’anno scorso? Il loro silenzio è complice. “Non uccidere”.
    Vanno contro il Vangelo, contro la Cristianità, contro i più deboli. Ravvedetevi!

  2. recarlos79

    bè anche in italia ci rimbambiscono con i vecchi soloni sinistrorzi. vedo purtroppo anche l’italia verso quella strada visto come lo stato (grande democrazia, bene assoluto, costituzione più bella del mondo)
    ci spreme tutti i risparmi di una vita e congela gli interessi dei contributi versati con i propri soldi. tutto per mantenere un baraccone sindacalizzato di nome repubblica italiana.

  3. Cisco

    Il Venezuela è un paese finito da un pezzo, ma con il petrolio a 40 USD la rivolta sociale è certezza.
    Anche se agli studenti viene fatto il lavaggio del cervello con lezioni intitolate “Studi sul pensiero del Comandante Supremo Hugo Chávez”, cioè un buffone che sembrava il Sergente Garcia del telefilm Zorro. E pensare che molti fautori della laicité appoggiavano e tuttora appoggiano questi ridicoli liderini sudamericani solo perché sono socialisti e massoni.

  4. Filippo81

    Non è che comunque l’opposizione liberale filoyankee sia più affidabile ,purtroppo !

    1. Su Connottu

      Ti assicuro prima dell’avvento di quel criminale di Chavez le cose andavano infinitamente meglio per il popolo venezuelano, senza voler per questo santificare i filoyankee.

      1. Filippo81

        Non credo proprio, gentile Su Connottu, ho dei parenti di origine Italiana in Venezuela, e le cose per le classi meno abbienti andavano male anche prima di Chavez ,purtroppo ! Con i liberali al potere passerebbero dalla padella alla brace !

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