
Non si combattono i tagliagole fondamentalisti con le mani legate dalla spending review

«I cittadini italiani devono stare all’erta, si devono guardare intorno e se hanno qualcosa da segnalare lo dicano subito alle autorità»: così l’onorevole Alfano, al termine della riunione dei ministri dell’Interno tenuta a Parigi dopo la grande manifestazione di domenica 11 dicembre. Da cittadino al responsabile del Viminale: certo, mi guarderò intorno e segnalerò, ma – in un contesto nel quale la prevenzione in un singolo paese non esaurisce il quadro, eppure fa la sua parte – in che modo lo Stato italiano si sta guardando intorno?
L’Italia non parte da zero: contro il terrorismo ha una legislazione fra le più complete e avanzate, che ha bisogno di integrazioni solo sul fronte di un più stretto coordinamento giudiziario, e ha significative professionalità. Le mancano in questo momento gli investimenti; bisogna scegliere: o si contrastano i tagliagole ultrafondamentalisti decidendo di spendere o si prosegue con la spending review.
È però utile sapere che, in ossequio alla seconda, sono chiusi o in chiusura numerosi uffici della polizia postale, ponendo a rischio il monitoraggio web in un momento in cui reclutamento e input per attentati attraversano internet. Non solo: analogo ridimensionamento c’è per i presidi di frontiera e sui mezzi di trasporto; inoltre sono ridotti al lumicino i corsi di lingua araba per poliziotti e carabinieri: e come si fa a capire quel che si dice nei colloqui intercettati? Per di più è stata ridimensionata la formazione mirata, quando la corretta conoscenza della fisionomia dell’aggressione è una delle componenti del successo investigativo; è più limitata l’attività di osservazione, che richiede tempi lunghi, quindi straordinari e missioni. Continuare a tagliare sulla sicurezza impedisce allo Stato di guardarsi intorno.
I canali del confronto
Sul presupposto che questo terrorismo si sconfigge grazie pure a un collegamento organico con le comunità islamiche presenti in Italia che hanno tendenze non ultrafondamentaliste, il cittadino si chiede: c’è qualcuno che lavora in questa direzione? Evitando da un lato il buonismo autocolpevolizzante di chi sostiene che il problema siamo noi e che l’islam non c’entra nulla e dall’altro l’estremismo di chi sostiene che tutti i musulmani sono terroristi?
Fra il 2010 e il 2011 proprio al Viminale si era avviato il lavoro del Comitato per l’islam italiano: composto per metà da fedeli musulmani provenienti da comunità differenti presenti in Italia e per metà da studiosi. In un biennio di lavori individuò in modo concorde buone prassi, sulle regole per i luoghi di culto, sullo statuto delle associazioni islamiche, sulla trasparenza nella predicazione degli imam, sulla marginalizzazione degli esagitati, sul diritto familiare e sul burqa. Chi è venuto dopo non ha proseguito l’esperienza: che andrebbe ripresa per stabilire canali di confronto seri, non all’insegna delle generiche dichiarazioni di buone intenzioni, ma per definire di volta in volta che fare a fronte di nodi critici concreti.
E poi c’è l’oltreconfine. Nelle stesse ore in cui il ministro Alfano esortava gli italiani a “segnalare”, il ministro Gentiloni ha adoperato parole nette sul fronte estero: è illusorio e pericoloso, ha detto, fronteggiare l’Isis senza intervenire sul posto con una coalizione ampia, la minaccia va combattuta, ed è necessario passare ai fatti, anche nello scenario della Libia. È nell’interesse di tutti che ciò avvenga realmente, e la chiarezza dei concetti fa immaginare che ci sia qualcosa in più del mero annuncio: colpire le basi dell’Isis e di al Qaeda significa indebolirne la capacità di suggestione e di propaganda e di semina del terrore. Qualche bandiera nera ammainata corrisponde a qualche luogo in meno di addestramento alla morte.
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31 commenti
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Posto altre frasi del neo-cardinale Montenegro. Quello che mi colpisce è la sua denuncia della degradazione dell’umano che ha colpito la società occidentale. In essa non vi è più la capacità di vivere la realtà e conseguentemente di rapportarsi con l’altro, con il diverso da noi :
“Oggi sentiamo tanto parlare di diritti umani e poi permettiamo che tanti uomini, e se la parola uomini ci lascia indifferenti, tante donne, tanti bambini, debbano morire perché desiderano una vita migliore”. L’arcivescovo si dice “davvero offeso come uomo nel pensare che altri uomini debbano essere lasciati morire così”. E poi, riferendosi alle tante morti avvenute nel canale di Sicilia, aggiunge: “Non si contano più quanti hanno perso la vita nel Mediterraneo, e lascia basiti vedere che queste esistenze vengano poi considerate dalla stampa, dalla gente comune, soltanto dei numeri; un mondo basato sui numeri non potrà mai essere un mondo umano, ma un mondo nel quale ognuno può schiacciare l’altro. Di queste morti – conclude mons. Montenegro – siamo un po’ tutti responsabili per la nostra indifferenza, il nostro andare contro alla loro voglia di un futuro migliore, il nostro sopportarli”.
Credo che il potere finanziario usuraio (alla Soros, per intenderci) che vive sulla creazione di aree di destabilizzazione sempre più grandi, sulla distruzione di nazioni stabili e quindi meno controllabili, conti proprio su questo.
@GT_Leo
Già, Soros : quello che ha finanziato il golpe Ucraino anti-Russo-Europeo (La UE non è l’Europa vera) !
La spalla e le battute a rilancio, ovvero le citazioni di intervsite e dichairazioni che grondano qualunquismo comunque e a chiunque amputate: e l’arcivescovo di Agrigento non fa eccezione, mentra fa senso che non ne tragga le debite e implicite conclusioni neppure lui – almeno, stando alle frasi estrapolate a discrezione dei mistificatori -: trasferire in massa l’Africa e tutto il Terzo Mondo a Agrigento?
Secondo un sondaggio commissionato dall’O.N.U. una decina di anni fa, 650 milioni di africani – parliamo solo di loro: gli altri, troveranno spazio in altri sondaggi e farneticazioni di risulta – vorrebbero venire a vivere in Occidente, con tutta la paura che gli fa il nichilismo che abbiamo qui: gente dai quindici ai sessant’anni, di qualunque condizione, genre o orientamento sessuale, di tutte le convinzioni religiose o politiche, vorrebbe stablirsi qua da noi, non certo nelle ospitali nazioni petrolifere islamiche. Alla luce dei ragionamenti degli immigrazionisti, sarebbero tutti indistantamente da accogliere: quando, poi, neppure per quelli che arrivano realmente c’è la possibilità di dargli vitto, alloggio, lavoro, assistenza sanitaria, ecc…, si legittima il ricorso alla delinquenza e alla violenza di questi nuovi arrivati per dare addosso sempre, a chi? All’Occidente, che non accoglie, che promette e non manitiene.
Quanta ipocrisia possa esserci in queste non misericordiose velleità terzomondiste/immigrazioniste, è una cosa allucinante, vero, ma non più di altre di riporto che i mistificatori raccattano in tutti i siti della blogosfera per piazzarle su “Tempi.it.” Così come è altrettranto inverosimile la pretesa che, siccome si mette di mezzo Soros e il mondialismo, che contano proprio sull’immigrazione per ‘decostruire’ le identità nazionali, allora, le critiche a Soros e gente della stessa risma sono di pertienza dei mistificatori complottisti a tempo pieno e a tutto vantaggio della islamizzazione dell’Occidente. Invece, il rifiuto del Pensiero Unico è proprio quello che autorizza, fra l’altro, a dire NO all’immigrazione e ai suoi sponsor, ovunque e chiunque siano: O.N.U. e finanza internazionale, Ue e petrolieri arabi uniti nella lotta per fare dell’Europa Eurabia.
NO ALL’ISLAMIZZAZIONE!
@GT_Leo
Gli uomini di Dio come mons. Montenegro si preoccupano prima di tutto che la società di domani sia una società che rispetta la dignità della persona, indipendentemente dal Paese di provenienza.
La storia ha dimostrato che questo è possibile anche in società plurali, come in Medio Oriente, devastato dai mondialisti del piano Yinon. Opera da loro considerata necessaria per eliminare ogni testimonianza della possibilità di convivenza tra esperienze diverse.
I complottisti fanno gioco di squadra e nella squdra mettono in mezzo tutti. Vogliono mons Montenegro? Se lo prendono. Chiunquq espriem opinioni su temi opinabilissimi, esprime opinioni che non sono vincolantio per il cristiano: mentre, a quanto pare, lo sono per chi non è cristiano e per chi si professa cristiano facendo da battistrada della dhimmitudine.
La storia ha dimostrato ampiamente che terre cristiane e di altre culture millenarie si sono cristallizzate e sono decadute, una volta finite sotto il giogo islamico: la desertificazione culturale ha immiserito terre, un tempo, fiorenti: e non certo per colpa degli occidentali o di Piani sulle cui pareti a specchio si arrampicano giannizzeri e Yusuf.
I cristiani del Medio Oriente sono stati le prime vittime di un’opera di cancellazione della mermoria storica che era stata, del resto, favorita da Francia e Inghilterra, che tentarono di combattere con il panarabismo, un nazionalismo non confessionale, il fondamentalisimo di cui si facevano portabandiera i Turchi contro le rivendicazioni delle minoranze etniche e religiose all’interno dell’Impero ottomano.
Ma per non farla lunga, tanto è stata pacifica la “convivenza tra esperienze diverse”, che i mistificatori tre + uno col nickname che non ha bisogno di mutare per denunciarne la doppiezza, non riescono a spiegare nemmeno perché i cristiani, a Gaza e in Cisgiordania, sono passati, dal 30% del 1967 a meno del 3% di oggi. Questo, perché sia chiaro a cosa porta la convivenza con gente
– che ritiene l’Islam “religione naturale dell’umanità”;
– che, pertanto, i non islamici sono meno umani e hanno meno diritti degli islamici;
– che l’apostasia da musulmano a qualunque altra fede o la professione di ateismo costituiscano reato;
– che il Corano è un “attributo increato” del loro Allah;
– che chiunque ritenga che Maometto non è un profeta commette una blasfemia peggiore di quella imputata ai vignettisti di Cherlie Hebdo.
Con gente così, vorremmo vivere in pace, ma ognuno a casa propria, senza le guerre che questi paranoici dichiarano a “triadi diaboliche” e cristiani protestanti o non disposti a condividerne le paranoie.
NO ALL’ISLAM! NO ALL’ISLAMIZZAZIONE DELL’OCCIDENTE!
Ma, sinceramente , la mia semplice opinione , senza voler offendere nessuno, è che con Ministri come alfano e gentiloni, stiamo messi male……..
@Yusuf
Evidentemente sta fallendo ancora una volta il tentativo di assegnare a Santa Madre Chiesa il ruolo di cappellano militare dell’Occidente post-cristiano. Gli usurai possono riuscire a corrompere gli uomini. Non lo Spirito Santo.
La reazione scomposta di atei devoti (a chi ?) come Ferrara nei confronti di Papa Francesco è un buon segno in questa direzione.
Se prima i mistificatori erano tre a fare i copioncolla, adesso sono quattro con tale Yusuf, una cosa che rende perfettamente quanto piosano canzonare, dai preti in su, passando da vescovi, arciovscovi e papi, perfino lo Spirito Santo. Quanto rispetto abbiano per la religione e per la verità dei fatti, si vede dalla incapacità di andare oltre le loro demenziali patacche: che a questi cialtroni – con gli appelli alla guerra santa, al jihad paranoico della guerra guerra guerra alla traide-diade-monade ‘diabolica’ come atto massimanete cristiano, per cui hanno reclutato come truppa d’assalto di Maometto Papa, Santi e Santissima Tirnità – sembrano opere di bene.
Bravo Mons. Montenegro ! Ha fatto bene il Papa a nominarti Cardinale !
E’ proprio così ! “gli spostamenti dei popoli ci devono far pensare che forse ciò accade perché nel mondo c’è tanta ingiustizia” e spero che la Chiesa Cattolica torni a parlare sempre di più del denaro e della legge del profitto e del potere che vogliono guerre, morte e distruzione contro i popoli.
E “chi lancia l’allarme tiene le fila per averne un guadagno sempre maggiore” Verissimo ! Bravo Mons. Montenegro !!!!
Che altro sanno fare i Yusuf che ci hanno messo in casa e i loro accoliti catto-islamisti, se non esultare per ogni dichiarazione di dhimmizzatio in spirito che avvicina la prospettiva dell’islamizzazione dell’Occidente? Gli eurocrati che hanno negoziato con gli sceicchi petrolirferi la fine dell’Europa vorrebbero farci credere che un’italia con meno italiani e più Yusuf e più Mohamed, più arabi, più islamici, più indiani, più africani, più pakistani, più cinesi sarebbe più europea! Una cosa che non è logica e non è giusta neanche un po’, non può che fare gongolare quanti non hanno argomenti per rispondere ai rilievi nel merito neppure per rilevare che il sostegno può essere diretto ai Paesi d’origine; né la constatazione che o Paesi d’arrivo non possono accogliere tutti. Questo, per dire la ragionevolezza e la capacità, prima che la volontà, di ‘dialogo’ di chi vorrebbe farsi passare per vittima e si comporta da arrogante pstrumentalizzando tutto quello che può: le nostre leggi, la nostra religione, i nostri vescovie arcivescovi.
Non permettiamoglielo e esigiamo che la volontà e la sovranità popolare sia rispettata da politici e se è il caso, dalle gerarchie ecclesiastiche che si prestano all’equivoco.
E intanto il parroco si becca quaranta euri il giorno per ogni disgraziato di rifugiato che, regola del suo ordine alla mano, dovrebbe invece ospitare e sfamare “a gratis”.
Che ci sia un interesse anche di certa “chiesa” ad ospitare sempre più disgraziati?
Interessanti le osservazioni degli analisti del sito tolte di bocca al monsignore.
Se non ho capito male oggi e nei sanguinosi giorni scorsi, ci sarebbero delle potenze anglo-sioniste con la mano sinistra instillano negli europei il sentimento xenofobo anti immigrazione a forza di attentati islamisti, mentre con la mano destra foraggiano eserciti alimentando le ingiustizie, le guerre e le sommosse che spingono masse di disperati verso il vecchio continente.
Qualcuno dei gentili convenuti mi può spiegare questo non-senso senza tirar fuori i “media holliwoodiani”?
Grazie.
Ancora nessuna risposta?
E’ l’ora della preghiera o avete noie con la Digos?
E comunque se l’argomento vi sembra troppo complesso da copia-incollare qui, va bene anche un link.
Ah yusuf, ma questi “spostamenti dei popoli ” devono avvenire per forza verso la nostra Europa ? Pakistani , algerini,nigeriani,senegalesi,ecc possono anche emigrare verso Arabia saudita, Qatar.Oman, ecc,Da quelle parti esiste un’aristocrazia arabo-islamica che ha soldi da buttare, per cui sarebbe suo dovere morale accogliere “migranti ” islamici e redistribuire una buona fetta della sua incalcolabile ricchezza tra i i suoi correligionari! Invece no, si insiste coll’interpretazione condivisa dai marxisti e dai liberali nostrani,che se le masse arabo-islamiche sono povere la colpa è dell’Occidente !Carte conosciute, obsolete che ormai convincono sempre di meno, l’obiettivo di questo spostamento dei popoli ha delle finalità ben precise, altro che ingiustizia !Massimo rispetto per Mons,Montenegro, ma le sue sono pure opinioni personali, caro Yusuf, niente di più, niente di meno.
Papa Francesco ha nominato cardinale un buon vescovo. Ecco alcune frasi di mons. Don Franco su immigrazione e terrorismo:
“Il terrorismo non è strettamente connesso all’immigrazione. E’ una forma estrema che nessuno può condividere, un frammento pazzo di una realtà che non si riesce a concepire”.
“Il timore di ripercussioni sul fenomeno dell’immigrazione – avverte, riferendosi alle possibili ripercussioni dopo la strage di Parigi – ci può essere anche perchè si sta mettendo in campo una politica della paura che fa comodo a qualcuno. Non si può fermare la storia – dice ancora -. Saremo obbligati a guardare il futuro in modo diverso”
“Non si può modificare il Trattato [di Schengen] : il vento non lo ferma nessuno, gli spostamenti dei popoli ci devono far pensare che forse ciò accade perché nel mondo c’è tanta ingiustizia. Quando sono partiti i nostri hanno pure esportato la mafia, ma non significa che tutti i siciliani sono mafiosi. Bisogna saper distinguere: difendersi da ogni forma di violenza d’accordo.”
“Che ci siano dei preconcetti bisogna tenerne conto e finché rimarranno guarderemo gli altri come pericolo: vogliamo frenare l’immigrazione? E se dovessero dire: vi mandiamo indietro tutti gli italiani perché tra loro ci sono delinquenti, accetteremmo? Dobbiamo finire il gioco dei Governi, dove gli interessi prevalgono su tutto.”
“Smetterla con la mentalità di colonizzazione, dove noi approfittiamo degli altri per star bene noi, e continuiamo a far star male gli altri. E’ strano che oggi merci e soldi si spostano e le persone non si possano spostare…questo ci rende più deboli. La solidarietà, l’immigrazione è fatto di qualcuno e non di tutti, e stiamo pagando tutti le conseguenze”.
“A cinquant’anni dal Concilio Vaticano II il tema della Chiesa madre è richiamato da Papa Francesco”. Alle nostre chiese, ha sottolineato, questo chiede “di condividere il viaggio di molti migranti in cerca di condizioni di vita più umane. Invece nelle nostre comunità assistiamo ancora a gesti di diffidenza e ostilità”.
Per mons. Montenegro, occorre “allargare i percorsi di solidarietà e di cooperazione allo sviluppo, accompagnati da percorsi di condivisione tra persone di origini e culture differenti”.
Ha poi osservato che dopo i fatti di Parigi “il timore di ripercussioni sull’immigrazione ci potrebbero essere, anche perché si sta portando avanti una politica della paura che fa comodo a chi gioca con l’immigrazione per i propri interessi. Un gioco che diventa sporco, perché chi lancia l’allarme tiene le fila per averne un guadagno sempre maggiore. Credo – ha aggiunto mons. Montenegro – che ci vorrà una riflessione matura.
Cercare di fermare centinaia di migliaia di persone significherebbe tentare di fermare la storia. Dobbiamo prepararci a questo cambiamento per guardare al futuro in maniera diversa. Noi – ha aggiunto – chiediamo il rispetto ma poi non siamo capaci di darlo: abbiamo esportato anche violenza ma poi usiamo due pesi e due misure”
Mons. Montenegro non ha bisogno della vostra apologia. E i vescovi, al 99 per cento, non vengono fatti a capocchia. Poi ci sono i Martini e i Bettazzi, ma li è più tradimento di un mandato buono.
L arcivescovo di Agrigento non ha bisogno della vostra apologia interessata.
Rispettabili opinioni, su cui è lecito dissentire, non vengono neppure motivate da chi le copincolla. Questo vuol dire, appunto, strumentalizzare. Conosciamo mons. Montenegro, ciò che dice non è il Vangelo; chiunque è in grado di capire che
– più immigrazione non vuol dire più inclusione;
– ci sono immigrati che non hanno alcuna intenzione di integrarsi e vogliono continuare a vivere secondo le proprie leggi, tradizioni, usi e costumi e iol politicamente corretto è lì pronto a accuasare di razzismo chiunque dica non a tribunali coranici, matrimoni poligamici, disguguaglianza legale fra uomo e donna e fra islamico e non islamico;
– non c’è lavoro, casa, benefici di ogni genere per tutti quelli che vogliono stabilirsi a casa nostra;
– i diritti umani, che nessuno nega agli immigrati, sono una cosa, quelli politici, che non è un obbligo concedere agli immigrati che ne facciano più o meno gentile richiesta, un’altra ancora, che la polis concede sulla abse di un dibattto che deve essere libero fra opzioni ugualmente leggittime,
– i diritti di cittadinanza non possono essere concessi in automatico e estesi all’infinito, tenuto conto che non si parla di piccole cifre, di movimenti circoscritti, ma di masse che alterano in profondità le caratteristiche di un Paese che ha assunto la sua attuale fisionomia in seguito a una stotia che si vorrebbe cancellare, che è messa fra parentesi, riveduta e politicamente corretta.
Se vescovi, arcivescovi, cardinali, il papa esigessero o proponessero ai leaer islamici di battersi per l’abrogazione del reatro di apostasia, punito con pena di morte o carcere a vita nei Paesi islamici, le reazioni sarebbero ben diverse da quelle riscosse da appelli vuoti e retorici al dialogo, intanto che tutti assistiamo all’abrogazione del Cristianesimo nell’Islamistan, col risultato di ridurre la ‘presenza cristiana’ in quelle terre non solo a residuo marginale, ma a specchietto per le allodole multiculturaliste.
Non parliamo, poi, dei mistificatori che non si assumono la responsabilità di opinioni che sentono il bisogno di cercare nella testa degli altri. E a cui, perciò, va bene tutto, comprese le opinioni di un arcivescovo che, accusando di usare “due pesi e due misure” chi la pensa come lui, dà l’impressione di non accorgersi che i cristiani sono ostaggio dove gli silmaici sono la maggioranza e sono sotto ricatto laddove gli islamici sono minoranza, però, in espansion demografica e politica. Forse, mons. Montenegro non ha avuto modo di fare una “riflessione matura” sul fatto che, se dire che Maometto non è profeta è un reato in Pakistan, in Mauritania, in Marocco, in Senegal, ecc…, anche qua. a affermare cose del genere in moltoe città e quartieri di capitali europee, si rischia una condanna già comminata o minacciata a chi vive in quei Paesi.
Oltre a Parigi e le minacce a Roma non bisogna dimenticare il golpe ucraino filo-occidente- Ecco una testimonianza :
https://www.youtube.com/watch?v=jpzw1llk_OI
Nota personale : che una testimonianza venga da uno della destra o della sinistra o del centro o dell’alto o del basso quello che conta è discernere se combina con quello che sta avvenendo. Per fare questo è necessario raccogliere fatti e testimonianze e non disquisizioni logorroiche.
Putin mi sta simpatico e lo trovo mentalmente più sano del Occidente. Ma non collaboro lo stesso alla distruzione dei Paesi occidentali. A proposito, mr. Nonrispondialledomande,spiegami perché, se gli attentati li fanno gli ebrei, poi a morire sono proprio gli ebrei.
Già, a raccogliere e girare le disquisizioni paranoiche, senza rispondere di queste né a nulla che sia nemmeno dagli stessi copincollato, ci sono mistificatori che ci pensano e riciclano.
Continuano a rigirare la stessa pessima frittata, che vogliono mangiare solo loro.
Dice oggi un articolo di Gabriele Adinolfi :
“I rischi di strage jihadista in Italia e in particolare a Roma sembrano alti.
Ce lo dicono le varie intelligences e con veemenza quelle che le sovrastano tutte e che tutti i terrorismi controllano e indirizzano: ovvero la Cia e il Mossad. Assomiglia tanto a un avvertimento che ci fa pensare che non gliela faremo proprio ad evitare l’attacco terrorista.
C’è di più: siamo nel pieno dell’offensiva angloamericana anti-euro; in Europa, tra il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte francese e la messa sotto inchiesta all’Aja d’Israele per crimini di guerra, stiamo osando un po’ troppo. Infine c’è la ristrutturazione geo-energetica che ricalca, paro paro, lo schema del Pentagono dello “scontro di civiltà” e prevede per l’Europa lacrime e sangue. Che non sia semplice teoria ce lo dimostrano gli americani che oggi mandano altri quattrocento istruttori a inquadrare i tagliagole dell’internazionalismo islamista per aiutarli a rovesciare Assad che resiste da solo nella guerra al terrorismo e che resta però il “cattivo”, forse proprio per questo.
La Cia ha accompagnato l’ulteriore mossa americana a sostegno del terrorismo annunciando che in Europa esistono almeno venti cellule pronte ad agire. A essere pignoli più che di un annuncio sa tanto di un’esortazione. Posto che tutto il terrorismo (quello islamista oggi come quello marxista ieri) vive di connivenze e d’incroci ad alto livello, quest’affermazione sembra un messaggio allo stato maggiore partigiano perché si muova “Les sanglots longs des violons de l’automne bercent mon cœur d’une langueur monotone“ trasmisero prima dello sbarco in Normandia….”
Ma falla finita co sti deliri da paranoide !!!!!!!!!!!!!!!!!
Fatti un tuo blog e scrivici sopra tutto quello che ti passa per la testa, senza utilizzare i blog degli altri.
Ma sei sul libro paga dei fratelli musulmani o dei gruppi neonazi?
O ti apoggi a questo per non finire nel mirino della Digos?
(Per i lettori: l’Adinolfi di cui sopra col “nostro” Mario ha solo lo stesso cognome. Leggete su Wiki il curriculum politico di Gabriele Adinolfi, e capirete parecchie cose sul presunto coinvolgimento del Mossad sbandierato ai quattro venti in ogni attentato o milizia terroristica, anche quando assaltano Ebrei).
Incredibile l’improntitudine autodenigratoria dei mistificatori e complottisti! Riesumano lo sbarco in Normandia per dirci che i nazisti siamo noi, evidentemente – anzichè loro! Perché, se fu un inganno quello – non manca neppure la struggente citazione verlainiana, che -, è chiaro che gli americani da combattere oggi sono quelli combattuti ieri o ieri l’altro: e dunque, noi – cioè: loro! – erano a Omaha Beach con i volontari musulmani del Gran Muftì di Gerusalemme!
Ragazzi, nel loro delirio arrivano all’autodenuncia! Gli amerciani danno il via all’attacco islamico all’Europa come fecero con lo sbarco in Normandia! Non si rendono conto di quello che dicono, di quello che citano, di quello che delirano, di quello che paragonano: e in questa mistificazione parodistica della realtà, perfino il nome dell’opinionista di turno da copincollare sembra ricalcato per mistificare un altro opinionista di tutt’altro orientamento!
Così, i paranoici devono ribaltare la verità senza uscire dalla loro equazione personale e politica: la farsa (l’Occidente aiuta i nemici di Assad? Complotto sionista! Aiuta Assad? Complotto sionista! Non fa nulla? Complotto sionista!) come verità ultima delle loro visioni fumose per nascondere l’islamizzazione dell’Europa e i ricatti che islamismo radical-moderato e radicla-jihadista impongono a chiunque – Charlie Hebdo, Tempi o Eric Zemmour o banlieu islamizzate – affermi, per es., che Maometto non è un profeta e l’Islam non è né una “religione di pace” né la “religione naturale dell’umanità.”
“A essere pignoli più che di un annuncio sa tanto di un’esortazione.”
Qui le cose son due, mi pare: o la temibilissima Spectre di Leo (CiapiùMossadperIsismenoillatooscurodellaforza), per non sbagliare, ha l’abitudine di esortare a intervenire chi è già intervenuto senza tanti riguardi, o a Parigi il segnale di Radio Londra è disturbato dal campo magnetico della Torre Eiffel.
Chiedo scusa se riposto questo link del video di Giulietto Chiesa, ma mi dispiacerebbe se andasse perduto in quanto è un interessante strumento per inquadrare quello che è successo a Parigi nella situazione internazionale :
https://www.youtube.com/watch?v=iQeXGVG_NIg
Ci mancherebbe altro che andasse perduto Giulietto Chiesa!
Ne sentivamo proprio la mancanza. Come l’Estonia.
Ora tralasciando Alfano e inutili allarmismi forse la cosa giusta da fare è ” Non Abbassare la Guardia” ma questo deve farlo lo Stato e le Istituzioni certamente non possono farlo cittadini comuni, che neanche capiscono l’arabo e che non devono vivere nel terrore. L’altro giorno ho visto un filmato su internet, non so quale trasmissione della sera precedente , dove l’intervistatrice chiedeva a uomini musulmani, davanti ad una moschea italiana, cosa pensavano riguardo ai fatti di Parigi. La cosa che mi è rimasta impressa è stato l’intervento di una donna musulmana, senza dubbio più furba e colta dell’uomo musulmano intervistato, che invitava quest’ultimo a Minimizzare. Alla fine la donna ha parlato in arabo e la traduzione era eclatante ovvero si capiva che la donna diceva all’uomo di Dissimulare. Il problema dell’Islam sono le Sure dove si dice di Uccidere Cristiani, Ebrei, Infedeli Atei se non si convertono o far pagare Dimma o come cavolo si chiama. E ovunque dove arrivano a governare Paesi applicano la Legge Coranica o Sharia. Per cui ci ricorderemo di questi fatti tra qualche mese o anno. Intanto mi dispiace che la ristampa di Charlie Hebdo abbia causato attacchi alle chiese cristiane in Nigeria. Non abbassare la Guardia tuttavia dovrebbe voler dire valutare ed analizzare chi si improvvisa crocerossina /o e per portare KIT di pronto soccorso a guerriglieri in Siria anti Assad che o sono Al Qaida o Isis , e poi ci costano milioni riportarle a casa. Ora qui è palese che in tanti hanno chiuso gli occhi quando queste due sciagurate raccoglievano soldi per comprare i Kit..è solo ora spuntano fuori intercettazioni telefoniche tra queste due ed uno studente universitario siriano residente a Bologna… Mah!! Alfano …e che cavolo!! Ci prendi per il ….?! Chi ha ascoltato tale conversazione perché “Non ha segnalato” ?! Non penso fosse un’operatore di Call-center…ma gente pagata per ..ascoltare..
“I cittadini,se notano qualcosa di strano…” sono accusati di essere islamofobi e razzisti. Come in Olanda il giorno in cui sgozzarono per strada Theo van Gogh: una signora disse di aver notato un “uomo” fuggrie dla luogo del delitto. Dopo una settimana di indagini, gli inquirenti tornarono a interrogarla. signora, ma, per caso, quel’uomo indossava una jellaba, la veste tradizionale araba? Risposta: sì. E i poliziotti. sì? Ma come, signora! Perché non ce lo ha detto subito? E la signora, così poltiicaemnte corretta: eh, ma non volevo dire una cosa che è discriminatoria, le pare?
E Alfie “Bugs Bunny” Alfano viene a dirci che lui non ce la fa; che dobbiamo darci verso da soli.
Che quaquaraquà, che sciaquino, che incapace: ma, in compenspo, come si agita, come si sbraccia in televisione, come muove in alto e in basso le mani dispiegate per far vedere che uomo da orologio al polso egli sia… Guardati intorno, se vuoi, ma non sfuggire allo specchio, Alfano: e fai quello che non hai abbastanza autorità e dignità per fare:
ALFANO, DIMETTITI!