
Ma io in fiera ho visto un popolo unito, alla faccia dell trasversalismo
Èla prima volta che vivo, da mattina a sera, per cinque giorni al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. Si tratta di un approccio decisamente faticoso, ma forse consigliabile a chi cerchi di introdursi alla “realtà totale” del soggetto che sta dietro. Che cosa ho visto? Un enorme laboratorio di cultura, di politica, di volontariato, di teoria e di prassi, di scuola di alta formazione politica, di dialogo, di lavoro e di fatica. Una grande specola rivolta verso i cinque continenti. Il prisma di un Movimento non classificabile con categorie usuali: ecclesiale, certo, ma che si esprime, senza perdervisi, nelle opere della società, dell’economia, della cultura, della politica, dell’educazione. Un evento educativo totale, dal dibattito culturale alla gestione della ristorazione. Quali sono le ragioni del soggetto che sta dietro? Non sono un teologo. Laicamente, allora: è la sfida e il felice tormento dell’incarnazione, sempre in equilibrio precario tra fede, ragione, presenza, anima, carne e sangue. Occorre notare che questo “instabile equilibrio”, per quanto riguarda Cl, è. stabile da decenni. Quando la persona si avventura sui terreni dell’azione storica agisce quale soggetto intero, in-dividuus. Anche al credente succede la stessa cosa. La società, l’economia, i partiti, i movimenti, la Chiesa: ciascuno ha proprie regole di ingaggio e specifici confini. Mischiarli significa integralismo, ma praticare l’autopsia del soggetto significa perderlo. Cl ha perso l’anima! Scrive inesorabile Europa. In realtà l’anima interessa poco a coloro che in questi giorni hanno attaccato trasversalmente il “trasversalismo” di Cl. A loro interessa il reclutamento. La politica è bipolare, schierati con me! Se ti schieri con l’altro, perderai la tua anima! Sì, la politica è bipolare, ma il crinale che ne divide le culture politiche e i programmi va innalzato di molto e ricollocato altrove. I critici del “trasversalismo” non vedono che la politica italiana non riesce da decenni a fare riforme, a rispondere ai bisogni della società e del paese? La rivoluzione liberale, promessa da Berlusconi nel 1993 e da D’Alema nel 1994, ancora non si è vista. Perciò al Meeting, ogni anno, compare una minoranza creativa che chiama ciascuno al proprio destino, pianta ostinatamente segnacoli di contraddizione nel campo della politica, ne richiama il limite intrinseco in ordine al destino degli individui, ne denuncia l’inadeguatezza colpevole rispetto al proprio campo di pertinenza.
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