Il sangue dei Rospigliosi non mente

Quando alberto Sordi gli chiese cos’era questo abbraccio della Chiesa, il babbo se lo portò fuori tra i vicoletti dell’allora Borgo Pio. Nell’abbraccio l’Albertone nazionale ci finì di lì a poco, sbucando nella piazza più grande al mondo. E capì, mirando la corona di santi sotto i quali si radunavano i pellegrini a San Pietro per il Giubileo del ’25, che nulla come quel colonnato poteva far pensare a un abbraccio. Un’indubbia grande opera. E grandi uomini alle spalle. Gian Lorenzo Bernini, per dirne uno. E quel Papa, che tento credette in un abbellimento dello già splendido emiciclo di San Pietro da commissionare all’artista le statue che ornano il colonnato e il ponte di accesso a Castel S. Angelo. Sorridendo, il pistoiese Giulio Rospigliosi, nonchè Papa Clemente IX, già a metà del Seicento, di quel sorriso che in molti come Sordi avrebbero rivolto alla stessa piazza. Da allora i pistoiesi sembrano mantenere un rapporto preferenziale con le grandi opere. Il 5 febbraio scorso la Provincia ha firmato due convenzioni con AnsaldoBreda, Università di Firenze e Istituto Fedi che a Pistoia daranno luogo all’unico laboratorio toscano di ricerca su ingegneria dei trasporti. L’inaugurazione avverrà in primavera, quando il dipartimento di Energetica di Firenze trasferirà personale e strumenti al Fedi dove avrà sede il centro di simulazione dinamica e meccatronica. L’Università potrà così svolgere ricerche nella meccanica del veicolo ferroviario e della meccatronica laddove è presente il maggior comparto produttivo del settore, impegnando il Fedi in un importante sviluppo formativo. Un’occasione per AnsaldoBreda che potrà usufruire di periti e neolaureati efficienti. Ne è convinto l’ad Roberto Asserreto: «Lo sviluppo delle conoscenze tecnologiche costituisce un fattore fondamentale per il posizionamento competitivo dell’azienda sul mercato. Perciò AnsaldoBreda promuove la collaborazione strutturata fra i poli universitari vicini, il naturale riferimento per l’accrescimento delle competenze distintive». E chissà che un pizzico dell’eredità di Rospigliosi non riecheggi nei suoi odierni concittadini dediti al trasporto su rotaia.

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