In college solo 2 studenti su cento

Tempi duri per gli universitari d’Italia: solo il 2 per cento degli iscritti ai corsi di istruzione superiore ha la possibilità di vivere in alloggi predisposti dagli atenei. Lo rivela la prima ricerca sull’andamento e sullo sviluppo dell’edilizia residenziale universitaria realizzata dal Politecnico di Milano per la cooperativa Nuovo Mondo, un’anomalia virtuosa nel panorama di un’Italia che in quanto ad alloggi per studenti sembra decisa a rimanere il fanalino di coda europeo.
Presentati a Roma giovedì scorso, i dati della ricerca che analizza l’evoluzione del rapporto casa-studenti in cinque paesi europei, compreso il nostro, parlano chiaro: in Italia i posti messi a disposizione dagli atenei non sono più di 35 mila a fronte di 1.800.000 iscritti all’università, il 20 per cento dei quali dimora in appartamenti messi a disposizione da privati, mentre il 75 per cento rimane tra le mura domestiche. Nulla a che vedere con la situazione della Gran Bretagna, dove il 29 per cento degli studenti risiede nei “leggendari” college di tradizione anglosassone. Ma nemmeno con la Francia (16,1 per cento) o la Germania (12,3 per cento), il cui livello di offerta di servizi, come in Inghilterra, è in qualche modo più basso che nelle latine Italia e Spagna (dove l’8,5 per cento vive in residenze universitarie) ma certamente più accessibile a livello di costi. Dati che dicono bene di un’offerta di mercato molto più ampia rispetto al Belpaese dove, afferma Maurizio Carvelli, ad della Nuovo Mondo, «stiamo pagando in termini di costi un forte ritardo rispetto agli altri paesi che ci hanno preceduto nello sviluppo di strutture residenziali universitarie, collegi e campus. Per rimetterci in pari ci vorrebbero 2 miliardi e mezzo di euro». Fondata da soci-studenti negli anni Ottanta, la Nuovo Mondo ha il merito di avere introdotto in Italia non solo una formula vincente di intermediazione tra proprietari e studenti, ma anche quello di avere costruito studentati di proprietà, arrivando a gestire un numero complessivo di posti letto che si aggira intorno alle 3.500 unità.

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