Un mercato in buona salute

Con un aumento medio dei prezzi che dovrebbe attestarsi attorno al 6 per cento, il mercato residenziale toscano conferma un 2007 di buona salute e illustra previsioni per affrontare un più complesso 2008. Di questo e altro si è discusso il 16 ottobre alla presentazione del sesto rapporto, curato da Scenari Immobiliari su incarico di Ance Toscana. Un mercato, quello immobiliare toscano, che con un fatturato complessivo di 12,5 miliardi di euro si inserisce tra i più i solidi a livello nazionale e dove tutti gli indicatori regionali si confermano positivi per il quinto anno consecutivo. Il segmento della seconda casa, in particolare, concentrato lungo la costa o nelle piccole realtà storiche dell’entroterra, sembra ancora in grado di attrarre una domanda consistente da parte soprattutto di potenziali acquirenti stranieri. Sebbene le quotazioni si mantengano da oltre un biennio elevate rispetto alla media dei centri di villeggiatura italiani di pari qualità, inglesi, americani, francesi, olandesi e in misura crescente russi, continuano a mostrare interesse per casolari, rustici e cascine nel senese e sulle colline del Chianti, rimpinguando le fila dei principali acquirenti del residenziale toscano: milanesi, amanti della Versilia, e romani alla ricerca di case in zona Argentario dove trascorrere i fine settimana e non solo i mesi estivi.
Cresce invece rispetto al 2006 (+0,5 per cento) il numero di nuclei familiari alla ricerca di un’abitazione: 78.812, stando al rapporto, la maggior parte riconducibili alla sfera “mobilità” (il 30,5 per cento del totale è composto da famiglie immigrate da altre regioni o da altre province toscane), o da famiglie che vogliono migliorare la propria condizione abitativa vendendo l’attuale alloggio (il 30,4 per cento). Seguono le domande da parte di nuovi nuclei per matrimonio (19, 5), nuclei unipersonali, spesso derivati dalla disgregazione di precedenti matrimoni (12,6), motivazioni riconducibili all’investimento (4,9) o da chi acquisterebbe provenendo, per scelta o sfratto, dalla locazione (2,2): per questi ultimi il caro-mutui rappresenta un ostacolo ancora troppo alto per diventare proprietari. In crisi invece il mercato regionale degli immobili ad uso ufficio che nel 2007 sta vivendo il suo quinto anno di stagnazione con un calo stimato dello 0,3 per cento a livello di transazioni. L’indagine è stata presentata dal presidente di Scenari Immobiliari Mario Breglia e da Roberto Rossi, presidente di Ance Toscana che a fronte dei dati emersi ha sottolineato come «a partire dalla Finanziaria 2007 e ancor prima dal cosiddetto decreto Bersani, è iniziata una azione fortemente punitiva per le compravendite immobiliari a seguito dell’introduzione del cosiddetto “valore normale”, un valore teorico determinato dall’amministrazione finanziaria e che costituisce base imponibile obbligatoria e non contestabile per la tassazione delle vendite immobiliari. Contro tale principio che viola i presupposti di un corretto rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuente, Ance dopo aver richiesto più volte in questi mesi al governo le opportune modifiche, ha deciso di impugnare la normativa in sede di Corte Europea di Giustizia». Una decisione drastica «ma ritenuta indispensabile per tutelare la libertà del mercato».

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