Unioni civili. C’è qualcosa che non ci vogliono far vedere

Di Luigi Amicone
12 Febbraio 2016
Anziché i filmati zuccherosi sui sentimenti delle "nuove famiglie", perché non ci mostrano la catena di montaggio con cui i bambini vengono selezionati, ordinati, prodotti?

utero-affitto-ansa

Atrofia dell’esperienza. Non si capisce di cosa stiamo veramente parlando quando parliamo di “progresso”, “diritti”, “amore”, “famiglie arcobaleno” e, dunque di legge Cirinnà, se stiamo attaccati alle chiacchiere di Luxuria, ai like di Facebook, alle chimere dei discorsi campati per aria.

E soprattutto se ci facciamo adescare dai filmati tv che servono gli occhi di tutti noi e le emozioni di ciascuno di noi con le immagini Mulino Bianco delle felicissime coppie gay che tengono in braccio dolcissimi bebè. Da dove provengono questi affreschi che nulla hanno da invidiare ai languidi, devoti, bigotti e sdolcinati ritratti ottocenteschi di sacre famiglie e madonnine infilzate?

Solo una grave atrofia dell’esperienza, naturalmente supportata dall’illusionismo digitale e dal bombardamento mediatico del virtuale, può far perdere di vista la realtà contenuta nelle narrazioni zuccherose svolte per immagini zuccherine. Nessuno che lavori nel marketing e nei backstage delle tv ci crede. Nessuno degli operatori televisivi ha occhi ed emozioni per quello che vediamo e emoziona noi. È un lavoro come gli altri versare atropina digitale negli occhi del pubblico e produrre nello spettatore emozioni. È vendere un prodotto.

Fortuna vuole che chi scrive ha vissuto in un’altra vita esperienze da manovale, backstage e, soprattutto, di acquirente-venditore. Operaio al trapano. Scaricatore di Tir. Cavia per medicinali da testare. E promotore basico di prodotti discografici.
Quest’ultimo, in particolare, è un ricordo interessante per l’oggetto in questione. Si trattava infatti di un mestiere elementare, proprio da ragazzini, e che più si avvicina all’attuale attività di chi va all’estero ad acquistare un bambino e torna in Italia per chiederne l’adozione.

Qui lo scopo è la creazione di situazioni di fatto per arrivare a forzare la mano del legislatore e ottenere il riconoscimento dello status di “famiglia”. Là si trattava di comprare dischi per invogliare il negoziante a rifornirsi di determinati titoli. Qui c’è un’operazione altrettanto economica, ma con scopi politico-idealistici (matrimonio e famiglia egualitari) e nobilmente motivati da desiderio e da amore. Di fatto, io compravo dischi, questi comprano bambini.

È lo stesso identico processo per cui io incassavo (denaro) per promuovere le vendite di un certo manufatto (il disco). Questi incassano il beneficio di un manufatto ottenuto col denaro (il bambino). Però l’effetto qui è spropositato. Non solo c’è il beneficio di un manufatto ottenuto col denaro e promuove un’immagine nobile e idealistica di un certo gruppo sociale. Ma c’è anche l’effetto politico rivoluzionario. Mentre si tace, resta completamente oscurato, tutto il resto. Cioè la più prosaica e per niente idealistica e nobile realtà di una industria (denaro, profitti) che non è discografica o di robot. No, è proprio industria e commercio di quei particolari manufatti: i bambini.

Ho scritto “manufatto” e non sbaglio perché, in ogni caso, la dimensione umana della sessualità e della fecondità è abolita. Cosa vuol dire, infatti, separare un bambino dalla possibilità di nascere dalla relazione intima tra un uomo e una donna? Significa abolire la possibilità umana e attivare la protesi dell’umano, la produttività tecnica.
Nel caso di una coppia gay il bambino è un prodotto che sfila sulla linea della nuova catena fordista dello sperma, ovulo e utero in affitto se si tratta di due uomini. Della fecondazione in provetta e trasferimento dell’embrione in utero (o per intervento di manovalanza maschile) se si tratta di due donne.

Non mettiamo di mezzo visioni religiose e convinzioni relative all’immagine divina della persona umana.Vediamo la cosa dal punto di vista prettamente materialista. Vogliamo ricordare alla sinistra postcomunista e postsocialista, che questo tipo di produzione ha innanzitutto la caratteristica dell’alienazione e della parcellizzazione capitalistica del lavoro come mai si erano osservati prima d’oggi nel processo di produzione e accumulazione capitalistica. È qualcosa che la sinistra – postsocialista o postcomunista – dovrebbe aborrire e combattere dal più profondo di sé e della propria identità storica.

Infatti, sebbene nella produzione dei manufatti l’operaio o l’operaia sono alienati e parcellizzati in quanto non possiedono il significato complessivo del loro lavoro perché ognuno produce sempre e soltanto il proprio segmento (il bullone) e non il prodotto finito (l’automobile), siamo pur sempre nelle condizioni per cui il lavoratore non deve spogliarsi di parti della propria umanità per produrre un determinato oggetto. Diversamente, l’acquirente finale di un bambino sfrutta il lavoro alienato e parcellizzato di uomini e, soprattutto di donne, che, in cambio di un salario, cedono alla produzione capitalistica anche una parte di se stessi. Non soltanto la propria “forza lavoro”. Ma tutto intero il proprio corpo, i propri sentimenti, le proprie emozioni, i propri desideri.

Dalla catena di produzione capitalistica di stampo fordista della rivoluzione industriale americana uscivano solo automobili, televisori, lavatrici eccetera. Adesso, grazie alla “rivoluzione Lgbt”, dalla stessa catena di montaggio comincia ad uscire vita umana, embrioni umani, bambini. Questa è la narrazione, l’informazione e la dialettica decisiva che manca nell’epoca in cui le immagini e le emozioni possono essere giocate per dire tutto e il contrario di tutto.

Ma se prendi un telecamera e la pianti sulla testa o nel petto di due uomini e due donne alla prese con l’amore e il desiderio di un bambino prodotto per via tecno-scientifica, cosa vedi? Vedi quella catena di montaggio lì. Dove l’essere umano diventa un televisore, un’automobile, una lavatrice. Perché non montano una videocamera GoPro anche sulla testa di coppie che vanno su internet, nei laboratori e nelle cliniche della procreazione in provetta e in utero in affitto per far sentire al pubblico quale emozione si prova nel vedere da quale cicogna arriva un bambino di cosiddetta “famiglia arcobaleno”? Certo che anche le coppie etero possono fare lo stesso. Ma non potevano essere loro i ragazzini che vanno a comprare il disco per promuovere una certa etichetta. È evidente, c’era bisogno di venditori-acquirenti la cui unione escludesse tassativamente la possibilità di avere bambini.

Dunque, sull’operazione “idealistica” dei commessi viaggiatori cosa resta da dire? Resta da dire che non c’è niente di nuovo sotto il sole dell’industria e del marketing. Esattamente come noi ragazzi venivamo radunati dagli impiegati di una certa major discografica in un ufficio dietro piazza del Duomo a Milano e, divisi per zone, per gruppi, ciascuno dotato della sua bella lista di indirizzi di negozi, venivamo spediti in giro ad acquistare i 45 giri o gli Lp di determinati cantanti, fungendo da finti e innocenti consumatori per spingere i negozianti a rifornirsi di certi titoli. Analogamente, ma con la sofisticazione che ha il marketing nell’era digitale, dell’evento creato ad arte e che corre alla velocità della luce e che diventa virale se ben supportato dalla rete marketing (è il caso dell’agenda raimbow), a partire dall’America (vedi san Francisco) le coppie dello stesso sesso politicamente e ideologicamente motivate a pretendere un certo status sociale, sono state ingaggiate (e non so se anche pagate come le case discografiche pagavano noi ragazzi del ’56) per essere i perfetti venditori dell’intera filiera (ovuli, sperma, embrioni, eugenetica, corpi di donne eccetera) del capitalismo attivo nel segmento industriale della procreazione e manipolazione delle vita umana.

Questa è la nuova corsa all’oro. Coperta di nobiltà ideale e di amore arcobaleno. Ma non è, e non sarà mai (anche se tutte le leggi del mondo si adeguassero all’odierna legge del capitalismo) “famiglia”.

@LuigiAmicone

Foto Ansa

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36 commenti

  1. angelo

    Sono convinto che, passata la buriana, così come è successo per il marxismo, anche l’ideologia del “siamo tutti uguali e abbiamo tutti gli stessi diritti, anche quando non è vero perché la realtà è diversa” finirà nella poubelle della storia. Mi dispiace per tutti i bambini che nel frattempo ci avranno rimesso le penne.

    1. Luigi Amicone

      Gentile Galasi, io non ho “dipinto” niente, ché a dipingere siete più bravi voi del nuovo Mulino Bianco. Io ho solo fatto un ragionamento attenendomi a fatti che ciascuno può valutare con l’intelligenza che ha. Caso mai mi si può accusare di elementare “materialismo dialettico” e mi sentirei in buona compagnia di vecchi ed elementari marxisti piuttosto che, direbbero elementari e vecchi marxisti, di stare dalla parte dei padroni e dei servi dei padroni. E’ lei che, come da schema propagandistico/vittimistico arcobaleno ci fa l’anatema e la morale (dove ho parlato io di “disordinati”?) per provare a girare la frittata. Sulla fecondazione assistita abbiamo fatto un referendum che riguardava gli etero: e allora come oggi ho sempre sostenuto la stessa posizione. Tan’è vero che padroni e servi dei padroni hanno completamente rovesciato l’esito referendario che vietava l’industria che descrivo. E oggi si capisce molto bene perché. Il denaro non dorme mai. Buon “avvenire di un’illusione” (Sigmud Freud).

      1. Sebastiano

        Luigi, sei un mito!

      2. paolab

        allora la via più ragionevole è chiara: consentire alle coppie omosessuali il percorso per l’adozione esattamente come per le coppie etero. è un percorso che prevede una seria valutazione della coppia e mette al centro il diritto dei bambini. in questo percorso verrebbero ricompresi anche i casi dei figli naturali di uno dei due partners, ma si eviterebbe l’effetto “indotto” di spingere verso la gravidanza surrogata. ma naturalmente voi siete contro l’adozione tout court, non ve ne frega veramente dei bambini, state solo strumentalizzando una questione seria per continuare la vostra opposizione alla piena cittadinanza e alla piena accettazione delle coppie omosessuali. quindi non posso prendere sul serio le vostre argomentazioni.

        1. Giannino Stoppani

          Certo, è tutta una strumentalizzazione per affossare le unioni civili.
          Ai bambini ci tengono tanto tanto tanto quelli che “la mamma non c’è, la mamma è un concetto antropologico”

        2. Toni

          Paolab …
          Tu sei la CATTOLICA, … ma di quelle buone a cui tutti vogliono bene, quella che recita il Credo e che propone le citazioni scremate dei papi… quanto tempo che non ci si legge. Quando hai scritto il post sopra dove hai collocato quella parte di Nuovo Testamento che parla di matrimonio, di famiglia ecc. ? Non dirmi che la colpa di chi ti non ti capisce è di chi ha una voluminosa bibbia piana di parti superate retro, fuori moda, che non tiene conto dell’APA di MicheleL, dell’ONU e di Obama.
          PS: Cavolo, potevi risparmiartela, hai inferto una ferita profonda a tutti quando hai scritto che non prendi “sul serio le vostre argomentazioni”. Dire una cosa così a freddo potrebbe turbare profondamento. Colpa nostra (scusaci) che siamo convinti che i bambini quando si pagano 70-80 mila dollari si comprano, e che in Italia chi è a favore di stepchild adoption non vuole altro che fare una sanatoria per i furbi denarosi che hanno già fatto ricorso a questa moderna , tecnologica civile forma di schiavitù. Ma tu hai sicuramente qualche argomento cattolico per dire che non è così… ne sono sicuro.

          1. Toni

            e* di chi…

        3. Cisco

          @Paolab

          La via più ragionevole è chiarissima, non chiara, ed è quella che hanno evidenziato anche Francesco e Kirill: “(la famiglia) … è un cammino di santità, che testimonia la fedeltà degli sposi nelle loro relazioni reciproche, la loro apertura alla procreazione e all’educazione dei figli, la solidarietà tra le generazioni e il rispetto per i più deboli. La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna.”

          Perché l’unione di due persone non è sempre una famiglia: la questione non è solo tecnologica, ma antopologica, perché è in gioco la differenza tra maternità e paternità: “Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificato dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica.”

          Anche con l’adozione i figli verrebbero resi orfani dell’esperienza di paternità o maternità.

      3. Susanna Rolli

        Grande!, e che!, mica è lì per caso – in qualità di direttore!

      4. Susanna. Rolli

        Almeno lui lavora……

        1. giovanna

          Lo sai, Susanna, che ogni volta che si scopre che questi fantomatici cattolici che compaiono sul sito a favore di ogni nefandezza non sono altro che la trollona, tiro un sospiro di sollievo !
          Sì, non si inventa nulla, raccoglie l’immondizia del web, ma comunque vedere i vari svelamenti,, da sussiegosa e citante Bibbia a tutto spiano a misera propagandista lgbt, come nel caso “paolab”, accompagnata dagli immancabili nick trucidi, dà una certa soddisfazione !
          Credo che ,a breve ,si rivelerà per la stessa trollona che fa la lefevbriana e la nazi-islamica…cioè, si rivelerà a tutti, perché da parte mia è un pezzo che lo penso.
          Già basta guardare la tempistica, la tempistica è essenziale !

          A parte queste scemenze…come non condividere l’acutezza, la consapevolezza, la forza, la sincerità, l’ironia e l’auto-ironia di Amicone ?
          Galasi , al confronto, ci fa la figura del piagnone bugiardo e incattivito, e lasciamo perdere il confronto con la disastrata trollona paolab e company !

          1. Susanna. Rolli

            Si, un uomo semplice, umile! E concreto -mi sento di dire che questa deriva dall avere la famiglia numerosa!, ottima palestra di vita….

        2. Susanna Rolli

          Potresti scrivere anche Rollu Susannu, ti capirei.

        3. Susanna Rolli

          Non capisco se ti riferisci a me, Over, ti dico però che i miei apprezzamenti erano rivolti al sig Amicone per la sua sincerità. Per tutti gli altri non mi pronuncio, non ce n’è bisogno, i fatti parlano delle persone: “dai loro frutti li riconoscerete” . Bona lè.

          1. Susanna. Rolli

            Però, redazione, non mi pareva bannabile Overwater in ciò che aveva scritto-anche senon so dove il suo poteva aggganciarsi….

          2. rollo

            Ritento…riducendo al minimo:

            Ap 2,9 e 3,9? ma sei serio?

            Perché, per te l’apocalisse è una barzelletta? Rispondi mai nel merito? Sei capace di non insultare? Hai un lavoro? Hai mai, anche per sbaglio, difeso i deboli o la verità?

          3. Toni

            No…tu sei la barzelletta (l’Apocalisse è una cosa seria) . I deboli sono i nazisti verso i quali ti sei lagnato dei bombardamenti che subivano? Mi sai dire un post dove tu non hai insultato? Irriso senza argomentare altri partecipanti ad una discussione?
            Per il merito che hai dimostrato un encomio ti ho preparato: camerata joe … grande eroe, teologo, dall’urologo consigliato… si è addosso eroicamente orinato.

          4. samuele

            Sciacquati la bocca con il sapone prima di parlare di Napolitano e Bonino…..

          5. samuele

            Lele….Lele….torna a giocare con i balocchi….

          6. samuele

            Pirla!

          7. samuele

            Asilo nido!!!!

          8. Samuele

            Caro Rollo….de minimis non curat praetor!

          9. Toni

            Rollo
            Credo che gli stessi passi dell’Ap. possono essere interpretati, rapportandoli ad oggi, a chi la pensa come te e denigrate la Chiesa considerandosi “veri” cattolici, ma fanno parte della “sinagoga”. Penso che se il papa ha parlato bene di Bonino e Napoletano ha sbagliato. Non è la prima volta e non sarà l’ultima . Nella storia abbiamo già visto frasi di papi che sono stati accusati di preposizioni eretiche (Onofrio I per il contenuto di una sua lettera a Sergio). Ma nessun papa si rivolgerà alla Chiesa Universale per affermare eresie facendole diventare magistero. nulla prevarrà sopra la Chiesa. E se un papa decide di diventare eretico lo depone Gesù Cristo.

          10. Toni

            Ricambio gli auguri

          11. Toni

            Ti ho scritto e mi moderano

        4. Toni

          Camerata Joe Rollo

          Gli eschimesi? Quel popolo che un complotto sio-celli-parapau-mau.zig-pico con l’inganno ha deportato dalla Mongolia al Polo Nord sul quale tu .. hai scoperto la verità?

          Permettimi di salutarti come si deve:imbecille,…no… scusa, imbecille al quadrato, no no…. scusa ancora … imbecille al cubo ……….eia eia alala

          1. Toni

            Camerata Joe Rollo, …. chi ti ha svelato questo mio segreto? come fai? Sei stato ad Agartha, hai parlato con i superiori sconosciuti? allora sono loro la tua fonte sventa complotti sio-celli-mao?
            Meriti un encomio , un statua, magari su un cavallo con una scritta nera sul didietro (sì…là) : “Camerata … sei una gran ca…ga…ta”

          2. Toni

            Camerata Joe, …. mamma miiiiiaaaa….pure questo sai ? a cuore dere… hai? Il pluta plato sio celli complotto su di esso c’è ?
            Meriti un encomio speciale: camerata… Joe eroe, salvatore dell’altrui deretano afferrando il sio- fallo in mano

          3. Toni

            Ritento…riducendo al minimo:

            Ap 2,9 e 3,9? ma sei serio?
            Vuoi un terzo encomio? … meglio di no

  2. Giusi

    I bambini preconfezionati con gameti di un donatore/donatrice e fatti crescere in un soggetto (meglio sarebbe definirlo oggetto terzo) che “compassionevolmente” (aggettivo a cui ci dovremmo abituare e già molto usato riguardo all’eutanasia) mette a disposizione “gratis et amore” il proprio utero come un’incubatrice, prima o poi si trasformeranno in cyborg-bambini, forse più geneticamente selezionati (cfr. eugenetica) dei bambini semplicemente nati dalla relazione di un uomo e una donna. Cosa succederà tra qualche anno o più quando essi si confronteranno all’asilo e a scuola? Ai posteri l’ardua sentenza…

  3. mery

    è assordante il silenzio di tutti coloro che per decenni hanno martellato i nostri timpani con l’alienazione. l’utero è mio. lo sfruttamento del terzo mondo, la sacrosanta autodeterminazione della donna e tutti i ritornelli femminili-social-progressisti. e adesso tutti ad applaudire quel gran cantante e gran p…o di elthon john.

    1. Luca

      O sei per l’autodeterminazione della donna (cioè per lasciare decidere a ciascuna di loro cosa fare o non fare con il proprio utero), o sei contro l’utero in affitto (cioè per decidere tu al posto loro).

      1. Sebastiano

        Peccato che ti dimentichi di cosa esce da quell’utero.
        Ma è normale, per te ha lo stesso valore di una borsetta o di un’unghia.
        Pezzente. Tu e quel cervello disabitato di Nullo (nomen omen).

      2. Mary

        Oppure si è come te… Vero?

      3. andrea udt

        Luca, detto terra terra e anche volgarmente: una donna da marciapiede o una escort d’alto bordo possono vendere il loro corpo, vendere orgasmi. E prima che tu replichi “affari loro” pensa per 10 secondi che anche tu hai avuto/hai una madre e potresti avere una sorella.

        Ecco, passati i 10 secondi affrontiamo il passo seguente: qui non si vendono orgasmi, si vendono figli. Perché tu non puoi negare che pure i figli delle coppie di uomini gay hanno una madre.

        Come la mettiamo? Possono venderlo/regalarlo?

        Sei capace a rispondere andando al sodo?

        Tua madre quando ti ha partorito aveva il diritto di venderti/regalarti?

        Ma tu sei Luca Null(ita’), quello che firma appelli affinché ci siano condoni “uterizi” che concedano premi (patria potestà) a chi compra?

        Scusa il linguaggio diretto, ma si sta parlando di porcate.

  4. beppe

    caro direttore, se oltre alle jene laiche ci fosse lo spazio – siamo in DEMOCRAZIA , no? – per delle jene cattoliche ( ma si, ci accontentiamo pure di un timido GRILLO PARLANTE) certe domande sarebbero già ampiamente soddisfatte. invece ci dobbiamo sorbire i mielosi siparietti arcobaleno sulle meravigliose famiglie del futuro. aspettiamo che questi bambini acquistino diritto di parola e ne sentiremo di belle storie….

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