“Wonder Woman”, un film di armi e amore migliore delle attese

Di Simone Fortunato
16 Giugno 2017
Un’amazzone dotata di forza sovrumana finisce nel bel mezzo della Prima Guerra mondiale. Il film funziona anche, paradossalmente, perché la regista non è una virtuosa.

WONDER WOMAN

Avevamo qualche pregiudizio su questo Wonder Woman. Una cosa alla Xenia – Principessa guerriera, pensavamo, con romanticherie ed effetti posticci. E invece no, il film funziona per la maggior parte. Funziona perché Gal Gadot è una bestia, ha delle gambe che non finiscono più, è atletica ed è vera protagonista: sa recitare, sa perfino far sorridere nelle sequenze in cui l’amazzone cerca di ambientarsi nel mondo civile.

E il film funziona anche, paradossalmente, perché la regista non è una virtuosa. Lei, che aveva diretto la Theron in Monster, lascia perdere le sottotrame e i troppi personaggi che avevano affollato i precedenti film targati DC Comics per concentrarsi su una storia lineare, la bella protagonista alle prese con le armi e con l’amore. Il risultato è un buon intrattenimento, quasi un film di guerra più che da supereroi in senso stretto, con solo una prima mezz’ora deboluccia a causa di uno spiegone evitabile ed effetti non all’altezza. 

@petweir

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