Smettetela di chiamare «cattolici integralisti» i genitori di Vincent Lambert

Di Pietro Piccinini
22 Maggio 2019
Ferventi, praticanti, lefebvriani. Ogni volta che parlano di loro, i giornali etichettano il padre e la madre di Lambert. Ma perché?

Ma perché i genitori di Vincent Lambert e un paio di suoi fratelli si ostinano a voler mantenere in vita quel poveraccio? Perché si sono messi in testa di contestare il parere dell’ospedale Chu Sébastopol di Reims, secondo il quale è bene che il disabile tolga il disturbo? Perché hanno portato avanti la battaglia in tutti i tribunali possibili, senza arrendersi nemmeno di fronte a una sfilza di sentenze che definivano «ostinazione irragionevole» continuare a dare da mangiare e da bere al loro Vincent?

Che domande, è evidente il perché di tutto ciò. I genitori di Vincent Lambert non vogliono la sua eutanasia perché sono «cattolici integralisti». Perché altro se no?

Il video

Dall’edizione di Repubblica di martedì 21 maggio, il giorno dopo l’ordine da parte della Corte di appello di Parigi di riprendere (almeno temporaneamente) l’alimentazione e l’idratazione del 42enne tetraplegico in stato di coscienza minima:

«L’ospedale di Reims ieri per tutto il giorno è stato circondato da centinaia di manifestanti, per gran parte cattolici integralisti come i genitori di Lambert che ieri hanno diffuso un video in cui sostengono che il figlio piange dopo aver appreso la decisione dei medici. “Mamma è qui, non ti lascerà solo”, dice Viviane che, mostrando il filmato, vuole dimostrare che Lambert è cosciente».

Il video citato qui sopra lo hanno visto anche i lettori di Tempi. Il presunto integralismo cattolico dei genitori di Lambert, invece, si è visto molto meno. Un motivo c’è e lo vedremo dopo. Prima però bisogna fare un elenco.

Ferventi di qui, ferventi di là

Restando a Repubblica ma passando dal quotidiano di carta al sito internet, si scopre che i «cattolici integralisti» sono diventati «ferventi cattolici». Si attenua la sensazione di pericolosità sociale, ma la sostanza non cambia. Soprattutto si conferma la preoccupazione di sottolineare l’appartenenza dei due ogni volta che si parla della loro testardaggine (cercare in Google per credere).

Anche il Fatto quotidiano sceglie la via dell’eleganza, ma pur sempre insistita: per il giornale di Marco Travaglio papà Pierre e mamma Viviane Lambert sono «ferventi cattolici» per ben due volte in un solo articolo. Senza contare i contenuti sul caso pubblicati nei giorni precedenti.

Per la Stampa di Torino, poi, l’idea che quei vecchietti siano «ferventi cattolici» è notevole al punto da meritare un posto nel sommario:

«L’uomo di 42 anni è tetraplegico dal 2008. Moglie, fratelli e sorelle sono favorevoli all’interruzione delle cure. Mamma e papà, ferventi cattolici, no».

Per il Corriere della Sera, invece, il terzismo non è acqua e infatti si vede. L’inviato Stefano Montefiori preferisce utilizzare per la coppia dissidente l’espressione più insipida possibile: così i due sono declassati a semplici «cattolici praticanti». E però, a pensarci bene, non si sa se sia meglio o peggio.

Integralisti

La formula preferita comunque resta quella dell’integralismo, e la variante più gettonata pare essere quella adottata per esempio dal Post:

«Da anni il suo caso è al centro del dibattito pubblico e di un complesso caso giudiziario, anche perché si tratta di una vicenda che vede coinvolti, su fronti opposti, la moglie dell’uomo e i genitori, vicini a un movimento cattolico integralista».

Indubbiamente, l’evocazione di una sfuggente “vicinanza” a certi ambienti “cattolici integralisti” alleggerisce di molto il dovere di documentare quel che si scrive. Non è un caso che la locuzione vada forte. Ricorre per esempio sul Mattino di Napoli:

«La moglie di Vincent, Rachel, suo nipote e sei fratelli e sorelle hanno accettato la decisione dei medici, che è stata messa in pratica oggi dopo anni di ricorsi e che potrebbe portare Vincent alla fine del lungo tunnel. Pierre e Viviane Lambert, i genitori, vicini ai cattolici integralisti della Fratellanza sacerdotale San Pio X, sono invece ferocemente contrari».

Le stesse identiche frasi compaiono anche nella cronaca online del Messaggero di Roma.

«Pierre e Viviane Lambert, i genitori, vicini ai cattolici integralisti della Fratellanza sacerdotale San Pio X, sono invece ferocemente contrari».

Per carità, non è certo il primo caso di copia-incolla collettivo in cui ci imbattiamo. Questo però non toglie nulla al peso di certe espressioni associate ai genitori di Lambert quasi in automatico. Cattolici, integralisti, feroci.

Noi li chiamiamo così

L’elenco potrebbe essere ancora lungo, ma per arrivare al punto può bastare aggiungere qui solo qualche chicca da Le Monde, il quotidiano più importante della Francia. Prendiamo una ricostruzione del caso Lambert apparsa lunedì, quando la messa a morte del malato sembrava ancora inesorabile:

«La decisione di interrompere il trattamento vede opporsi due parti della sua famiglia dal 2013. Sua moglie Rachel, suo nipote Francis e sei fratelli e sorelle del paziente hanno accettato la decisione presa dai medici dell’ospedale di Reims. Pierre e Viviane Lambert, i suoi genitori, vicini ai cattolici integralisti della Fraternità Sacerdotale di San Pio X, così come un fratello e una sorella, si oppongono».

I giornali italiani avranno copiato tutti dal Monde? Questo non possiamo saperlo, ma ci auguriamo con tutto il cuore di no, specie dopo che il Monde stesso ha deciso di motivare i suoi continui riferimenti all’integralismo cattolico di Pierre e Viviane Lambert in una specie di forum tra i lettori e François Béguin, responsabile sanità del quotidiano.

È un botta e risposta molto istruttivo. Sintetizziamo. Domanda di un lettore: che cosa c’entra con la loro battaglia il fatto i due sono “vicini ai cattolici integralisti”? Risposta di Béguin: secondo me c’entra. Domanda di un altro lettore: ma quali sono gli elementi di questa storia che vi fanno dire che i signori Lambert sono integralisti? Risposta di Béguin: perché li chiamiamo così.

La morte (dolce)

Ma scusate, illustri colleghi del Monde, di Repubblica e del resto della stampa, i genitori di Vincent Lambert mica chiedono ai medici di non violare la dottrina cattolica. Chiedono la possibilità di continuare ad accudire il proprio figlio senza che nessuno glielo faccia morire di fame e di sete. Per questo si sono buttati in una guerra medico-legale devastante. È una pretesa feroce da cattolici integralisti?

Ed è cattolico integralista pure il comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, la cui richiesta di non sospendere alimentazione e idratazione di Lambert ha convinto anche i giudici della Corte di appello di Parigi? Sono integralisti i 100 giuristi che hanno firmato un appello per salvare la vita di Vincent? Sono integralisti i tanti medici (compresi i periti nominati dallo stesso tribunale che ha deciso per l’eutanasia dell’uomo) che ritengono che non ci sia assolutamente accanimento terapeutico? E perché invece gli ottimi colleghi non si preoccupano di specificare ripetitivamente anche l’affiliazione religiosa dei medici e dei familiari che vorrebbero la morte (dolce) di Vincent Lambert?

Perché la fede non c’entra nulla qui. Sottolinearla ogni volta esclusivamente per i coniugi Lambert non è che un modo bieco per insinuare, in mancanza di altri argomenti, che soltanto una banda di lefebvriani potrebbe opporsi a «staccare la spina» a un uomo «in stato di coma vegetativo dal 2008», come scrive Repubblica. Peccato che qui non ci sia alcun coma vegetativo né alcuna spina da staccare. È bene che se lo appuntino tutti questi scienziati integralisti.

Foto Ansa

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