Il nuovo saggio di Festa e Sapelli è schietto nel denunciare i mali italiani, ma non meno pragmatico nell’indicare una possibile via d’uscita
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Mario Draghi, presidente del Consiglio dei ministri (foto Ansa)
In Italia abbondano i saggi teorici e quelli tattici, ma latitano i libri strategici. L’ultimo libro di Giulio Sapelli e Lodovico Festa Draghi o il caos. La grande disgregazione: l’Italia ha una via d’uscita? (Guerini e Associati, 2021) è, come nella tradizione di questi due autori, una felice eccezione. Il saggio ha innanzitutto un grande pregio: si fonda su una solida analisi storica di lungo periodo. I due autori ripercorrono le tappe più rilevanti della storia italiana degli ultimi trent’anni alla luce del contesto internazionale. Ne emerge il ritratto di una potenza devertebrata, priva oramai dei mattoni istituzionali e delle fondamenta politiche che si sono sbriciolate nella combinazione tra globalizzazione economico-finanziaria, integrazione europea, distruzione della classe politica italiana per via giudiziaria.
Sapelli e Festa ricostruiscono una sorta di storia breve del vincolo esterno e della sua mediocre gestione da parte della sempre divisa classe dirigente italiana. Dispi...