Mai il regime comunista di Pechino era riuscito a controllare i suoi 1,4 miliardi di cittadini entrando nelle tasche di ognuno di loro. Adesso può. Grazie a una semplice app e a una buona scusa: la lotta al virus
Controllo del codice sanitario anti Covid davanti alla stazione di Pechino il 17 novembre scorso (foto Ansa)
Xie Yang, 50 anni, è un avvocato che si batte per il rispetto dei diritti umani ed è molto famoso in Cina. Avendo preso le difese in tribunale di cristiani perseguitati e di vittime di abusi da parte del regime comunista, è costantemente controllato dalle forze dell’ordine. Abituato a essere sorvegliato da decine di agenti, non si è stupito quando il 5 novembre la polizia ha cercato di dissuaderlo da andare a Shanghai per fare visita alla madre di Zhang Zhan. Zhang è stata condannata nel 2020 a quattro anni di carcere per aver raccontato nelle prime fasi della pandemia che cosa stava davvero accadendo a Wuhan. Secondo le ultime notizie diffuse dalla famiglia, la donna sta morendo di fame in carcere. Ignorando gli avvertimenti della polizia, l’avvocato Xie si è recato in aeroporto il 6 novembre per imbarcarsi su un volo per Shanghai. Arrivato alle 5 del mattino, pronto a imbarcarsi sul volo delle 7.55 per il quale aveva già acquistato il biglietto, alle 5.29 il suo codice sanitario è di...