
Meeting. Zuppi: «Una passione per l’uomo così come è»

«Di don Giussani ricordo la passione. Quando parlava era credibile perché aveva una passione irriducibile per tutti. Aveva una grande attenzione all’altro, per lui ogni incontro era un avvenimento». Si è aperto con un ricordo del fondatore di Comunione e liberazione l’incontro “Una passione per l’uomo” con il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente Cei, intervistato da Bernard Scholz, presidente Fondazione Meeting.
Don Giussani e Pasolini
Il titolo dell’incontro è anche quello della manifestazione di quest’anno e il cardinale ne ha approfittato per sottolineare l’importanza della passione che è ciò che «apre l’individuo al prossimo. Mi ha molto colpito ad esempio l’interesse di Giussani per Pasolini, che certamente non era un personaggio facile. Eppure Giussani seppe riconoscere in lui una ricerca profondissima dell’uomo. È così. Se abbiamo passione riconosciamo la passione».
Zuppi ha spiegato anche cosa ha convinto lui in prima persona che il cristianesimo fosse decisivo per la sua vita. «È stato il mio incontro con la comunità di Sant’Egidio a scuola. Mi invitarono a un momento di preghiera prima delle lezioni, così ho scoperto qualcosa di nuovo. Poi questo incontro si è replicato anni dopo, nelle periferie di Roma, in quel Terzo Mondo invisibile nascosto nelle baracche delle nostre città. È stato il mio incontro col Vangelo vivo».
Giussani e il missionario nella foresta
Reagendo alle domande di Scholz, il cardinale ha poi spiegato che «la passione per l’uomo non è per quello che penso io, ma per l’uomo così com’è, senza categorie. Amare l’altro dentro la carne, così come facevano Giussani e Pasolini. Diffidiamo sempre di un cristianesimo senza volto che non sa misurarsi con la concretezza della vita. Non esiste la perfezione astratta, ma l’uomo come è. Impariamo da Gesù, che amava i suoi discepoli che non erano certo perfetti».
Zuppi ha concluso ricordando il celebre aneddoto narrato da Giussani sul missionario che si addentra da solo all’interno della foresta per andare a incontrare uno, “uno solo”. «Ecco – ha concluso rivolgendosi alla platea – mi auguro e vi auguro la stessa passione».
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