Contenuto riservato agli abbonati

Antisemitismo. La nostra memoria ha bisogno di scandali, cioè “pietre d’inciampo”

Di Emanuele Boffi
05 Novembre 2023
A Roma hanno vandalizzato le "stolperstein", i sampietrini coi nomi delle vittime dei nazisti. L'opera geniale di Günter Demnig e la logica luciferina di tutti i totalitarismi
Gli
Gli "Stolperstein" (pietre d'inciampo) dell'artista tedesco Gunter Demnig, a Roma, 28 gennaio 2018 (Ansa)

Non sorprende che a Roma abbiano vandalizzato le "stolperstein", le pietre d'inciampo. Nascondere, rimuovere dalla vista e quindi dal ricordo è il primo atto di violenza di ogni ideologia. Se non ci sei, non esisti. Se non sei mai stato qui, non sei mai esistito. In questi giorni di guerra tra Hamas e Israele, deturpare i sampietrini che riportano i nomi delle persone uccise dai nazifascisti è forse uno degli atti meno gravi tra quelli perpetrati contro la comunità ebraica. Eppure è tra i più odiosi perché va a colpire uno dei segni più potenti di quella cultura: il nome, che è insieme identità e memoria.
Gli ebrei ne sono coscienti: si inizia con i simboli per poi arrivare alle persone. Prima si tolgono di mezzo quelli, poi gli altri. Günter Demnig, l’artista tedesco che ha dato vita a quello che oggi risulta essere il più grande progetto di arte diffusa al mondo, lo sapeva bene. Si racconta che abbia iniziato quando, posate le prime due pietre a Colonia nel 1992, si sia accorto che n...

Contenuto riservato agli abbonati
Light
leggero nel formato, profondo nei contenuti.
Digitale
leggero nel formato, profondo nei contenuti.
Full
leggero nel formato, profondo nei contenuti.
Approfondire è una scelta. Falla con Tempi. Scopri l'offerta

Articoli correlati