Le Nazioni Unite chiedono il cessate il fuoco nella Striscia per il Ramadan, Netanyahu critica gli Usa (astenuti). Israele non si fida più di nessuno, neppure di Biden, e sebbene spaccato a metà, è compattato dall'esigenza di difendersi per sopravvivere
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha criticato la risoluzione dell'Onu e l'astensione degli Stati Uniti (foto Ansa)
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha votato e approvato una risoluzione che chiede a Israele e Hamas un «cessate il fuoco immediato rispettato da tutte le parti per il Ramadan» – fino al 10 aprile dunque – «che conduca a un cessate il fuoco durevole e sostenibile e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nonché la garanzia dell’accesso umanitario per far fronte alle loro esigenze mediche».
Gli Stati Uniti si astengono, nessun veto da Cina e Russia
Il progetto di risoluzione, preparato da diversi membri non permanenti del Consiglio (Algeria, Malta, Mozambico, Guyana, Slovenia, Sierra Leone, Svizzera ed Ecuador) è passato grazie all'astensione degli Stati Uniti. Si tratta di una versione aggiornata, sostenuta dal gruppo arabo, della risoluzione presentata tre giorni prima dagli Usa e bloccata dal veto di Russia e Cina.
Secondo il premier israeliano Benjamin Netanyahu, questo voto con l’astensione americana «colpisce lo sforzo bellico per liberare i nostri ostaggi e ...