La Maria di Paolo Zucca in lotta col patriarcato è ridicola. “Niente da perdere” un drammone intenso che ricorda “Ladybird Ladybird”. In “Marcello mio” c’è solo lo spunto. Recensioni di film della settimana
Il testo che segue è tratto dalla puntata settimanale di “Cinema Fortunato”, la newsletter di recensioni cinematografiche riservata agli abbonati di Tempi. Abbonati per riceverla ogni giovedì.
Legenda: ★★★★ pazzesco | ★★★ ci sta | ★★ ’nzomma | ★ imbarazzante
Vangelo secondo Maria ★
Di Paolo Zucca
Dove vederlo: al cinema
Versione iperfemminista dal romanzo omonimo di Barbara Alberti. Paolo Zucca guarda a Pasolini e ambienta il suo Vangelo nella sua Sardegna affidando anche a un coro vario di voci sarde il richiamo, forse, a una terra che non c’è più. Peccato che per il resto il film sbandi pericolosamente: non tanto per la scelta degli attori che tutto sommato funzionano, ma per una sceneggiatura che, per attualizzare ad ogni costo, ridicolizza il messaggio evangelico. Trash diffuso: Maria incazzata col mondo e col patriarcato rappresentato da Gioacchino; Giuseppe che fa tipo l’alchimista o il santone, a seconda dei casi, e aiuta la ragazza ad emanciparsi con la sua esperienza e cultura...