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Le recenti elezioni europee hanno offerto uno scenario almeno in parte inedito rispetto a quelli che hanno caratterizzato gli ultimi vent’anni. Se è vero che l’intesa tra popolari e socialisti ha tenuto ed è rimasta l’asse portante della nascente Commissione, è altrettanto evidente come diversi elementi, non certo ancillari, siano cambiati. Il Partito popolare europeo, sopravvissuto all’epoca Merkel, guadagna 13 seggi confermandosi prima formazione politica in 16 dei 27 Stati membri, con risultati di rilievo in Germania, Spagna e Polonia. Il Partito socialista europeo perde invece 3 seggi, restando comunque forte in Italia, Spagna e Romania. La vera novità riguarda i partiti alla sinistra e alla destra dell’alleanza tra popolari e socialisti. A sinistra, i verdi perdono 18 europarlamentari e i liberali addirittura 28. Per contro, a destra si registra un incremento dei conservatori, che diventano il terzo gruppo in Parlamento con 83 seggi (+1...
   
  
        
        
            
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