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Te Deum laudamus perché sapevo che mi avresti liberata

Di Shagufta Kausar
28 Dicembre 2024
Non auguro a nessuno i miei otto anni di persecuzione in Pakistan per una falsa accusa di blasfemia. Se sono viva, è solo grazie alla Sua forza
Estremisti islamici in rivolta a Karachi nel 2018 per l'assoluzione di Asia Bibi, altra donna pakistana ingiustamente perseguitata per blasfemia come Shagufta (foto Ansa)
Estremisti islamici in rivolta a Karachi nel 2018 per l'assoluzione di Asia Bibi, altra donna pakistana ingiustamente perseguitata per blasfemia come Shagufta (foto Ansa)

Shagufta Kausar, cristiana pakistana, madre di 4 figli, è stata arrestata con false accuse di blasfemia nel 2013 insieme al marito disabile. Condannata a morte, a Shagufta fu detto che avrebbe potuto salvare se stessa e la sua famiglia convertendosi all’islam. Ma lei rifiutò. Trascorse otto anni in prigione prima di essere assolta e rilasciata. A causa delle minacce di morte ha dovuto lasciare il Pakistan. Oggi vive con la famiglia in Europa. La sua testimonianza è raccontata nel libro Under Threat of Death.
* * *
Era il 20 luglio 2013, quando una folla numerosa si è presentata alla mia casa, gridando il mio nome, «Shagufta, Shagufta!». Ero terrorizzata e non riuscivo nemmeno a rispondere ai loro richiami. La folla, insieme a religiosi islamici e a poliziotti, ha fatto irruzione nella mia casa, buttando tutto all’aria e usando un linguaggio osceno di fronte ai miei quattro bambini piccoli. La mia figlia più piccola, che aveva solo cinque anni, stava urlando, e gli altri piangevano, chi...

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