
Tribunale del Cairo contro l’abrogazione del Trattato di pace tra Egitto e Israele: solo Morsi può farlo
L’Unione dei giovani rivoluzionari dell’Egitto ha fatto causa al presidente Mohamed Morsi, al primo ministro Hisham Qandil e al ministro degli Esteri Mohamed Amr chiedendo che straccino il Trattato di pace di Camp David tra Egitto e Israele del 1978.
ABROGARE IL TRATTATO DI PACE. Al di là dei rapporti non idilliaci che intercorrono tra i due paesi da quando il membro dei Fratelli Musulmani Morsi è diventato presidente dell’Egitto e al di là delle dichiarazioni di questo o quel membro della Fratellanza che ha chiesto negli ultimi mesi la revisione del Trattato, l’Unione ha chiesto di abrogarlo perché la limitata presenza dell’esercito egiziano nella penisola del Sinai avrebbe portato all’emergere di gruppi terroristici che minacciano anche la stabilità dell’Egitto. Il Sinai infatti è percorso da diversi gruppi di Al Qaeda, che attaccano tanto Israele quanto l’Egitto, ma sul campo sono dispiegata forze di interposizione internazionali.
SOLO MORSI PUÒ DECIDERE. La Corte amministrativa del Cairo ha rigettato la causa affermando che l’abrogazione del Trattato è un «problema di sovranità nazionale», la cui decisione spetta al presidente, che non può essere obbligato ad agire da un tribunale. Inoltre, il portavoce di Morsi, Yasser Ali, ha dichiarato lo scorso mese che al momento non ci sono i requisiti per mettere in discussione il Trattato con Israele, affermando che l’Egitto è in grado di mantenere il controllo della penisola del Sinai.
«MORSI VUOLE MODIFICARLO». Come dichiarato a tempi.it dalla deputata del Pdl Fiamma Nirenstein, «Morsi vuole modificare il Trattato ma per ora l’unico gesto che ha fatto è accrescere la presenza egiziana nel Sinai, anche perché altrimenti dovrà rinunciare ai finanziamenti degli Stati Uniti e non può permetterselo. Il Sinai, che confina con Israele, è percorso da una quantità di gruppi terroristici che attaccano Israele ma anche l’esercito egiziano e sono pericolosi. Morsi se ne rende conto e ora sta cercando di allargarsi anche se ci sono accordi precisi nel Sinai e Israele starà attento».
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