Alla Fiera dell’artigianato lenzuola e coperte per scaldare l’Emilia (grazie a Banco Building)

Di Emmanuele Michela
04 Dicembre 2012
L'iniziativa di Banco Building arriva nella Fiera più grande d'Italia: per tutta la settimana sarà possibile consegnare coperte e lenzuola ad enti e associazioni. Storie di carità contagiosa.

È uno dei pochi stand dove non si vende nulla, l’unico col bancone totalmente vuoto, se non fosse per qualche pigna di volantini sparsi qua e là. E alla Fiera dell’Artigianato di Milano, in programma fino a domenica prossima alla Fiera di Rho, la squadra del Banco Building è una delle prime cose che incontri, appena sbucato dalla metropolitana. A volerli in prima fila all’evento fieristico più grande d’Italia è un’iniziativa nobile: la raccolta “Un lenzuolo per l’amico”. «Già al Meeting di Rimini avevamo proposto lo stesso gesto» spiega a tempi.it Silvio Pasero, consulente finanziario e presidente della Onlus. La proposta è semplice: raccogliere coperte e lenzuola di qualsiasi tipo da donare poi ad opere di carità, missioni, ospedali. «A Rimini fu un successo, con circa 4 mila capi raccolti. Gran parte fu mandato nelle zone terremotate dell’Emilia, da cui abbiamo ancora molte richieste aperte. A queste si sono poi aggiunti i bisogni delle zone della Toscana colpite dalle recenti alluvioni».

UN’OPERA NATA QUASI PER CASO. L’invito è rivolto a chiunque nei prossimi giorni andrà a far compere in Fiera: se avete in casa lenzuola o coperte che non usate più, portatele pure al Banco Building. Alle spalle di quest’opera una storia iniziata tre anni fa quasi per caso, quando Silvio si trovava a cena con un amico cliente che fabbricava materiale edile e un amico missionario, padre Bepi Berton, al quale l’imprenditore donò un carico di piastrelle per far fronte ad alcuni bisogni della sua missione in Sierra Leone. «Così è nata la nostra opera, che punta a recuperare qualsiasi tipo di materiale non deperibile di cui le aziende vogliono liberarsi», spiega ancora Pasero. Banco Building punta ad accontentare tutti: permette alle ditte di smaltire in via gratuita prodotti che altrimenti dovrebbero buttare, donandoli ad enti, missioni, scuole, oratori, ospedali e chiunque altro possa averne bisogno.

DAL VIP AMERICANO ALLE SUORE IN ANGOLA. E di storie curiose il Banco Building è pieno. Come le piastrelle in marmo di Carrara regalate da un grossista toscano: gliele aveva ordinate un grande vip americano, che però alla consegna le aveva rifiutate perché non erano del colore specifico richiesto. Il Banco le ha regalate ad un monastero di suore della Valserena, che le ha fatte arrivare dritte dritte in Angola, dove alcune consorelle stavano costruendo una chiesa. Ma si potrebbero anche citare gli oltre 300 uffici sgomberati negli ultimi mesi, con mobilio di vario genere regalato a missioni ed enti in tutta Italia: «Noi raccogliamo le richieste sia di chi vuole donare sia di chi ha bisogno di arredo, e cerchiamo di organizzarle. Sono quest’ultimi poi che vengono a ritirare la merce». Silvio Pasero racconta anche di quell che è successo subito dopo il terremoto ad Haiti: «Un cliente ci aveva donato un bancale di disinfettanti e kit per bonificare l’acqua. Volevamo mandarlo a Port au Prince, ma temevamo che venissero persi nella consegna». Così, per mandare a destinazione quel carico hanno riunito intorno ad un tavolo alcune ong italiane come Avsi, Emergency, Cesvi, un’associazione che riunisce tutti gli aeroporti del mondo e alcune aziende che si occupano di logistica e consegne, come Dhl. «I prodotti arrivarono perfettamente ad Haiti, e da lì è nata una sorta di interazione e protocollo da seguire in questi casi di emergenza per fare arrivare a destinazione diversi tipi di materiale. E il tutto con prezzi sempre bassi».

UN ARMADIO PIENO DI LENZUOLA. E le lenzuola? È un’idea venuta quasi per caso: «Dalle zone terremotate avevamo tante domande di questo tipo ma non trovavamo aziende disposte a donare» racconta Pasero. «Finché un giorno ho aperto l’armadio di mia moglie, ed era pieno di coperte e corredi, alcuni mai usati: “Sono quelli di mia madre” mi disse. “Se ne ho così tanti io in casa” ho pensato, “chissà quanti riusciamo a raccoglierne chiedendo a più persone”». Così è nato il progetto “Un lenzuolo per l’amico”, che dopo il boom di Rimini cerca donatori anche alla Fiera dell’Artigianato. «E pensa che giusto ieri ho ricevuto una telefonata inaspettata: era un mio vecchio cliente, proprietario di un’azienda che produce proprio lenzuola. Per caso mi aveva visto in televisione, ha sentito di questa raccolta e mi ha detto: “In magazzino ho per caso alcune eccedenze che non posso vendere. Possono tornarti utili?”. E così ci ha regalato ben 3 mila capi!». L’ennesima segno di una carità contagiosa che caratterizza tutti i momenti di vita di Banco Building.

@LeleMichela

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