
Noto (Ipr): Pdl e Lega crescono nei sondaggi, ma sono lontani dal centrosinistra
Centrodestra in recupero dopo l’annuncio dell’accordo con la Lega per Maroni candidato premier in Lombardia: il tandem Pdl-Carroccio è dato al 26 per cento. Ma la coalizione per Berlusconi presidente è «ancora lontana dalla possibilità di competere con il centrosinistra» di Bersani, che sfiora il 40 per cento e per ora è certo di raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera. Monti, invece, è al 15. E si sgonfia il Movimento 5 Stelle che cala al 13 per cento. Mentre «per i sondaggi regionali bisognerà aspettare il 10 gennaio, il termine per la presentazione delle liste». Data a partire della quale sarà possibile anche fare le prime considerazioni sul Senato. A parlare è Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing, istituto per le ricerche statistiche e i sondaggi.
Noto, partiamo dal centrosinistra: oggi quanto vale la coalizione che sostiene Bersani premier?
La coalizione di centrosinistra ci risulta essere sicuramente avanti nei sondaggi, anche se sotto il 40 per cento; ma con questa legge elettorale è comunque una percentuale che basterebbe a garantire la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera.
E al Senato?
Per fare valutazioni su Palazzo Madama è ancora presto; bisogna attendere la presentazione delle liste il 10 gennaio.
Come sono i rapporti di forza all’interno del centrosinistra?
Noi diamo il Pd al 32 per cento, Sel al 5 e il Centro democratico al 2 per cento.
Qual è la situazione nel centrodestra di Berlusconi e Maroni, invece?
Dopo l’accordo con la Lega Nord, il centrodestra è in crescita, al 26 per cento, ma ancora lontano dalla possibilità di competere con il centrosinistra. Noi diamo il Pdl al 17 per cento, la Lega al 5 e Fratelli d’Italia al 2 per cento.
E Monti?
Per ora è al 15 per cento, anche se poi bisognerà seguirne l’evoluzione durante la campagna elettorale perché è una lista nuova. I suoi candidati sono al 10 per cento, l’Udc di Casini è al 3,5 e il Fli di Fini all’1,5 per cento.
Il Movimento 5 Stelle del comico Beppe Grillo è in calo?
Sì, i “grillini” sono in calo al 13 per cento dal 19 di qualche mese fa. Ma anche in questo caso, come è per Monti e per la lista Ingroia (che è tra il 2 e il 4 per cento), si tratta di soggetti che si affacciano solo ora sul mercato elettorale: è difficile prevedere come andranno; si giocheranno il consenso durante la competizione elettorale.
Lo stesso vale per Giannino e Tremonti? A quanto li date?
Sì, Fare per fermare il declino è all’1 per cento. Tremonti invece non l’abbiamo testato perché ci risulta che vada con la Lega.
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