
«I Fratelli Musulmani hanno cercato di rubare la rivoluzione egiziana. Ma possiamo ancora fermarli»
«I Fratelli Musulmani hanno cercato di rubare la rivoluzione. Ma siamo ancora in tempo per fermarli». Sono le parole di Hamdeen Sabahi, leader del Fronte di salvezza nazionale egiziano insieme a Mohamed El Baradei e Amr Moussa.In un’intervista all’Unità continua: «Morsi non può ritenersi al di sopra della legalità. L’Egitto ha eletto un presidente, non un dittatore. Morsi ha raggiunto il potere democraticamente, ma sta dimostrando di non saperlo esercitare democraticamente. Puntando sul pugno di ferro, il presidente cerca di mascherare i suoi fallimenti, in particolare in campo economico e sociale».
ANNIVERSARIO SANGUINOSO. Sabahi parla dopo i sanguinosi scontri tra popolazione, polizia ed esercito in occasione del secondo anniversario della cosiddetta “Primavera araba” che sono costati la vita a 57 persone. «Morsi e i Fratelli Musulmani avevano promesso pane, giustizia sociale, libertà e lavoro per i giovani. Non una di queste promesse è stata mantenuta. In gioco è il futuro dell’Egitto. Un futuro che l’attuale potere islamista non può garantire».
DEMOCRAZIA IN PERICOLO. L’opposizione egiziana non vuole la cacciata di Morsi, ma non si accontenta neanche dei gruppi di dialogo nazionale inventati dal presidente e «inutili» secondo la Chiesa. Chiede piuttosto un governo di emergenza nazionale: «Nei giorni scorsi – continua Sabahi – abbiamo rilanciato la proposta di lavorare per dar vita a un governo di unità nazionale di emergenza con tutte le correnti politico-religiose. Su questo avevamo registrato alcune aperture dal fronte islamista, ma poi il potere ha imboccato la strada della repressione. Una strada che mette in pericolo la stessa transizione democratica».
RISCRIVERE LA COSTITUZIONE. Ma che cosa vuole il Fronte di salvezza nazionale? «Riscrivere la Costituzione – spiega Sabahi – perché divenga davvero la Costituzione di tutti gli egiziani e non, come è ora, fonte di divisione nazionale. E intervenire sulle condizioni di vita della gente, puntando soprattutto sul lavoro ai giovani».
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