Le piccole e medie imprese tornano a respirare, firmato l’accordo con l’Abi

Di Chiara Sirianni
09 Marzo 2012
Si chiama "Nuove misure per il credito alle PMI" e consentirà alle imprese di rinviare il pagamento della quota capitale delle rate di mutuo e dei canoni di leasing immobiliare e mobiliare. Soddisfatto Walter Mariani (Unione Artigiani): «così si traghettano le aziende italiane verso un’auspicata inversione del ciclo economico»

In settimana la Confederazione delle Libere Associazioni Artigiane Italiane, assieme alle altre organizzazioni di categoria (tra cui Confindustria) ha sottoscritto con ABI (Associazione Bancaria Italiana) un accordo sulle “Nuove misure per il credito alle PMI”. Di fatto si forniscono alle imprese nuovi strumenti per fronteggiare la crisi economica. Si tratta di una firma importante, come sottolinea il Presidente dell’Unione Artigiani della Provincia di Monza e Brianza, Walter Mariani: «In un momento così drammatico, anche per quando riguarda gli artigiani e gli istituti di credito, si aprono grandi prospettive». L’accordo, siglato anche dal ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, e dal vice ministro all’Economia, Vittorio Grilli, punta ad assicurare la disponibilità di adeguate risorse finanziarie per le imprese, consentendo di rinviare di dodici mesi il pagamento della quota capitale delle rate di mutuo e di sei o dodici mesi quello della quota capitale dei canoni di leasing immobiliare e mobiliare.

Presidente, quali sono gli obiettivi?
Si è scelto di assicurare la disponibilità di adeguate risorse finanziarie per le imprese che, pur registrando tensioni, presentano comunque prospettive economiche positive. Di qui l’azione per creare le condizioni per il superamento delle attuali situazioni di criticità e una maggiore facilità nel traghettare le imprese verso un’auspicata inversione del ciclo economico.

Quali sono gli interventi finanziari previsti per le imprese?
Sono di tre tipi. La sospensione per dodici mesi della quota capitale delle rate di mutuo, la possibilità di allungare la durata dei finanziamenti, quindi di spostare in avanti fino a 270 giorni le scadenze del credito a breve termine per esigenze di cassa. Infine tutta una serie di operazioni per promuovere la ripresa: per le imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale, le banche si impegnano a concedere un finanziamento.

Chi può beneficiare delle nuove misure?
Le piccole e medie imprese operanti in Italia di tutti i settori, definite dalle normativa comunitaria. Vale a dire con meno di 250 dipendenti e con fatturato minore di cinquanta milioni di euro. Al momento della presentazione della domanda devono essere “in bonis”, cioè non devono avere nei confronti della banca “sofferenze” quali partite incagliate, esposizioni ristrutturate, o esposizioni scadute da oltre 90 giorni. Le richieste dovranno essere presentate dalle imprese entro il 31 dicembre 2012.

Entro quanto arriva una risposta operativa da parte della banca?
Entro trenta giorni. Le banche che decidono di aderire all’accordo lo comunicano all’ABI, impegnandosi a renderlo operativo. È un accordo che avrà un grande impatto anche e soprattutto nella nostra Brianza, dove le aziende artigiane in buona salute ma che necessitano di accedere alla liquidità bancaria sono costantemente aumentate in questi mesi difficili.

Ci sono novità rispetto alla CCRL (Contrattazione collettiva regionale di lavoro)? 
Abbiamo avuto un lungo confronto, serrato nel tempo, condiviso anche dalle altre parti sociali per sviluppare positivamente il sistema. L’obiettivo, che verrà formalizzato a marzo, è quello di raggiungere uno schema condiviso, che potrà essere declinato secondo le specifiche esigenze delle categorie interessate.

Quali sono i temi più importanti su cui lavorare?
La flessibilità del lavoro e di salario variabile. Anche il cosiddetto “welfare integrativo” assume interesse particolare nel prevedere forme di provvidenza di carattere sanitario e sociale a favore dei lavoratori. E su base volontaria, ancora da definire, a favore dei datori di lavoro, da realizzarsi anch’esso attraverso la contrattazione collettiva regionale. 

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