Le condizioni sono favorevoli perché la premier italiana prenda l’iniziativa nel Vecchio Continente, senza farsi scippare la scena da Draghi
Il “passaggio di testimone” a Palazzo Chigi da Mario Draghi a Giorgia Meloni, 23 ottobre 2022 (foto Ansa)
In Europa è il momento di Giorgia Meloni. Tutto, sul piano politico, congiura in questo momento a favore di una maggiore iniziativa da parte del governo italiano. Per meriti e per fortuna, come sempre nella storia, la premier può vantare una posizione di forza nell’Unione Europea. Una condizione rara per l’Italia del Ventunesimo secolo, che non si ripeteva da quando nel 2008 Silvio Berlusconi controllava il più grande partito del Ppe e inaugurava il suo quarto governo.
Sul piano europeo, la premier è riuscita a superare la difficoltà legata alla bocciatura del secondo mandato di Von der Leyen, portando a casa Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione e, per ora, non vengono fatti pesare i ritardi del Pnrr, anche grazie a una politica economica prudente del governo che ha messo al riparo dallo spread i titoli di Stato.
Sul piano interno, soprattutto per demeriti dell’opposizione, Meloni continua ad avere un consenso elevato e a vincere la gran parte delle elezioni r...