ABBASSO I CRITICI

Signori e signore, che invece di andare a prendere il sole al parco vi siete sentiti in dovere di commentare via stampa la via crucis papale televisiva, scomodare massmediologi e codice deontologico per analizzare il fenomeno delle reti unificate in nome di Giovanni Paolo II: fate schifo. Tre giorni, e la tv (risaputo eden delle teste pensanti) è improvvisamente accusata di sciacallaggio, lacrime di coccodrillo e ipocrisia. Colpevole di aver organizzato una non stop senza spot sul Papa. Scandalo da prime pagine di quotidiani che da un quarto di secolo non davano notizie simili, psicodrammi sui diritti dell’abbonato rai che paga e non trova alternative al conformismo culturale (?) che astuto propina fuorvianti ritratti di questo Papa (perché è essenziale la tv per sapere chi era). Che vi tritino i vostri pensieri quanto a noi tritate i cosiddetti mentre lamentate la mancanza di senso religioso (che notoriamente impazza in tv) a ispirare conduttori e palinsesti. La tv ha raccontato, bene o male, come solo lei sa fare, il Papa; a nessuno è stato negato il diritto di spegnerla (specie di fronte a Costanzo che raccontava “le storie che sarebbero piaciute al Papa” intervallate dai Maria De Filippi Boys). Mancava giusto qualcuno che accusasse Vespa di strozzinaggio piuttosto che lodare l’assenza di Costantino.

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