
Abbasso l’Italia
Quando leggerete queste mie poche e malinconiche righe, l’Italia sarà fuori dagli Europei. O almeno me lo auguro, perché si sarà realizzato l’agognato risultato di Svezia-Danimarca: 2-2. Non ce l’ho con l’Italia, anzi, ce l’ho con voi italiani. Svedesi e danesi non sono meglio di noi, ma noi non siamo certo meglio di loro. Eppure per giorni abbiamo fatto la morale al prossimo con una starnazzante alterigia. Abbiamo fornito lezioni di lealtà sportiva noi, i più grandi imbroglioni della storia. Siamo il paese dei tarocchi: fideiussioni false, bilanci col buco, passaporti sistemati col bianchetto, partite accomodate, scommesse, giocatori sopravvalutati incapaci di fare più di un gol a danesi e svedesi. Siamo il paese di Gaucci e di Biscardi, di Totti e di Wanna Marchi, dei giocatori che cascano come morsicati dalla vipera del Gabon non appena vengono toccati da un avversario. Siamo il paese che dà sempre la colpa agli altri, agli arbitri, alla pioggia, al governo, alla professoressa di matematica. E dal nostro inesistente pulpito chiediamo agli altri di salvarci la ghirba in nome di quell’idea di sport che calpestiamo ogni giorno della nostra vita. Eh no, compagni e amici, questa volta l’invocazione del Che ci sta tutta: hasta la victoria siempre, ma anche un pareggio non è male. Per 2 a 2.
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