Non so che idea di felicità abbia la gente che ha fatto festa a Parigi per l’inserimento dell’aborto in Costituzione. Forse la stessa di chi ha “cancellato” la croce dalla cupola degli Invalides nel poster delle Olimpiadi
Un selfie del presidente francese Emmanuel Macron alla cerimonia per l’introduzione del diritto di aborto in Costituzione, Parigi, Place Vendome, 8 marzo 2024 (foto Ansa)
“Aborto. La Francia è il primo paese al mondo a inserirlo nella Costituzione. Una notizia di portata storica”, così titolava trionfalmente Repubblica il 5 marzo, il giorno successivo all’approvazione della riforma da parte del Parlamento di Parigi, mostrando le tante donne francesi riunite sotto la Torre Eiffel per festeggiare l’avvenimento. E in effetti siamo di fronte a un fatto storico, perché in Francia l’aborto cessa di essere un rimedio emergenziale per diventare un diritto protetto dalla Costituzione.
E non si tratta della stessa cosa, anche se sapevano tutti, fin dagli anni Settanta, che questo era l’obiettivo verso cui puntava il movimento libertario e radicale. In pratica l’aborto viene esaltato come qualcosa di bello e positivo e pertanto si parla di gioia incontenibile delle femministe, ma in generale di tutte le forze politiche francesi. In effetti, e anche questo merita attenzione, tutti i partiti presenti in Parlamento hann...