
Adesso siete avvisati. Chi osa “sfidare il Vaticano” dovrà vedersela con Repubblica

Mettetevi un momentino nei panni cenciosi del Correttore di bozze. Cosa pensereste voi, se foste retrogradi e bacchettoni come lui, davanti a un titolo di Repubblica che parla di “Rouco Varela, il cardinale che sfida il Vaticano”? Ve lo dice il Correttore di bozze cosa pensereste. La solita glorificazione repubblicona dell’ennesimo pretonzolo che la pensa come Jovanotti e si crede in dovere di spiegare al Papa che Gesù era un fricchettone. Ecco cosa pensereste.
Purtroppo, però, vi sbagliereste, proprio come si è sbagliato quel carciofo di un Correttore di bozze. È da tempo ormai che i “cardinali che sfidano il Vaticano” non sono più oggetti di culto a Repubblica. Infatti, da quando Eugenio Scalfari si è ispirato liberamente a se stesso per scrivere la sua famosa intervista con papa Francesco, a largo Fochetti si dev’essere affermata la convinzione che il-Vaticano-siamo-noi. Noi nel senso di quelli avanti, i progressisti, i migliori. Perciò, come ha potuto constatare il Correttore di bozze leggendo l’articolo in questione, nell’era della Repubblica pontificia “il cardinale che sfida il Vaticano” non è affatto un mito: al contrario, può essere al massimo un antipaticissimo conservatore, un oppressore di pecorelle smarrite, un inspiegabile rigurgito di Medioevo. Un rifiuto della civiltà tipo il Correttore di bozze.
In effetti “il cardinale che sfida il Vaticano” (o se preferite “che sfida Repubblica“) è proprio Antonio María Rouco Varela, arcivescovo uscente della diocesi di Madrid, già gran capo dei vescovi spagnoli ai tempi delle oceaniche marce di contestazione contro le riforme di ingegneria sociale di Zapatero. Ebbene, stando a quanto riferisce Repubblica, Rouco Varela si sarebbe rifiutato di abbandonare il palazzo arcivescovile di Madrid, benché sia ormai pensionato per raggiunti (e superati) limiti di età e benché papa Francesco abbia già nominato il suo successore, Carlos Osero, che si insedierà il 25 ottobre.
Naturalmente il Correttore di bozze non ha interrotto il suo letargo intellettuale solo per dirimere una banale lite fra condòmini porporati. E del resto Ezio Mauro non è mica Roberto Carlino, neanche a Repubblica importa un cappero della controversia immobiliare. Con tutto il rispetto, chissenefrega del palazzo arcivescovile. È chiaro che dietro la zuffa fondiaria si nasconde una questione ben più radicale. Una guerra su tutti i fronti a papa Francesco, o peggio un affronto a Eugenio Scalfari. Una “sfida al Vaticano”.
Repubblica la sintetizza così:
«In gioco, c’è un modello oscurantista di Chiesa che ha prosperato in passato anche con il beneplacito della Santa Sede. Le manifestazioni di piazza, con i vescovi in prima fila, per contestare la legge sui matrimoni gay. Il braccio di ferro a tutto campo con il governo Zapatero, criticato per la riforma del divorzio-express, l’abolizione dell’ora di religione obbligatoria, la riforma della legge sull’aborto».
È comprensibile che papa Francesco abbia tutta l’intenzione di spazzare via un modello di Chiesa così «oscurantista», seguita a ragionare Repubblica. Ma dopo le imperdonabili deviazioni di Rouco Varela (per di più perseguite «con il beneplacito della Santa Sede»), è tutto da vedere «se il successore, Osoro, avrà la forza di ricostruire l’immagine deteriorata della Chiesa madrilena». Già, chissà se ci riuscirà. Il Correttore di bozze confida comunque che il modello Zapatero saprà illuminare le nostre menti sperdute così come ha già saputo magistralmente trascinare la Spagna nella merda.
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15 commenti
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Esultano per l’oscuramento della tradizione Cattolica tramandata dai Papi, dai Santi, dai Dottori della Chiesa. Oramai è il ” liberi tutti “, si sbarazzano di quei noiosi mosconi che parlavano di comandamenti e di peccato. Non capiscono che i mosconi non possono tacere nel vedere lo scempio nella casa di Dio e tante anime saltellare allegramente verso l’abisso.
Cosa fare. Seguire la volontà del Signore. Come essa si manifesta. E tutti quelli che criticano ferocemente il Pontefice, si rendono conto che criticano la volontà di Dio? Sono vanitosi per il Signore. Perchè per il Papa non esistono. Francesco non replica. Ignorandoli li elimina. Se replicasse darebbe visibilità ad essi e allargherebbe la discussione. Ma chi siamo noi per vagliare la volontà di Dio. Pensate che il fedele o l’uomo della strada legga il saggio di cinque cardinali? Pensate che legga i vari Socci e Gnocchi o De Mattei etc. Questi per pura umana vanità fanno a gara a chi è più teologo, e pensano di essere autorevoli esponenti di una fetta della chiesa, per quanto di nicchia. Invece no, sono nulla, il Papa non ne parla e non gli parla. Non esistono. Si atteggiano già a condottieri dell’enorme esercito di scismatici. Ma lo scisma non esiste. Perchè loro non esistono. L’altra chiesa già esiste è Lefebre. Sono gli eretici che si vestono come il KKK e fanno il funerale a un assassino nazista. Questo pensano i fedeli. Mentre Francesco è misericordioso e simpatico. I cripto-lefebriani passino il Rubicone reggiungendo i sodali e non se ne parlerà più. Ma non e vero, già non se ne parla affatto. Nessuno se ne accorggera nella nuova chiesa unita e misericordiosa. E questo è per SUA Volontà. Amen.
Amen, fratello. Ti dico solo: stai, state sbagliando. Non sono immune da peccati, sono peggiore di molti uomini, probabilmente anche di te. Ma porca miseria, state sbagliando, e facendo sbagliare un sacco di gente. Che il Signore abbia pietà di noi. Nessuna critica è feroce: ma è una critica. O in questa nuova democraticissima ecumenicissima Chiesa non c’è spazio per le critiche? Dittatura del relativismo, ecco cos’è. Il buon Papa Benedetto XVI si sarà già accorto dell’errore che ha fatto dimettendosi?
Non è il caso di contrapporre papa a papa, anche se bxvi era una sicurezza su certe cose. Vero, il papa è stato scelto da Dio, ma non tutte le xue opzioni di governo hanno effetti felici. Questo lo si può riconoscere anche rimanendogli filialmente fedeli. Nom penso, però, che Francesco darà troppa ragione ai progressisti. È vicino, ma non dei loro.
I bene informati dicono che Burke sarà rimosso. Andrà a Malta a fare processioni. Non parteciperà al sinodo. La corrente Bergoglio è nettamente maggioritaria. E lo era già da molto tempo. Il problema dei fedeli e del clero “oscurantista”, per un sofisticatissimo stratega di gesuita che viene dalla fine del mondo, non esiste. Perchè se non le solleva il Papa le questioni non esistono. Per cui zero visibilità al dissenso. E’ una frattura solo per addetti ai lavori. Non si può competere con un uomo del genere. Il Santo Padre fa quello che vuole perchè ha indicutibile leadership e carisma e perchè lo vuole il Signore del resto. Milioni in piazza per la beatificazione di Portillo. Poi ancora altri milioni per la beatificazione di Torres Restrepo.
E quindi? Tutto bene così?
Nom capisco il nesso tra l’allontanamento dei cardinali tradizionalisti e la beatificazione di grandi anficomunisti.
“Anficomunisti” è un lapsus GRANDIOSO. Grazie.
Anticomunisti. Non intendevo mancare rispetto a beati a cui sono devoto per primo.
Mah, che volete che vi dica: ultimamente nelle parole e nelle azioni il Papa regnante sembra dare più ragione ai Republicones che ai cattolici: partite della pace con starlette in mutande che cantano “Imagine”, cardinali “troppo tradizionali” allontanati dal governo della Chiesa (Burke e molti altri, leggete Magister su La Stampa), peones della Teologia della Liberazione riabilitati e lodati, ordini religiosi di sensibilità tradizionale (NON tradizionalista) commissariati e smembrati, ambigue amenità che sembrano lodare il peccato più che commiserare il peccatore e così via.
E il bello – o brutto – secondo me deve ancora arrivare col Sinodo. Tempi mi stupisce: neanche una critica garbata. Paura per la cadrega?
Ben detto, Alessandro.
Repubblica, che paura! La Sala stampa vaticana ha dovuto smentire almeno due volte le fantasiose interviste di Scalfari al Papa. Con i cardinali, poi, ci azzecca poco; anni fa pubblico’ un pezzo su un porporato morto, invece del tutto vivo e sano..
Stile, correttezza, professionalità..
Comunque le piazze di Madrid continuano ad essere piene, e non solo di gente della movida.
Tre anni fa, un milione e mezzo di giovani, in veglia notturna e in preghiera con Papa Benedetto..
Tutti oscurantisti..
Tra pochi giorni, centinaia di migliaia di persone si ritroveranno per la beatificazione di don Alvaro del Portillo, successore di S. Josemaria Escriva’. Altri oscurantisti, Opus Dei, brr.
In ottobre, Papa Francesco beatificherà a Roma Paolo VI, che e’ anche il papa della Humanae vitae.
Oscurantista alla seconda, Repubblica spiazzata..
Ma anche La Stampa. E’ comparso poco fa sul sito del giornalone Fiat un pezzullo con questo incipit:
“Ai cardinali che si distanziano dalle aperture di Papa Francesco, in particolare sul suo desiderio che al Sinodo si possa riflettere sul tema della comunione ai divorziati risposati, nell’Udienza Generale il Pontefice ha risposto indirettamente ricordando che «la Chiesa è in uscita verso “quelli più distanti in ogni senso”» e criticando quanti dicono «siamo gli eletti, noi solo»”.
Il Papa, all’udienza del mercoledì, ha parlato d’altro, senza minimamente accennare alla solita trita e ritrita questione della comunione ai divorziati risposati. Eppure l’illuminata Stampa vede nella mente pontificia e ne scruta i pensieri, porgendone poi a noi comuni mortali l’interpretazione autentica.
E finisce con la segnalazione al pubblico ludibrio [ci si sente un po’ il sapore della lista di proscrizione] dei cinque porporati reprobi che hanno osato scrivere e pubblicare un libretto in cui – pensa un po’ – richiamano nientepopodimenoche la dottrina cattolica.
Posso dire – seguendo l’elegante esempio e stile del Correttore di Bozze – che abbiamo una bella stampa di merda?
Sig. Giuseppe, attento ai paragoni. La merda potrebbe offendersi.
E se Papa Francesco facesse come Paolo VI una Humanae Vitae? Chi li sentirebbe più i repubblicones!