
Via alla convenzione Anas-Aspi
«Un testo innovativo che prevede sia nuovi investimenti per 7 miliardi di euro sia una serie di sanzioni pecuniarie e di penali per eventuali mancati adempimenti da parte della concessionaria in ordine agli impegni di Costituzione, incluso il ritardo nella progettazione e nell’esecuzione delle opere previste». Con queste parole il presidente di Anas Pietro Ciucci ha salutato il 12 ottobre la firma allo schema di convenzione unica tra Anas spa e Autostrade per l’Italia che recepisce le nuove norme sulle concessionarie autostradali stabilite dalla legge 286/2006 e dalla delibera Cipe del 15 giugno 2007. E nonostante l’iter previsto per le autorizzazioni finali sia ancora lungo (approvazione del testo da parte del Cipe, acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari, stipula della convenzione, emanazione del decreto interministeriale di approvazione della stessa dei ministri di Infrastrutture ed Economia, registrazione del decreto dalla Corte dei Conti e di eventuali modifiche normative finalizzate alla verifica della normativa nazionale con quella comunitaria, come recita una nota di Atlantia, l’holding che controlla il 100 per cento del capitale di Aspi), il titolo Atlantia vola in Borsa facendo registrare una rialzo del 2 per cento. «Grande soddisfazione» da parte del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro come dei segretari confederali, «un atto importante e positivo che pone fine a un lungo periodo di contenzioso». Uno schema, ora nelle mani del Cipe e di Bruxelles, che insieme a mettere la parola fine a un lungo periodo di contenzioso, «rappresenta un concreto e responsabile punto di equilibrio tra l’esigenza, per chi opera facendo ricorso alle risorse del mercato, di avere chiarezza, certezza e stabilità delle regole, e quella per lo Stato di garantire la tutela degli interessi generali», ricorda Giovanni Castellucci, ad di Atlantia Spa e di Aspi, sottolineando anche che «tra gli impegni già contrattualizzati con il piano del ’97 e con il IV Atto aggiuntivo divenuto efficace nel 2004, sommati a quelli previsti per il nuovo schema di convenzione, gli investimenti da aperte di Aspi potranno superare i 17 miliardi». Una cifra, ha aggiunto Castellucci, «che consolida il ruolo del nostro gruppo come primo investitore privato del paese».
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