
Alle urne il futuro dei cattolici (come nel ’48)
Il 13 maggio 2001 è l’anniversario delle apparizioni di Fatima e per un credente ciò è motivo di conforto. Le apparizioni della Madonna hanno sempre un significato nella storia: ma nessuna ha avuto il ruolo di Fatima, così intessuta nella vita di due diversi grandi pontefici, Pio XII e Giovanni Paolo II. È l’apparizione che nasce con l’anno della rivoluzione leninista, sopravissuta al crollo dell’impero di Stalin. Queste elezioni hanno per oggetto la conferma o il rifiuto della lunga egemonia che la cultura comunista ha esercitato in Italia. Esercitata sui cattolici in forme diverse. Ci fu un vero comunista che rimase un vero cattolico, Franco Rodano, ed ebbe influenza sulla politica di Togliatti e sulla cultura di Berlinguer ma, sin dagli anni ‘50, tutti i cattolici che divennero comunisti persero la fede, dedicandosi a dimostrare ai credenti l’apertura ai cattolici del Pci. Era il tempo degli indipendenti di sinistra. Oggi la cultura che porta i cattolici a votare a sinistra è molto diversa. Quella che faceva i cattolici comunisti (e poi solo comunisti) era, anche negli anni ‘70, una cultura forte. Era infine la rivoluzione in un paese capitalista. L’apocalitticismo millenarista sempre presente nella cultura cristiana, l’eredità di Gioachino da Fiore, li motivava. Il testo che meglio espresse quella seduzione fu il “Cristianesimo come ateismo” di Ernest Bloch. In sostanza una fede alternativa: la tensione cristiana a credere inserita dentro l’universo leninista. Oggi le vie che conducono i cattolici a sinistra sono le vie del “pensiero debole”, cioè la negazione che esista una verità, una logica di mera reciproca limitazione dei diritti, vivificata da un concetto di solidarietà, un’etica individuale al posto della fede in una verità. Con l’aggiunta che chi afferma che esiste una verità è un nemico ideologico. Il cattolicesimo diviene un nemico in quanto afferma la realtà della Verità. Il “pensiero debole” chiede la disgregazione del cattolicesimo come pensiero della Verità e quindi come Rivelazione del Mistero divino. Ecco perché il futuro cattolico dell’Italia è in gioco in queste elezioni, come nel ‘48. Ciò che rimane della nuova sinistra è la potenza dell’odio. Micromega, specie nella versione “primaverile”, ci dice tutto su questa violenza senza rivoluzione, forte solo dell’odio contro la globalizzazione. Che non è più un pensiero ed un fatto: la globalizzazione è divenuta il mito del rovesciamento della vita a causa della tecnica umana. Il pensiero negativo, il “no” della negazione dell’odio, è nella vecchia e nella nuova sinistra. E la nuova sinistra, con il “pensiero debole” ha penetrato il mondo cattolico a tutti i livelli. Per questo torniamo alla Madonna di Fatima. E concludiamo con una preghiera, perché protegga l’Italia dai nuovi cattolici e dai nuovi comunisti. E consenta alle forze politiche che rispettano la misura della Verità di guidare il Paese.
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