
«Alto rischio di conflitto mondiale». Russia e Nato conducono esercitazioni nucleari

Saranno anche esercitazioni militari «di routine», regolarmente comunicate in anticipo dalla Russia agli Stati Uniti, ma la simulazione di un attacco nucleare da parte di Mosca nell’attuale contesto internazionale rappresenta una minaccia impossibile da sottovalutare. Ieri sono iniziate le esercitazioni delle forze nucleari russe, a dieci giorni dall’inizio di quelle della Nato. Vladimir Putin ha assistito in videoconferenza al lancio di un missile balistico intercontinentale Yars, un missile balistico Sineva e altri missili a lungo raggio.
La Russia simula un attacco nucleare «massiccio»
È la prima volta dall’inizio della guerra in Ucraina che la Russia simula un attacco nucleare «massiccio», secondo quanto dichiarato dal ministro della Difesa russo Sergej Shoigu, come risposta «a un attacco nucleare da parte di un nostro avversario».
La simulazione arriva a pochi giorni dalle telefonate fatte dal ministro russo ai suoi omologhi americano, britannico, francese, cinese e turco. Shoigu ha accusato l’Ucraina di progettare l’utilizzo di una «bomba sporca», cioè contenente materiale radioattivo, contro il territorio russo.
Kiev, al pari delle cancellerie occidentali, ha negato l’esistenza di un simile piano ma dopo le esercitazioni nucleari cresce il timore che Mosca stia cercando di fabbricare ad arte un pretesto per sganciare una testata nucleare tattica in Ucraina.
Putin: «Alto il rischio di un conflitto mondiale»
Le esercitazioni, condotte in questi giorni anche dalla Nato (Steadfast Noon), sono tanto più preoccupanti se guardate alla luce delle dichiarazioni rese ieri da Putin. «L’Ucraina è diventata uno strumento della politica estera degli Usa e ha praticamente perso la propria sovranità», ha affermato il presidente russo.
«Il rischio che scoppi un conflitto mondiale, o regionale, rimane molto alto. Stanno emergendo nuovi rischi e sfide per la sicurezza collettiva, principalmente a causa di un forte aggravamento del confronto geopolitico globale», ha aggiunto.
Il Vaticano continua a invocare trattative di pace
Di sicuro, il presidente Usa Joe Biden ha parlato ieri della possibilità di uno scontro nucleare durante l’incontro con i vertici militari e civili del Pentagono. Il giorno precedente aveva avvisato Putin di «non commettere quello che sarebbe un errore incredibilmente grave» e dalle conseguenze catastrofiche.
Il solo rischio che un simile scenario si verifichi dovrebbe spingere Russia e Ucraina, insieme a Stati Uniti, Cina e Unione Europea, a trovare una soluzione diplomatica al conflitto. In merito alla notizia sulla presunta disponibilità russa a trattare con il coinvolgimento del Vaticano, il segretario di Stato Pietro Parolin ha dichiarato ieri: «Noi siamo aperti e disponibili a fare tutto il possibile, se c’è una piccola apertura certamente ne approfitteremo. Noi come abbiamo sempre detto siamo aperti e disponibili a fare tutto il possibile».
Foto Ansa
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