
Funziona “American Ultra”. Cinema giovane ma con cervello

Un ragazzo, commesso in un supermercato, finisce in mezzo a un’operazione della Cia.
Film curioso, un mescolone di storie e generi già visti che però funziona per il buon cast: la Stewart e soprattutto Eisenberg, un bel talento a suo agio in film spesso diversi.
Si parte in zona commedia per teenager: lui è un nerd con un sacco di guai e un lavoro non proprio gratificante; lei è una gattamorta che sogna una vita diversa. Il tempo di abituarsi ai personaggi e il film svolta notevolmente: si finisce dalle parti del thriller anche parecchio cruento, dove la paranoia e il sospetto la fanno da padrone.
Film efficace e spiazzante dove buoni e cattivi giocano nella stessa squadra. È una versione leggera e al passo coi tempi di The Manchurian Candidate, scritto dal Max Landis di Chronicle, e un buon esempio di cinema giovane che coniuga intrattenimento e un minimo di cervello.
American Ultra, di Nima Nourizadeh
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