Amicone, intervistato dal Mattino, dice un paio di cose su Berlusconi e Monti

Di Redazione
11 Dicembre 2012
Oggi sul quotidiano di Napoli Il Mattino è stata pubblicata, a firma di Corrado Castiglione, un'intervista al direttore di Tempi Luigi Amicone. La riproponiamo di seguito.

Oggi sul quotidiano di Napoli Il Mattino è stata pubblicata, a firma di Corrado Castiglione, un’intervista al direttore di Tempi Luigi Amicone. La riproponiamo di seguito.

In alcuni ambienti di Cl, spesso vicini al Pdl negli ultimi anni, c’è «delusione e rabbia» per la piega che Berlusconi ha dato al partito. E c’è voglia di aprire una seria riflessione alla vigilia delle Politiche. Ne dà conferma Luigi Amicone, direttore del settimanale Tempi, uno degli intellettuali di riferimento del movimento cattolico, sostenitore del centrodestra, esponente dei teocon.

Direttore, la Cei mostra di non gradire l’accelerazione di Berlusconi. Lei cosa ne pensa?
«È comprensibile la preoccupazione del cardinale Bagnasco: la legislatura poteva concludersi ordinatamente, invece gli eventi hanno preso un’altra piega. Sebbene vada fatta una precisazione».

Quale?
«A noi mancano tanti tasselli».

Per esempio?
«Non si capisce perché Monti abbia cambiato idea: prima aveva parlato di una transizione comunque gestibile, poi dopo le parole di Alfano ha preferito drammatizzare il giudizio politico già anticipato da Berlusconi».

Se ne dà una ragione?
«Probabilmente è vero che Monti stia facendo una riflessione per restare in campo anche dopo, magari cooptato come vice-premier di un governo a guida Bersani, col rischio di compromettere una candidatura al Quirinale che ha già».

Non ha ancora detto cosa pensa dell’accelerazione di Berlusconi.
«È un fatto di cui il Pdl deve discutere. Il solo nome di Berlusconi come candidato premier evoca prospettive nere nell’establishment internazionale. Del resto, possibilità di vittoria non ce ne sono per il centrodestra, il prossimo governo sarà guidato da Bersani e solo la presenza di Grillo al Senato può compromettere gli equilibri della futura maggioranza».

Che dovrebbe fare il Pdl?
«Dovrebbe aprire un confronto ed evidenziare una contraddizione. Proprio Berlusconi aveva avviato un importante percorso politico che – attraverso Alfano e le primarie – avrebbe condotto il partito a rappresentare più vasti e popolari interessi. Ora ha bloccato tutto, nell’obiettivo di guadagnare quei cinquanta, sessanta deputati fedeli al capo e ai suoi interessi».

Conferma che anche in Cl c’è una percezione diffusa di malessere nei confronti di Berlusconi?
«Non pretendo di parlare a nome del movimento, che in quanto tale si occupa di altre cose, innanzitutto di educazione alla fede. Parlo a titolo personale. Però frequento certi ambienti, sono direttore di Tempi e dunque posso riferire che è forte la delusione comune a tanti cittadini che avevano creduto nella battaglia politica del Pdl rivolta a liberare la società dai lacciuoli della burocrazia, c’è rabbia perché questo leader non si rende conto che un partito non può mettere al primo posto i suoi bisogni di tipo giudiziario».

Chi dovrebbe portare avanti questa battaglia?
«Di sicuro Mario Mauro, che nei giorni scorsi ha già assunto una posizione molto chiara di critica nei confronti di Berlusconi per avere bloccato il processo politico che avrebbe potuto trasformare il Pdl nel Ppe italiano».

Cosa può accadere?
«Cosa non è accaduto: avremmo senz’altro preferito che Berlusconi avesse portato avanti quell’idea di Forza Italia 2.0, per una lista che magari sarebbe rimasta federata al Pdl, ma che intanto avrebbe liberato il partito dal suo capo carismatico».

Appoggerebbe il centrosinistra?
«Non a livello di programma politico».

E come allora?
«Dopo le elezioni – a fronte di qualsiasi risultato – bisognerà appoggiare chi sarà chiamato alla guida del Paese. Anche se dovesse essere Bersani, come appare molto probabile».

Con la bioetica come si farà?
«Ci potrebbe essere una moratoria per due anni. Di sicuro basterebbe che Bersani, nei primi mesi di Palazzo Chigi, non cominci a mettere mano alla legge del fine vita e cose simili. C’è ben altro ora a cui pensare: il pane viene prima dei temi bioetici».

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7 commenti

  1. Daniele, Napoli

    almeno in Lombardia mi piacerebbe che la maggioranza andasse all’UdC.
    Forse si eviterebbe di distruggere quanto fatto dalla Giunta Formigoni.
    E – forse – si avrebbero persone più trasparenti.

  2. pietro

    c’e’ da chiedersi perche’ Berlusconi ha fatto precipitare gli eventi
    E’ un europista a suo dire che, pero’ aveva messo in discussione l’euro

  3. Carlo_!

    Che delusione … la Chiesa (o parte di essa), smarcandosi da Berlusconi e lasciando campo libero agli estremismi comunisti dei vari Bersani e Vendola, o al laicismo tecnocratico europeo di Monti (un centrismo che nulla ha più di confessionale e cristiano) soggiogato dalla Merkel, rischia così di commettere un grave errore: rischia di fare, ora sì, un salto nel buio.
    Berlusconi non sarà granché nè graditissimo, ma al momento è l’unico Leader avverso alla Sinistra (quella per intenderci dei Matrimoni Gay e promotrice dell’Eutanasia), capace di polarizzare voti e di tenere più o meno credibilmente compatto il fronte del centrodestra.
    L’unico baluardo ad una vittoria ormai quasi annunciata dell’estrema Sinistra, dalla quale, da che mondo e mondo, la Chiesa subisce solo sgarbi e maltrattamenti.
    Una Sinistra che certamente, con elezioni dai risultati bulgari, introdurrebbe immediatamente come minimo le Unioni Gay, e farebbe tutto quel che gli è in potere per portare avanti le proprie politiche anticlericali ed anticattoliche.
    Monti è un servo di un’Europa laicista estranea a qualsiasi tipo di radice Cristiana: un uomo che gli Italiani non hanno scelto e non vogliono più.
    Berlusconi, pur con tutti i propri personali difetti, ad oggi ha impedito con la sua presenza in campo che l’Italia sprofondasse in una totale deriva radicale ed anticattolica quanto e come accaduto invece in Spagna, Portogallo e in diversi e tanti altri Stati del Mondo.
    L’Italia non è ancora del tutto soggiogata dalla Lobby Gay che vorrebbe ridefinire il concetto stesso dell’individuo distruggendo il nucleo familiare tradizionale così come lo conosciamo.
    In Italia dunque, non vi sono nè le Unioni e nè tanto meno le adozioni Gay.
    In Italia, l’Eutanasia è fuori legge.
    In Italia, i valori non negoziabili tanto cari al Papa, ad ora valgono ancora qualcosa per lo Stato Italiano.
    E questo, torto o storto, scandali o meno, lo si deve al Centrodestra, a Berlusconi, e non certo alla Sinistra o a Monti, il quale in meno di un anno ha invece piuttosto pensato immediatamente male di far pagare l’Imu anche alla Chiesa ed alle Scuole Paritarie Cattoliche.

    Capisco che sia stato logorante e fastidioso dover assistere e convivere con gli scandali del Cavaliere, ma dati alla mano, certo meglio dover fare i conti con la personale vita dell’ex-premier non esemplare, che con le politiche anticattoliche dissenate e deliranti pro-Gay ed Eutanasia dalle catastrofiche conseguenze sociali di Vendola, Bersani e della Sinistra tutta, più che mai come stavolta decisa a plasmare l’Italia ad immagine e somiglianza della mostruosa Spagna di Zapatero.

    Le parole del tale Amicone, più che dettate da una certa preoccupazione cattolica super partes, sembrano invece e piuttosto, guidate da una propria e personale avversione politica nei riguardi di Berlusconi.

    1. Daniele, Napoli

      Carlo_!, leggevo che le religioni tendono ad andare verso il centro. Sinistra e destra, per motivi diversi, sono da evitare.
      Al centro bisogna avere massima fermezza nel proporre i proprii principii, ma bisogna dialogare. E dialogare con tutti. Basta con chi pretende che le persone obbediscano, e se non capiscono il perché è meglio.

  4. Robert Benson

    Amicone scopre adesso che la principale preoccupazione di Bunga Bunga erano i suoi problemi giudiziari??

    1. ftax

      Tu la sai lunga su Berlusconi, vero?
      Partecipavi anche tu con il gonnellino di banane, o sei l’amante segreto di Ilda la Rossa?

  5. Sergio Galli

    Dove si dimostra che il bravo direttore e il sodale Formigoni non hanno più niente da dire…Arriva a dire: meglio Bersani.
    Ok, Berlusconi può non essere il massimo della simpatia…proviamo invece ad unire i moderati intorno a Monti col PPE italiano??
    No, meglio Bersani con statalismo, tasse e i ferri vecchi comunisti.
    Contento Amicone, contenti tutti….

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