
Ancelotti e Vecchia Signora: c’est paradoxal
E adesso se il dio del calcio esiste, mi piacerebbe che si manifestasse allungando lo scudetto alla Juventus. No, non sono tifoso bianconero, sono tifoso delle situazioni paradossali e nemico di quelli che si credono più furbi degli altri. Perché la cosa divertente dell’eventuale crack romanista, non sarebbe tanto il suicidio di massa nella capitale, quanto lo sconcerto dei dirigenti juventini. Questi, dopo il pareggio interno con la Roma, scaricarono Carlo Ancelotti e richiamarono Marcello Lippi, convinti che il campionato fosse finito. E invece, alla vigilia dell’ultima giornata, siamo più o meno nella situazione dell’anno scorso. Certo il Parma, ospite della Roma, è già abbondantemente in vacanza, ma se succede il disastro? Ah, vorrei proprio vedere la faccia di Moggi, anche se so già che ne uscirà dicendo: «Di Lippi avete detto tutto voi, noi niente». Vai Carletto, sei tutti noi. Però, anche se vinci lo scudo, non restare: prendi i bagagli e fatti pagare un anno di vacanza.
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