«Anche nella musica c’è una alternativa al pensiero dominante»

Il 2 settembre a Bellaria Igea Marina, si svolgerà il Joy Music Fest con The Sun, GenVerde, Reale, Debora Vezzani, Kantiere Kairos e molti altri

«L’avanzare della musica è come luce che si inoltra nella trama della nostra giornata». Don Giussani amava educare i giovani con la musica, testimonianze umane imprescindibili che raccontavano la passione per l’uomo, che accarezzano e interrogano il cuore, dei giovani risvegliando la nostalgia dell’infinito e la ricerca della bellezza pinea.

E commuove che a pochi giorni di distanza dal meeting “L’esistenza umana è una amicizia inesauribile”, sull’arena Beky Bay, di fronte al mare di Bellaria Igea Marina (RN), un gruppo di amici hanno organizzato il Joy Music Fest, un evento unico, che riunisce sullo stesso palco buona parte dei principali esponenti della christian music italiana: The Sun, GenVerde, Reale, Debora Vezzani, Kantiere Kairos, Angelo Maugeri, Laboratorio del Suono – Sermig, Dario Urbano, Nuovi Orizzonti Music con la conduzione di don Alberto Ravagnani e i ragazzi di Fraternità. «C’è tanta buona musica in Italia che si sta facendo strada nel cuore di molti – affermano gli organizzatori – e che unisce nei medesimi valori evangelici artisti, famiglie, movimenti e comunità in modo trasversale. Una musica luminosa e poliedrica, specchio di un popolo che ama e costruisce, cammina e cresce nell’amore di Dio».

Francesco Lorenzi, uno degli organizzatori e frontman dei The Sun, spiega così il desiderio di buttarsi in questa impresa: «C’è una urgenza che solca la storia: annunciare il Vangelo con la vita, le opere, la bellezza e, quindi, con la musica. Il tempo presente è dominato da una confusione indotta che rende difficilissimo discernere come indirizzare i propri pensieri e scelte. Eppure, discernere tra bene e male è la base di ogni azione, e la musica oggi più che mai ha un ruolo centrale in questo. Perché la musica forma le coscienze e il pensiero, apre orizzonti, induce atteggiamenti che diventano uno stile. Tutto ciò ha un enorme impatto sulle nuove generazioni. Le canzoni (e i cantanti/autori) hanno una grande responsabilità in tutto questo: a livello politico quasi nessuno lo ha capito, ma tantissimi educatori invece lo stanno sperimentando sulla propria pelle con i più giovani. E, incontrandone moltissimi, tutti mi dicono la stessa cosa: c’è un disperato bisogno di una musica libera, bella, buona, vera, luminosa, controcorrente nel bene. Per questo ho accettato la sfida di proporre il JOY MUSIC FEST, coinvolgendo tanti amici artisti tra loro molto diversi, ma accomunati da un grandissimo valore artistico e umano. Dei veri guerrieri della luce. Recentemente sono andato a trovare dei ragazzi in una comunità. Sono rimasto senza parole quando mi hanno testimoniato che l’astinenza più difficile non era quella dalle sostanze, ma da un certo tipo di musica che li aveva ridotti a degli adolescenti zombie. Chi ha orecchi per intendere… Oggi la lotta tra bene e male si gioca molto anche su questo fronte. E in questo Paese c’è già una nuova onda luminosa di musica e musicisti che annunciano la bellezza della vita, la sacralità della nostra esistenza, la gioia piena che è preparata per ognuno di noi. E i tempi sono maturi per far risuonare questa musica in modo più forte e condiviso, perché tutti possano scoprire che anche nella musica c’è una alternativa al pensiero dominante».

«Rispondere con la musica alla sete di amore e di pienezza dei giovani, per la musica, trasmettere colui che porta alla pienezza, vivendo autenticamente questa pienezza: se non sei autentica e coerente – gli fa eco Debora Vezzani -. I giovani sentono la musica ma poi vogliono vedere l’esperienza piena. La musica racconta questa pienezza, racconta la gioia, anche nella sofferenza. Se conoscono solo le mie canzoni, ho sbagliato bersaglio, se conoscono solo me ho sbagliato bersaglio, se conoscono Dio, allora la musica ed io sono strumento per farli incontrare con questa pienezza di felicità e santità».

Angelo Maugeri, quando racconta di questo progetto ha negli occhi gli stadi oltreoceano pieni di ragazzi che cantano musica cristiana, e certo che questo miracolo possa accadere anche in Italia: «Per anni abbiamo sempre guardato i progetti cristiani oltreoceano con grande un pizzico di invidia e ci siamo chiesti semmai un giorno anche nella nostra nazione potevamo respirare eventi di quella portata! Il Joy Music Fest rappresenta per qualità, organizzazione ed intenzione, tutto questo! L’Italia cristiana ha una grande opportunità: partecipando a questa giornata di vera comunione fraterna e di gioia piena, dire che ci siamo… che non siamo una minoranza sparuta, ma un grande popolo unito che vuole innalzare una sola bandiera!».

La bandiera del senso, dell’amicizia gratuita, del poter accompagnare ed essere accompagnati ciascuno verso il nostro destino, unico irripetibile e prezioso, da una compagnia allegra, gioiosa, seria.

Un evento storico e un progetto “folle”, per costi e rischi, affrontato con un unico desiderio: raccontare il bene, gustare il bello, riconoscersi amici, parte di un popolo.

Sabato 2 settembre l’Arena Baky Bay si riempirà di una luce inedita, per tutta la giornata. Uno sguardo privilegiato per giovani e famiglie (ci saranno animatori e babysitter!), dalle 11 del mattino fino a mezzanotte la giornata sarà riempita di oltre alle 8 ore di musica, testimonianze, Santa Messa, stand gastronomici, per raccontare, sperimentare, vivere che “Solo l’amore dà la gioia piena!” e soprattutto che questo amore esiste.

Per tutte le informazioni e per effettuare le iscrizioni c’è il sito ufficiale: www.joymusicfest.it.

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