Andate a giocare a Baghdad

Di Fred Perri
27 Marzo 2003
“Un consiglio a chi vuole fermare il campionato”

Speravo che, dopo il triste spettacolo offerto nel 1991, non si tornasse a discutere, tra facce di circostanza e imbarazzi collettivi, sul tema «c’è la guerra, è giusto fermare il calcio?». C’è la guerra, certo. Non è la prima e non sarà l’ultima, purtroppo. Per cui sono andato a consultare l’almanacco Panini. Stagione 1940-41: campione d’Italia Bologna; 1941-42: Roma; 1942-43: Torino; 1944: sospeso e sostituito dal campionato alta Italia vinto dai vigili del fuoco di La Spezia (che vorrebbe lo scudo). Sulla testa dei nostri padri e dei nostri nonni cadevano le bombe – se ci sono dubbi sull’intelligenza di queste, quelle non lo erano di sicuro – c’erano quelli della Gestapo con i loro paltò di pelle, c’era la borsa nera. Con i palloni si giocava, non li si rompevano al prossimo. Lo show andava avanti allora, perché si dovrebbe fermare adesso? Per dare un segnale forte contro la guerra? Ve la do io l’idea forte, pacifisti dei miei tacchetti: andiamo a giocare il campionato a Baghdad.

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